Una goccia simbolo di vitalità e trasparenza. Una goccia per testimoniare come ciascuno dei candidati apporti con la sua esperienza umana e professionale un contributo piccolo, ma indispensabile per far tornare grande Trieste. Una goccia per rappresentare la volontà di ridisegnare una nuova città, così come fa l’acqua sulla roccia.
Trentotto tra donne e uomini, tanti i giovani, che giovedì 7 aprile si sono auto presentati alla Stazione Marittima e hanno raccontato la ragione che li ha spinti a unirsi a Roberto Cosolini, a credere in lui e nel suo progetto per vincere le elezioni e amministrare al meglio Trieste.
I valori nei quali tutti i candidati si sono riconosciuti sono partecipazione, trasparenza, competenza e merito, perché troppo spesso chi ha governato la città negli ultimi dieci anni ha pensato più al proprio tornaconto che al miglioramento della qualità della vita dei cittadini; perché ha dimostrato di perdere occasioni di sviluppo fondamentali per la crescita di Trieste, per malumori di partito.
Ma chi ha aderito al progetto di Trieste Cambia con Cosolini Sindaco è anche stufo di sentire i tanti “no” con i quali la politica ha risposto alle esigenze dei cittadini. E ha deciso di contrapporre ai “no” un insieme di “sì”:
UN INSIEME DI SI’ PER IL CAMBIAMENTO
La volontà di essere positivi e propositivi, di rifiutare i NO, i distinguo ed i veti incrociati che bloccano sul nascere ogni iniziativa, conducono alla individuazione di una serie di SI’ su grandi temi da affrontare nei prossimi cinque anni per dare un volto nuovo a Trieste. Una serie di SI’ che riguardano temi reali, con obiettivi effettivamente raggiungibili.
SI’ all’innovazione industriale e al lavoro
- ridisegnare il tessuto industriale della città a partire dalla dismissione della Ferriera e dal rifiuto del rigassificatore
- favorire gli investimenti delle imprese in innovazione attraverso il raccordo con i centri di ricerca
- favorire la creazione di nuovi posti di lavoro:
– promuovendo nuovi insediamenti industriali nel campo delle tecnologie eco- sostenibile
– nell’edilizia, promuovendo l’utilizzo delle nuove tecnologie nelle nuove costruzioni e del recupero del patrimonio immobiliare esistente
– realizzando la bonifica dei siti inquinati
– valorizzando il Carso con strutture agro-socio-turistiche eco-compatibili
– favorendo l’agricoltura ed promuovendo il commercio dei prodotti agro-alimentari del territorio
– realizzando progetti pilota nelle riqualificazioni di aree degradate quali il Porto vecchio, la Fiera, la caserma di via Rossetti
- accompagnare i lavoratori espulsi dal mercato del lavoro alla ricollocazione creando una rete forte con i sistemi pubblici e privati per l’impiego, le imprese ed il sistema formativo
- promuovere la formazione di figure professionali per il fabbisogno occupazionale di settori storici, come l’economia del mare e di settori di recente affermazione, come l’agroalimentare e il turistico – alberghiero
SI’ a una città più vivibile e verde
- estendere la pedonalizzazione del centro
- garantire la creazione “intelligente” e rapida di parcheggi
- favorire interventi per abbattere l’inquinamento atmosferico
- incentivare la raccolta differenziata dei rifiuti urbani
- rafforzare il trasporto pubblico e sostenere nuove e capillari modalità per la mobilità, anche private ed ecocompatibili
- potenziare la rete ciclabile e favorire l’uso della bicicletta
- creare nuove aree verdi e nuovi centri di aggregazione nei rioni
- sostenere il ruolo e le attività delle società sportive dilettantistiche e accrescere gli spazi per lo sport amatoriale
SI’ al turismo e al commercio
- favorire lo sviluppo del commercio attraverso il volano del turismo
- incentivare il miglioramento dell’accoglienza dell’ospite
- valorizzare il patrimonio storico, culturale e naturalistico
- favorire la realizzazione di eventi culturali, artistici, congressuali e sportivi di qualità
- favorire l’afflusso turistico via mare, incentivando l’arrivo di navi da crociera e yacht privati.
