E’ stato sottoscritto il verbale che individua la nuova linea “dividente demaniale”, ovvero il nuovo confine tra gli immobili che potranno essere trasferiti al patrimonio disponibile del Comune e quelli che resteranno al Pubblico Demanio Marittimo, si avvicina sempre di più il materiale passaggio delle aree sdemanializzate del Porto Vecchio di Trieste al Comune secondo quanto previsto dalla Legge di Stabilità 2015 (L. 23/12/2014, n.190, art. 1, commi 618-620).
L’atto è stato firmato alla Centrale Idrodinamica dell’antico scalo triestino dal Direttore Generale dell’Agenzia del Demanio Roberto Reggi, dalla Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Debora Serracchiani, dal Sindaco di Trieste Roberto Cosolini, dal Commissario Straordinario dell’Autorità Portuale Zeno D’Agostino, dal Comandante in II della Capitaneria di Porto Natale Serrano e dal Dirigente del Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche Giorgio Lillini, presenti anche numerosi componenti della Giunta Municipale e consiglieri comunali di Trieste.
“Questa firma – è stato comunemente dichiarato in un comunicato congiunto – è frutto della piena collaborazione tra l’Agenzia del Demanio e tutti gli Enti territoriali coinvolti e consentirà di liberare una parte del patrimonio immobiliare pubblico del Porto Vecchio per riutilizzarlo e impiegarlo a beneficio del territorio e delle comunità locali.”“A questo risultato – prosegue la nota – si è arrivati grazie a un impegno condiviso da parte di tutte le Amministrazioni interessate che ha permesso di accelerare i passaggi tecnici in modo da far partire subito il progetto di recupero del Porto Vecchio, un progetto strategico non solo per Trieste ma anche per tutto il Friuli Venezia Giulia. La città potrà così riappropriarsi di un’importante area storica che diventerà un volano per il futuro di Trieste.”Immediatamente dopo la firma, cui è seguita una stretta di mano collettiva dei sottoscrittori a indicare anche simbolicamente un’unità d’intenti destinata a proseguire, il Sindaco Roberto Cosolini – aprendo una serie di interventi di saluto e di compiacimento da parte di tutti i “protagonisti” dello storico avvenimento – ha espresso la propria personale “difficoltà di nascondere l’emozione, la gioia, il senso di grande responsabilità che ci coglie oggi in questa giornata di svolta epocale per la città”. E ringraziando tutti i rappresentanti degli Enti firmatari, ma anche il senatore Francesco Russo per la sua fondamentale e decisiva azione nella nota seduta parlamentare, il Governo Nazionale per l’attenzione e l’adesione alla proposta, il “pioniere” Federico Pacorini (anch’esso oggi presente) “che ancora nel 1997 dette inizio a quella ‘lunga marcia’ che solo oggi si sta concludendo anche grazie a un grande lavoro di squadra”, e poi il Prefetto Francesca Adelaide Garufi “per come ci ha accompagnato fin qui in questo percorso, ma anche, in anticipo, per il prossimo importante passaggio che le competerà per perfezionare questa sfida” (il trasferimento del Punto Franco in altra collocazione, n.d.r.), il Sindaco Cosolini ha poi osservato: “Il motto ‘Trieste torna grande‘ sembrava qualche anno fa solo uno slogan, quasi una ‘provocazione’. Oggi invece vediamo che era indispensabile sconfiggere quell’immobilismo cittadino di cui il Porto Vecchio decadente era il massimo simbolo! E creare invece le condizioni affinchè Trieste sia nuovamente capace di attirare investimenti e di riacquisire quel respiro europeo verso il quale si sta riavviando, superando ogni forma di stasi decadente”.“Oggi – ha concluso Cosolini – è una giornata fondamentale per conseguire questi obiettivi strategici, riappropriandoci di una vasta area di decisiva importanza per mettere in moto il complessivo futuro nostro, e preparandoci qui a sviluppare uno dei frontemare cittadini più attrattivi d’Europa.”“E ciò – ha tenuto a sottolineare il Sindaco – senza dimenticare che, come espressamente previsto dalla norma fatta approvare in Parlamento nel dicembre scorso, gli introiti derivanti al Comune di Trieste dalla vendita degli immobili sdemanializzati saranno devoluti all’Autorità Portuale per costruire ulteriori opere infrastrutturali nel Porto Nuovo, mentre le zone ancora operative del Porto Vecchio (Adria Terminal) rimarranno invece demanio dell’Autorità Portuale di Trieste”.
