Nell’ambito di “Rioni al centro” il candidato sindaco Roberto Cosolini ritorna in Cittavecchia per osservare da vicino i punti dolenti di una parte di Trieste che ha subito profonde trasformazioni in questi ultimi anni.
«Dopo il rilancio di questa zona, che è emersa dal degrado grazie a un consistente piano di stanziamenti europei, l’amministrazione ha inopinatamente deciso di uscire dalle città collegate al progetto Urban» ha affermato Cosolini «i lavori qui non sono da ultimare, ma sono stati lasciati a metà, con una sorta di cantiere aperto nel bel mezzo di quella che dovrebbe essere la zona a più alta intensità di botteghe artigiane e quindi votata al turismo».
Cavana e Cittavecchia hanno vissuto nel decennio appena trascorso un notevole incremento di residenti. Molte giovani famiglie hanno deciso di abitare nel rione e hanno constato una notevole inadeguatezza per quantità e qualità degli spazi verdi. Durante la visita, Roberto Cosolini ha incontrato un gruppo di genitori che hanno esposto le loro idee in merito al risanamento del giardino di Piazza Hortis. «E’ necessario ripristinare una vegetazione più adatta al luogo e di facile manutenzione» ha commentato il candidato a margine dell’incontro «va ampliato lo spazio giochi per i bambini con attrezzature adatte e creata un’area riservata ai cani». Si è discusso a lungo sull’opportunità di recintare il giardino e la proposta di chiudere la zona verde con una staccionata è stata quella che ha riscosso maggior plauso.
Roberto Cosolini ha quindi affrontato il tema dei mercati rionali con gli ambulanti presenti in Piazza Hortis. «L’esigenza di ridurre la presenza di fiere con gazebo nel centro cittadino va vista nell’ottica di una sempre maggior valorizzazione del commercio locale in tutte le sue componenti» ha affermato il candidato sindaco «e gli ambulanti triestini sono una preziosa risorsa nel mio progetto di rivitalizzazione dei rioni».
Il candidato sindaco si è immedesimato nel turista che viene a visitare Trieste ed è salito sul colle di S. Giusto, seguendo l’itinerario che da S. Maria Maggiore porta alla sommità. Cosolini ha evidenziato i problemi:«L’accesso da Via della Cattedrale è deturpato dalle macchine posteggiate e il selciato è troppo sconnesso, gli scavi che hanno portato alla luce interessanti reperti di epoca romana e medievale sono sostanzialmente abbandonati e poco o nulla è visibile». La cultura dell’accoglienza passa anche attraverso la volontà di creare una Trieste decorosa.