SI’ ai giovani
- creare nuovi spazi di aggregazione giovanile
- sostenere agevolazioni per librerie, biblioteche, teatri, cinema, concerti, tessere/biglietti bus, taxi, palestre
SI’ alla internazionalizzazione della città
- attuare progetti europei che favoriscano i rapporti con i Paesi vicini
- dotare l’Amministrazione di un’adeguata struttura in grado di convogliare i fondi europei sul territorio attraverso gli opportuni rapporti con le istituzioni regionale, nazionale ed europea cui compete la programmazione e gestione di tali risorse
SI’ ad una città solidale
- rafforzare l’assistenza alla persona, domiciliare e presso le strutture residenziali con particolare attenzione agli anziani, attivando una nuova rete di servizi e aiuti
- porre in essere efficaci strumenti che sostengano la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro. E’ bene ricordare che tale problema costituisce una delle principali cause che impediscono l’ingresso o il reingresso delle donne nel mercato del lavoro
- favorire l’integrazione degli immigrati facilitando l’acquisizione della conoscenza della lingua italiana e dei diritti e doveri di cittadinanza
- consolidare la tradizionale multiculturalità della città
SI’ ad una città laica e propositiva
- istituire il registro delle unioni civili
- riconoscere la pluralità delle forme di comunione di vita
- promuovere la parità e contrastare ogni discriminazione
- istituire il registro del testamento biologico
SI’ alla trasparenza
Garantire la pubblicazione sul sito istituzionale del Comune:
- di tutti gli atti amministrativi, ordinanze, mozioni, interpellanze, interrogazioni e ordini del giorno presentati
- delle registrazioni audio e dei verbali delle sedute e dei voti espressi dai singoli consiglieri
- dei bandi di gara e dei loro esiti
- degli incarichi assegnati dall’Amministrazione
- dei beni di proprietà dell’Amministrazione e della loro destinazione d’uso
SI’ alla partecipazione dei cittadini
Facilitare l’uso degli strumenti di democrazia diretta attraverso:
- l’abolizione del quorum dei referendum consultivi comunali per favorire la partecipazione attiva di tutti nelle decisioni strategiche
- l’abbassamento del numero delle firme richieste per richiedere un referendum consultivo al 2% degli aventi diritto al voto
- istituzione della delibera comunale di iniziativa popolare attraverso la raccolta di 1000 firme in formato cartaceo o on line
SI’ al merito
- costituire una commissione, in possesso dei dovuti requisiti di terzietà, che valuti le proposte di nomina avanzate dalla politica
- promuovere e diffondere la “cultura del merito” quale bene comune e fattore determinante di sviluppo
Libera, trasparente, aperta. Sarà così la Trieste di tutti.
Ecco il video della presentazione:
Ed ecco i candidati di Trieste Cambia con Cosolini Sindaco:
Andrea Abrami
Edoardo Allegro
Michele Amendola
Elena Angelica
Fabio Baldas
Pierluigi Barbieri
Debora Baroga
Pompeo Boscolo
Elisa Cacciatore
Davide Cappelli
Felice Carta
Clara Comelli
Annalisa Cozzarini
Roberto Decarli
Davide Di Donato
Alessandro Facchini
Valeria Facchini
Gianluca Festini
Maria Franco Scarabizzi Hartmann
Lucia Greblo
Elena Marchigiani
Andrea Masé
Sara Matijacic
Michela Novel
Ares Pecorari
Alfredo Racovelli
Pierluigi Sabatti
Fabio Samec
Giorgio Sulligoi
Cristina Talarico
Fidel Tonchia
Vittorio Torbianelli
Francesco Toscano
Lorenzo Verbanac
Eva Vocci
Laura Zancola
Francesco Zarattini
Daniele Zupin
In queste circa cento righe, la parola “porto” compare una sola volta: “realizzando progetti pilota nelle riqualificazioni di aree degradate quali il Porto vecchio…” Non solo non c’è nulla sulla pretesa che venga finanziato il porto nuovo come più volte promesso dal governo, ma si dice di riqualificare il porto vecchio sapendo che è impossibile, fino a che l’ONU non modificherà le sue disposizioni del 1947. Semba che venga avallata la speculzazione edilizia nel porto vecchio, quella già in corso, che dovrebbe portare nelle casse dell’Autorità Portuale, circa € sette annuali per metro quadrato, edificabile, con posto barca, vista mare e centrale, per avere in cambio forse qualche decina di posti di lavoro. Con i canoni dell’edilizia popolare, si sarebbe guadagnato di più, sempre ammesso che sia possibile una modifica della destinazione d’uso. Personalmente, non posso condividere un programma così vago ed “arrendevole”. Mi piacerebbe che i triestini si rendessero conto che senza il porto, la città non ha ragione di esistere. E che i nuovi traffici adriatici passeranno di qui, oppure passeranno altrove, ed in questo caso la Città morirà definitivamente. I cittadini di Cortina sanno che la montagna è la loro risorsa, quelli di Capri sanno che la loro è il mare. Possibile che tutti i triestini si siano rassegnati alla fine del porto? Possibile che si cullino in sogni di rilancio industriale senza tenere conto che nessuna industria ha ragione di esistere a Trieste senza essere in funzione del porto? Possibile che non ci si sia resi conto che tutte o quasi le nuove aziende nate a Trieste come spin off della Ricerca hanno dovuto aprire filiali altrove perchè a TS si è decentrati dai mercati italiani?
