Con la firma dell’Accordo di Programma Quadro (APQ) tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ed i ministeri dell’Ambiente (MATTM) e dello Sviluppo economico (MISE), avvenuta lo scorso venerdì 28 marzo, prende finalmente il via l’operazione più consistente per l’adeguamento dell’impianto di Servola. E’ dal 2000 che AcegasAps sta operando sul depuratore con lavori, anche ingenti per difficoltà tecnica e per importi di spesa relativa, per ottimizzarne il ciclo di trattamento delle sezioni di trattamento “storiche” e che hanno permesso di spingerne al massimo teorico il grado di abbattimento del carico organico generato dalla città di Trieste. Tuttavia la direttiva europea, recepita dalla legislazione ambientale nazionale, ha imposto, per gli impianti analoghi a quello di Servola, l’adozione di una sezione di trattamento ulteriore, il trattamento biologico, ed ha richiesto anche l’adozione di una fase di denitrificazione dei reflui trattati.
La Consulta d’Ambito territoriale ottimale (CATO) di Trieste ha confermato, nel 2011, AcegasAps quale gestore del Servizio Idrico Integrato ed ha indicato come opera prioritaria, nel Piano d’Ambito affidato alla società del Gruppo Hera, proprio l’adeguamento dell’impianto di Servola. La società ha sviluppato diverse sperimentazioni, su indicazione del prof. Luca Bonomo, del Politecnico di Milano, redattore del Progetto Preliminare per conto del Comune di Trieste, in quanto la mancanza di spazi per l’ampliamento dell’impianto, la particolare configurazione della rete fognaria cittadina e la presenza di infiltrazioni di acqua marina nei collettori costieri, rendevano molto difficile la scelta del sistema di trattamento più adeguato. AcegasaAps ha anche sviluppato la fase di progettazione definitiva dell’impianto curando, in collaborazione con il Comune e con la CATO, l’iter per l’ottenimento delle autorizzazioni. Il quadro economico dell’intervento prevede un costo complessivo di 52,5 milioni di Euro e prevede alcuni lavori nel vecchio impianto, la bonifica di un’area di 27.000mq nell’area dell’ex Scalo Legnami, la costruzione di collegamenti e sottopassi ferroviari tra l’impianto attuale e quello nuovo e la costruzione della nuova sezione di trattamento.
La sostenibilità di una somma così ingente sul Piano d’Ambito, Ambito con una consistenza di popolazione troppo modesta per finanziare in un arco di tempo limitato imposto dall’Unione europea un’opera così impegnativa, con un contesto che si è poi ulteriormente complicato con l’esito del referendum sulle tariffe dell’acqua, che a sua volta ha determinato un lungo periodo di incertezza sulla disponibilità di risorse per finanziare, anche le opere più urgenti del sistema idrico in tutto il Paese, ha imposto la ricerca di nuove coperture economiche e finanziarie che la Regione Friuli Venezia Giulia ha cercato ed individuato, erogando un contributo di 740.000Euro/anno alla CATO per venti annualità finalizzando la destinazione all’adeguamento dell’impianto. La Regione aveva anche avviato, nel marzo del 2009, un iter per l’ottenimento di 30 milioni di Euro sul Programma POR FSC. Dopo una serie di accelerazioni e di battute d’arresto dell’iter per l’approvazione di questo contributo (spending review, aiuti di Stato, metodo tariffario, riforma delle ATO, soppressione delle ATO e nascita delle CATO, crisi economica del sistema Paese), solo con la firma di venerdì scorso si può dire che ci sono le coperture economiche e finanziarie per il completo avvio dei lavori.
Va infatti precisato che la società triestina, già nel 2012, con un’azione condivisa con Comune e Cato, aveva curato una suddivisione dell’intervento in stralci funzionali, facendone partire l’esecuzione in base alle risorse economiche via via disponibili. In tal senso vanno ricordati l’eliminazione delle tettoie con copertura in Ethernith, l’indagine sugli ordigni bellici, il rifacimento della sezione di grigliatura fine all’ingresso dell’impianto (opera che si concluderà entro il prossimo 31 luglio), la ristrutturazione di una cabina elettrica all’interno dell’impianto, la progettazione e l’eliminazione dello scarico di Barcola, che assieme a quello di Servola, costituisce la causa dell’avvio da parte della Corte di Giustizia europea, di un procedimento di infrazione già passato in giudicato.
I prossimi passi sono ora la firma del decreto d’assegnazione del contributo al Gestore dei 30 milioni di euro, l’appalto della bonifica, quello per l’appalto integrato (progetto esecutivo ed esecuzione delle opere di adeguamento impiantistico) e … il nuovo depuratore di Servola prenderà vita.
Il Sindaco di Trieste, nella veste di presidente del CATO, ha rilevato con soddisfazione che finalmente si è concluso positivamente il complesso iter per il finanziamento del depuratore di Servola, intervento inserito quale opera primaria nel Piano d’Ambito Integrato licenziato dal CATO della provincia di Trieste. Il complesso iter era cominciato due anni fa, quando si è voluto spingere in una situazione di grande incertezza, sia per il referendum sia per la spending review, per ottenere 30 milioni di euro necessari alla realizzazione dell’opera. Vanno ricordate infatti le lettere scritte dal primo cittadino ai ministri del Governo Monti e Letta.L’arrivo da Roma della notizia della firma dell’Accordo quadro, un risultato raggiunto anche grazie all’importante gioco di squadra con la Regione, in particolare grazie all’impegno dell’Assessore alle infrastrutture, mobilità, pianificazione territoriale, lavori pubblici. L’opera in oggetto, il cui costo complessivo è di 52,2 milioni di euro, è un intervento fondamentale per il sistema ambientale e il sistema idrico di Trieste, a breve potrà infatti partire l’appalto per la realizzazione della bonifica.
E’ un grande intervento in termini economici e di forza lavoro, che doterà la città di un’infrastruttura moderna e strategica che aderirà in pieno alle direttive previste dall’Unione europea in materia. Nel corso dell’incontro, a più voci, è stato evidenziato ancora il notevole e articolato lavoro di squadra tra Comune, Provincia, Regione, C.A.T.O. e AcegasAps, che consentirà di realizzare e adeguare completamente un’opera ritenuta fondamentale per il nostro territorio. Un intervento ingente per le risorse mobilitate, ma soprattutto per l’ambiente e il necessario completamento dell’ammodernamento del sistema delle acque.
I prossimi passi sono ora la firma del decreto d’assegnazione dei 30 milioni di euro, l’appalto della bonifica, quello per l’appalto integrato (progetto esecutivo ed esecuzione delle opere di adeguamento impiantistico) e il nuovo depuratore di Servola potrà operare, nel pieno rispetto delle normative europee, ma sopratutto a tutto beneficio dell’ambiente e del nostro territorio.