Si è svolto nei giorni un incontro in Regione per illustrare alle associazioni ambientaliste il progetto di messa in sicurezza, riconversione industriale e sviluppo produttivo dello stabilimento della Ferriera di Servola predisposto da Siderurgica Triestina S.r.l. del Gruppo Arvedi.
La riunione, fortemente voluta dal Sindaco di Trieste e dalla Presidente della Regione, è stata l’occasione per elencare tutti i passaggi previsti dal recente Accordo di Programma stipulato per definire le azioni e i tempi degli interventi da effettuare nell’area dello stabilimento. Un confronto reso possibile grazie alla disponibilità del Gruppo Arvedi a avviare un percorso di risanamento trasparente, con il coinvolgimento di tutte le istituzioni e pronto a confrontarsi con la cittadinanza.
E’ dovere delle istituzioni ascoltare la preoccupazione dei cittadini e fornire loro tutte le spiegazioni utili e necessarie per affrontare un progetto così complesso, per questo Comune e Regione hanno deciso di programmare degli incontri periodici con le parti interessate per monitorare tutte le azioni necessarie per arrivare al risanamento ambientale dell’area e riavviare l’attività industriale.
Il tavolo permanente, quindi, servirà a dare garanzie alla cittadinanza e ai lavoratori in termini di sicurezza, di salute e naturalmente anche di compatibilità ambientale.
Di fatto, l’istituzione del tavolo inaugura un metodo nuovo, che consente una verifica passo per passo della situazione, e ciò potrà consentire di superare anche la storica distanza e sfiducia della città nei confronti della questione Ferriera, perché l’obiettivo è che l’industria possa continuare a fare l’industria, senza più inquinare l’ambiente e senza più destare preoccupazioni per la salute dei cittadini.
Nel dettaglio il piano di risanamento presentato dal Gruppo Arvedi, consiste nello smaltimento e rimozione dei rifiuti che si sono accumulati negli anni, nella messa in sicurezza dei suoli e delle acque sotterranee. Per quanto riguarda lo smaltimento e la rimozione dei rifiuti, invece, avverrà previa nuova caratterizzazione del “cumulo storico” di diverse migliaia di metri cubi, mentre lo smaltimento avverrà all’esterno dello stabilimento. Per la messa in sicurezza dei suoli sono previsti interventi di ripavimentazione di strade e piazzali in calcestruzzo e con geomembrane. Per la messa in sicurezza delle acque è prevista una nuova rete di raccolta e di trattamento, oltre all’installazione di nuovi piezometri. Questi interventi si realizzeranno contestualmente alla messa in sicurezza degli impianti, anche con l’installazione di cappe aspiranti in grado di captare le cosiddette emissioni diffuse “fisiologiche”.
Durante l’incontro è stato dato particolare rilevo all’illustrazione degli interventi tesi a eliminare completamente i fumi provenienti dalla cosiddetta “area a caldo”, attorno a cui si focalizzano le preoccupazioni dei comitati di cittadini. La volontà, è stato ribadito, rimane quella di far sì che l’impianto siderurgico sia tra i più avanzati al mondo in termini di compatibilità ambientale. Qualora gli impianti che si andranno a realizzare non dovessero soddisfare gli standard di contenimento delle emissioni attesi l’Azienda si è impegnata a rivedere il Piano Industriale.
Sia le Istituzioni sia l’azienda sono a disposizione per spiegare il progetto, mentre è già stata calendarizzata la prossima riunione del Tavolo Permanente fissata a metà del prossimo mese di marzo.
Però sto aspettando che la gentile rappresentante di Arvedi, che ha proiettato le slides, me le invii, per cui se hai la sua mail ti pregherei di fornirmela. Poi ti sarei grato se mi mettessi a disposizione il nuovo piano ambientale di Arvedi, mi risulta che è stato consegnato a Regione e Comune, mi piacerebbe tanto averlo!
Cari saluti
Lino