Roberto Cosolini ha affrontato le domande dei giovani triestini che hanno partecipato al progetto didattico «La nostra città oggi e domani» promosso dall’ACCRI (Associazione di Cooperazione Cristiana Internazionale). Circa un centinaio i ragazzi convenuti nell’Aula Magna dell’Istituto Volta che hanno così potuto incontrare faccia a faccia i candidati alla poltrona di primo cittadino, sottoponendo le loro proposte e ascoltando quelle dei sei candidati.
Ecco le loro domande e le risposte di Roberto Cosolini
1. Secondo Lei il Comune di Trieste si adopera per eliminare le differenze tra uomo e donna nei vari ambiti e le discriminazioni ancora esistenti nei confronti della donna?
R.C.: «La mia attenzione nei confronti delle donne è sempre stata massima e in caso di elezione continuerò su questa strada. Voglio ricordare che nel 2005 ho promosso la Legge Regionale 18, detta “Del buon governo”, nella quale preciso che parità significa pari opportunità nell’accesso al lavoro, nella retribuzione, nella carriera e nella conciliazione tra impegni professionali e familiari. Ciò significa fornire servizi come asili nido e scuole efficienti e con orari flessibili per permettere alle madri di continuare a realizzarsi nel lavoro, ma equivale anche a dare un supporto adeguato alle giovani donne che vogliono diventare madri»
2. Da molti anni si discute della Ferriera di Servola, cosa pensa di fare al riguardo?
R.C.: «Prima di promettere la sua chiusura – azione che tutti auspicano per il miglioramento della qualità della vita degli abitanti di Valmaura, Servola e non solo – è necessario realizzare un concreto ed efficace programma per ricollocare i lavoratori e dare opportunità all’indotto. Contemporaneamente bisogna attrezzarsi per una riqualificazione dell’area. Si tratta di un percorso certamente non rapido e di non facile soluzione, ma l’obiettivo è chiaro»
3. Come intende regolarsi riguardo alle precarie condizioni degli edifici scolastici?
R.C.: «Desidero attuare un serio e circostanziato programma di investimenti per la manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici di proprietà comunale. Quello che molti giovani mi hanno espresso durante gli incontri avuti con loro è la volontà che la scuola non vada in pezzi, né in senso materiale, né in quello ideale di luogo di formazione. Penso inoltre di utilizzare queste strutture anche per attività parascolastiche e come luogo di aggregazione»
4. I teatri stanno abbassando il sipario definitivamente a causa dei tagli alla cultura, come pensa di sfruttare le risorse locali note in tutto il mondo?
R.C.: «La situazione del Rossetti e del Verdi è ben diversa; in questo momento ad essere più in pericolo è la vita del Verdi. In questi giorni il FUS è stato rifinanziato, ma permangono tagli pesanti a un mondo – in generale culturale e non solo legato al teatro – in grave crisi. E’ necessario aiutare con incentivi mirati e chiedere produzioni di qualità spendibili sul territorio italiano, europeo, mondiale in modo da ammortizzare i costi delle messe in scena»
5. Quali provvedimenti predisporrà per lo smaltimento dei rifiuti abbandonati abusivamente nel Carso? Ci sarà maggiore controllo sul territorio affinché non si riaprano discariche abusive?
R.C.: «Il Comune dovrà lavorare su una situazione pregressa difficile, smaltendo i rifiuti che rovinano il nostro territorio. Per quel che riguarda il futuro non posso che dire: tolleranza zero per coloro che inquinano e deturpano il paesaggio. L’azione di sorveglianza andrà di pari passo a quella di sensibilizzazione e formazione di un forte senso civico nelle fasce più giovani»
6. Risulta difficile per i giovani trovare luoghi per suonare con gli amici, crede che si potrebbero trovare dei luoghi (poli di aggregazione) dove i giovani possono trovarsi per suonare e condividere la musica gratuitamente?
R.C.: «Ci sono moltissimi contenitori vuoti a Trieste che attendono una destinazione: Porto Vecchio, Molo IV, Salone degli Incanti, Magazzino Vini solo per citarne alcuni sulle Rive. Una destinazione ai giovani di questi locali è doverosa: non penso solo alle sale prove, ma anche a una biblioteca dove poter studiare fino a tardi, dotata di wi-fi, uno spazio ristorazione e una mediateca. Su questi temi i giovani devono far sentire la propria voce ed esprimere le proprie necessità»
7. Pensa che sarebbe una buona iniziativa chiudere le vie del centro al traffico automobilistico per evitare l’inquinamento atmosferico e creare spazi verdi nei quali bambini e anziani possano trascorrere parte del loro tempo?
R.C.: «Le pedonalizzazioni fanno bene alla salute, migliorano la qualità della vita e aumentano il commercio, ma non vanno pensate solo per il centro cittadino. Voglio togliere le macchine dalle Rive perché triestini e turisti possano godersi uno dei lungomare più belli d’Europa, ma voglio anche che i rioni non diventino dei dormitori. Pedonalizzare una piazza o una strada, migliorare il suo arredo urbano, far rivivere il piccolo commercio al dettaglio e far in modo che tutti i cittadini si sentano di serie A è il mio obiettivo»