Dopo l’incontro di lunedì incentrato sul turismo, Roberto Cosolini punta dritto su uno dei temi caldi della campagna e lo fa nel secondo forum programmatico intitolato “Rilanciare la funzione internazionale di Trieste: strategia generale e sviluppo del porto”, tenutosi all’Urban Hotel Design.
Forte dell’ampio dibattito già innescato in questi mesi di campagna elettorale, il candidato sindaco del centro sinistra non ha dubbi sui responsabili di questa situazione di stallo e sulle priorità d’azione.
«Trieste non può accettare di perdere un investimento imponente come quello di Unicredit» ha tuonato Cosolini «Finiti gli annunci roboanti, il Ministro Frattini è sparito colpevolmente, lasciandoci senza una chiara indicazione su qual è il sistema dell’Alto Adriatico voluto dal Governo. Come se non bastasse Regione e Comune sono volati a Roma più per garantirsi e spartirsi poltrone, che per pensare al bene dei cittadini. La funzione internazionale di Trieste – in tutti gli ambiti – ha bisogno di collegamenti. Siamo isolati e in questo isolamento ci sono pesanti responsabilità del centro destra nazionale, regionale e locale».
La volontà da parte del candidato sindaco è chiara: puntare tutto sugli investimenti nelle infrastrutture per far sì che il Porto possa ancora essere considerato appetibile.
Le urgenze si contano sulle dita di una mano e Cosolini le inanella:«Attuazione delle opere del Piano regolatore varato da Boniciolli (e in particolare raddoppio del Molo VII e piattaforma logistica), accordo con Ferrovie e Regione per il potenziamento dell’attuale collegamento ferroviario, che con investimenti contenuti è in grado di arrivare a trasportare un milione di teu all’anno (quasi 4 volte il volume attuale), abbattimento delle tariffe ferroviarie anche grazie al superamento del monopolio della gestione dei trasporti, creazione della zona retroportuale a Fernetti o Prosecco, magari anche in parziale regime di punto franco, incentivi sugli accordi con gli spedizionieri locali e internazionali e, infine, la realizzazione di un sistema portuale con unica Authority fra Trieste e Monfalcone, che potrebbe addirittura preludere a una fusione amministrativa delle due province».
Apprezzo! Chiaro, sintetico e percorribile! E botte da orbi a chi si mette di traverso!
perfetto; cominciamo a cercare vettori ferroviari alternativi a FS. per inciso ricordo che già il presidente Lacalamita indicava nei collegamenti, anzi nella mancanza degli stessi, il primo problema del nostro porto.