Caro Signor Stark
io non la conosco, leggo spesso dei suoi commenti in internet e le riconosco passione e competenza, ma sinceramente non riesco più a sopportare questa cultura del lamento continuo che sembra animarla, il suo parlare sempre e solo del Porto (che tra l’altro il Sindaco governa solo in minima parte e di cui Cosolini ha parlato già più e più volte in questa campagna) e l’idea che tutto stia precipitando in sciagura.
Io non ho mai fatto politica, ma credo che questa città possa fare di meglio e si meriti di meglio, sto seguendo con un certo interesse l’avventura di Cosolini e mi piace molto la freschezza di questa lista civica che parla di Si, di cose da fare, che riparte da gente vera che si impegna. Che il primo commento ad una bella avventura che nasce sia il solito distinguo saldamente rivolto al passato francamente mi dispiace un sacco ed è per questo che ho deciso di scriverle queste poche righe.
Il Porto è importante, forse decisivo, ma questa città ha bisogno di guardare oltre, di respirare aria nuova, fresca e pulita, di proposte nuove e di tanti, tanti SI.
Quei tanti Si che mi sembra di vedere in questa proposta e in Cosolini, proviamo quindi a lavorare davvero per cambiare qualcosa invece di spenderci solo per commentare tutto quello che non va, perché tanta gente come me di questo non ne può francamente più.
Barbara
Trieste si è sviluppata come IL porto dell’impero di Vienna. Alla fine della prima guerra mondiale il cordone ombelicale si è strozzato, alla fine della seconda guerra mondiale si è rotto definitivamente. Oggi irreversibilmente altri porti (S.Giorgio,Monfalcone,Capodistria,Fiume)si alimentano dal bacino originario .
A dire il vero il mio non è un lamento ma una denuncia, scrivo solo del porto perchè è l’unica risorsa ragionevole e possibile di Trieste, non perdo tempo con i dettagli. Non è vero che il porto era una cosa dell’Austria e morta quella, morto il porto: nel 1947 furono superati i record di traffici asburgici e nel 1952 il bilancio economico della città stava per raggiungere l’autosufficienza. E fino all’anno scorso, quando si prometteva di finanziare il piano triennale di Boniciolli, eravamo proiettati verso i redditi delle città porto del North Europa che sono 3,4 volte i nostri. Sono pienamente consapevole che il Sindaco non influisce sulle decisioni del CIPE per finanziare o meno il porto, ma lo può fare la segreteria del suo partito, qualora andasse al Governo. Niente di tutto questo da parte di Bersani e del PD. Probabilmente continueranno a finanziare qualsiasi porto italiano, anche se non sono in posizioni strategiche così favorevoli e non hanno i fondali, che però abbiano un bacino elettorale più interessante. Cmq. Vi lascio tranquilli e non commenterò più sulle vostre pagine, è evidente che i miei sforzi sono inutili e che non è possibile avere un percorso politico in comune.
Concordo con Barbara, non se ne può più delle eterne nostalgie dell’Austria. Siccome siamo nel 2011 e siamo in Italia servono soluzioni al presente. Servono tanti nuovi SI come si è detto nella bella presentazione alla Marittima. Tenetevi i vostri no xe pol, tenetevi le statue di Sissi e i vostri orologi fermi, MA FATECI ANDARE AVANTI
Cosolini si sta rivelando una persona seria che vuole fare bene e si vede che vuole sinceramente guardare al futuro.
Buongiorno, siete d’accordo anche voi con paoletti e monassi (piccolo di oggi) che in porto vecchio dovrebbe esserci anche residenzialità ed andrebbe ripensato tutto? e come metterla con soprintendenza e piano regolatore? Saluti
Cari amici del sito di Roberto. E’giusto parlare di porto ma la situazione è così articolata che ci vorrebbe più spazio sul blog 🙂 E’evidente che il porto è un asset fondamentale per la città!. Peraltro, le opportunità per la ripresa dei traffici in questa parte dell’adriatico sono forti nei prossimi anni: ma c’è concorrenza di traffici e di “politica” (l’Italia dei 100 porti!) e occorre decisione e aprire le porte agli investimenti in una dimensione internazionale. Non siamo in un paese facile, per la realizzazione di progetti e oggi la situazione è ancora peggiorata. Ora che il progetto per il nuovo terminal container di Monfalcone è purtroppo indebolito (per liti politiche a livello governativo – peccato, avrebba aiutato a elevare l’attrattività di tutta l’area) si deve lavorare presto su il raddoppio del Molo VII secondo il piano regolatore (attendiamo il via libera del Ministero dell’Ambiente) e la sistemazione delle altre aree di servizio e di accesso. Ma è giusto che in queste infrastrutture investano anche i privati; bisogna favorirli se ci sono. L’era dell’investimento pubblico senza condivisione del rischio dovrebbe essere passata per sempre!. La piatatforma logistica?: bene, sarà un molo multi-purpose e domani potrebbe diventare la base di un nuovo terminal container. Continiamo a chiederla e pensiamo contemporanbemente ad un piano di attrazione di operatori che aiuti a costruire in prospettiva un tessuto di IMPRESE a livello internazionale nel porto di Trieste. Continuiamo anche a mettere in ordine il tessuto “frammentato” delle aree – quanto spreco di spazio – e a PRETENDERE una politica di VERA liberalizzazione dell’accesso alla rete ferroviaria. Ma sarebbe anche il momento di darsi più da fare per cacciare i fondi UE per i progetti TEN-T che mancano. insomma…molte cose e anche altre…
Si continuino intanto le opere intraprese e i meritori processi avviati. In ogni caso, non dimentichiamo che le funzioni decisionali sui porti sono svolte in Italia dalle Autorità Portuali, non dai comuni. Con l’AP il comune deve mantenere relazioni di collaborazione.
