Il Sindaco di Trieste Roberto Cosolini ha incontrato in Municipio lo studente senegalese Moussa Ndour che era stato oggetto nei giorni scorsi di un episodio di razzismo su un autobus cittadino da parte di un passeggero.
Il giovane, che è studente di matematica al Centro di Fisica Teorica di Miramare, era affiancato dai professori Stefano Luzzatto e Sandro Scandolo dello stesso ICTP e dalla signora Susanna Zecchin, l’insegnante che al momento dell’episodio ha immediatamente preso le difese di Moussa, invitando perentoriamente l’autore della squallida aggressione verbale a smetterla; peraltro subito sostenuta dal concorde appoggio degli altri passeggeri e dello stesso autista della Trieste Trasporti che ha fermato il bus, invitando l’inopportuno a scendere senz’altro dal mezzo. “Tutto ciò – ha affermato il Sindaco Cosolini accogliendo gli ospiti – sta ampiamente a dimostrare come fortunatamente permanga e si rafforzi il tradizionale spirito civile di una Trieste che, per effetto della lunga esperienza multietnica e pluriculturale che è stata alla base della sua grandezza, anche oggi, nonostante molti cambiamenti e trasformazioni, conferma il suo profondo “dna” di città aperta, inclusiva, che rifiuta l’esclusione del diverso e la volgarità del razzismo.”
“E un isolato episodio di stupida intolleranza – ha proseguito Cosolini – certo non può compromettere il volto autentico di Trieste, che è invece proprio quello delle molte persone che sono spontaneamente insorte a difesa del giovane africano, laddove forse in altri luoghi si sarebbero viceversa girate dall’altra parte in silenzio e con indifferenza. Mentre qui – ed è giusto che lo si sappia – con simpatia e benevolenza sono accolti e accettati tutti coloro che vi arrivano per studiare e lavorare, da qualunque Paese provengano e di qualunque etnia o religione essi siano.” “Ed è questa la Trieste che sempre abbiamo desiderato e che anche oggi vogliamo: quella della grande vicenda emporiale di ieri, della Trieste “crogiolo di popoli“, e quella di oggi, dei più avanzati Istituti di ricerca e di studio, ma anche del lavoro e dei tanti mestieri, “richiami” che entrambi portano ancora una volta a convergere qui da noi persone di buona volontà di ogni parte del mondo.”
“Trieste – ha concluso Cosolini – vuole bene a chi come Moussa si trova fra noi per un percorso di formazione e tutti noi desideriamo che altri ragazzi come lui possano sempre continuare a venire a Trieste per studiare e lavorare e per imparare essi stessi, dopo un pò, a voler bene alla nostra città.”
Con semplici e sentite parole – anche un pò emozionate – il giovane Moussa Ndour ha replicato dicendo di aver capito subito che “Trieste non è quella persona che mi ha aggredito, ma è rappresentata invece dalla signora Susanna, dagli insegnanti e dal personale del mio Istituto, dalle tante persone che mi hanno difeso, dall’autista che ha fermato l’autobus per far capire che certi atteggiamenti qui non sono accettati! E per tutto questo ringrazio profondamente questa città e il suo Sindaco”.
Da ultimo, con intense parole, la signora Zecchin ha spiegato il suo intervento “innanzitutto per la difesa di un principio generale di educazione, quindi per il sostegno a valori civili e umani rappresentati anche nella nostra Costituzione. Valori di convivenza che anche nella nostra città – ha detto – hanno conosciuto in passato molti momenti difficili, ma che dobbiamo, anche per questo, sempre e comunque impegnarci a sostenere e tutelare.”
L’inconsueto ma molto significativo incontro si è concluso con il dono del Sindaco allo studente di un volume (in lingua inglese) dedicato alla vocazione internazionale di Trieste: “Una scelta naturalmente non casuale”, ha detto Cosolini sorridendo…
Epilogo piú che felice seppure non scontato per un episodio
squalidissimo!
Viva Trieste antirazzista!