E’comunque un po’ difficile affrontare in poche righe tutti i temi del porto e ancor di più quelli della politica nazionale portuale (può essere che il PD abbia anche qualche responsabilità….ma la maggioranza ha quella di aver BLOCATO OGNI PROCESSO DI MIGLIORAMENTO della legislazione portuale).
LISTA TRIESTE CAMBIA: ci sono idee chiare sul porto e invito chi fosse interessato un incontro, per discutere anche della politica nazionale portuale. Lo organizzeremo a breve. Intanto, giovedì c’è la presentazione del programma di Cosolini! Ci sarà spazio anche per il porto, senza dubbio! Comunque per chi rimane a bordo….dico che la nave è quella giusta e se ci date una mano si può doppiare il Capo di Buona Speranza, uscire dalla tempesta, e approdare in Piazza Unità!!!
Cordiali saluti
Vittorio Torbianelli
forza cosolini,questa volta ce la possiamo fare.
Sottopongo ai lettori/elettori il seguente ragionamento che parte dal porto e approda al porto . . .il porto oggi ha bisogno di molte cose. Tra di esse, di spazi. Il Piano Regoltore, giustamente si è scritto, è in itinere. L’uso degli spazi esistenti ha da essere migliorato. Ciò premesso, ci si permette di ricordare che l’impianto amministrativo della nostra Repubblica da qualche anno prevede la possibilità per le municipalità, all’interno dei binari dettati dalla legge, di costituirsi, “federarsi” in entità municipali territorialmente allargate: le città metropolitane. E’ un argomento portato avanti da uno dei candidati in lizza per queste tornate amministrative, ma vuoi vedere che meriterebbe un ragionamento, con tutti i volenterosi per carità, sulle sinergie/economie di scala/razionalizzazioni attivabili nei campi del trasporto pubblico terrestre – marittimo (biglietto unico?), dell’elettricità, dell’acqua, della luce, del gas, della spazzatura, degli impianti portuali (Muggia – Trieste – Monfalcone)? Certo, ciò potrebbe toccare le riserve di caccia della “mala” politica, ma i responsabili à là Cosolini questi problemi se li pongono: e vuoi vedere che i Bilanci del Pubblico, così strozzati dai tagli e dalla devoluzione fiscale in atto, potrebbero forse beneficiarne per mantenere tariffe sostenibili dei servizi pubblici?
bene bene. credo che si vada proprio in crescendo. Dobbiamo farcela perchè se vince questa accozaglia Trieste sarà veramente alla fine.
Una cosa non capisco del programma della vs. lista, nè della presentazione di Cosolini ieri al Savoia: la questione delle politiche per la casa è letteralmente sparita. L’ordine degli architetti con Il forumtrieste2011 ha organizzato un evento di
2 giorni sul tema. Il ns. candidato presente sempre. Mi pareva che si fosse d’accordo che il Comune dovesse (ri)prendere con forza la regia per le politiche della Casa a Trieste e non delegarla alla Regione e tanto meno all’ATER. Il relatore viennese ci ha detto che a Vienna nella campagna elettorale per il municipio le politiche per la casa sono un tema decisivo. Da noi no. Ma forse lo dovrebbero diventare. Ultimi dati (2-3 giorni fa) dicono che nel mercato privato le spese per la casa gravano sul reddito anche per il 40%. Non mi dilungo, ci siamo dilungati durante l’evento “edilizia sociale”, e i documenti sono disponibili. Ci sono 4 mila nuclei e singoli/e in sofferenza “casa” a Trieste. A cui si aggiungono almeno altri 2000 sofferenti invisibili. Noi abbiamo fatto sparire la questione dal programma, Bandelli nel sua programma ha “l’ufficio municipale per la casa”.