E’ toccato poi al Commissario Straordinario del Porto Zeno D’Agostino esprimere, all’unisono con il Sindaco e – come ha voluto sottolineare – “totalmente a fianco del Comune”, la “grande soddisfazione e felicità per una giornata come questa”. Soddisfazione – ha detto – nutrita anche “da due ulteriori elementi caratterizzanti: gli importanti benefici economici che ne deriveranno e i motivi di vantaggio che anche il trasferimento del Punto Franco in altre aree determinerà grazie ad alcuni elementi normativi ancora poco conosciuti e che dovremo invece sviluppare e valorizzare.”La parola quindi alla Presidente della Regione Debora Serracchiani che ha definito l’odierno avvenimento “un fatto di straordinaria importanza conseguito purtroppo dopo troppo tempo; un’occasione eccezionale di cambiamento per Trieste, ma capace di coinvolgere e trascinare con la sua forza dinamica anche tutto il resto della nostra Regione”. “All’inizio pochi ci credevano – ha osservato ancora la Serracchiani – e invece ci siamo arrivati! Adesso, ottenuto il “contenitore” bisognerà però inserirvi i “contenuti” giusti. Ma noi – ha concluso – prendiamo l’impegno preciso che questa, stavolta, non diventerà un’occasione persa!” Significativo anche l’intervento del Direttore Generale dell’Agenzia del Demanio Roberto Reggi che, sottolineando l’impegno dell’Agenzia, nelle sue articolazioni nazionali e locali, “sempre al servizio del territorio e dei suoi Enti”, ha spiegato la complessità dell’operazione svolta (e tuttora in via di perfezionamento), ad esempio per delineare con la necessaria massima precisione la nuova delimitazione demaniale marittima, un’operazione di ridisegno dell’area basata su ben 88 punti di vertice, rilievi topografici, prossimi nuovi frazionamenti catastali ecc. “Il tutto – ha rimarcato Reggi – nel precipuo intento di salvaguardare un patrimonio pubblico prezioso composto da beni che non devono venir perduti ma, al contrario, recuperati e valorizzati”. Analogamente, il Dirigente del Provveditorato Interregionale alle Opere Pubbliche Giorgio Lillini (soddisfazione per lo sblocco della situazione “rispetto a precedenti periodi piuttosto languenti”) e il Comandante in II della Capitaneria di Porto Natale Serrano anche lui con l’auspicio “che questa parte di porto che progressivamente moriva possa rinascere al servizio di questo autentico ‘polo d’Europa’ che è Trieste”. Appassionato infine il saluto del Prefetto Garufi che ha dichiarato a tutti i presenti di aver voluto “essere qui oggi per vedere realizzarsi un importante lavoro iniziato fin dal mio primo arrivo a Trieste, quando tutto sembrava fermo”. Rimarcando poi come sia stata “determinante la spinta normativa giunta in dicembre, senza la quale il percorso sarebbe stato di certo più complesso”.
A proposito dei Punti Franchi il Prefetto ha quindi osservato come “la potenzialità di tale regime oggi langue, ma anche questo strumento può venir utilmente rivisto e aggiornato inserendovi dei ‘valori’ aggiuntivi rispetto alle mere prerogative doganali”, per concludere che “mi sento onorata degli impegni che prossimamente mi aspettano in tal senso!”. Ancora, al termine, il Sindaco Cosolini per ribadire, con una frase densa di significati e di richiami anche storici, che “Questo luogo deve diventare la ‘porta verso il mare’ di quella parte d’Europa che questo scalo volle costruire ed ebbe, allora, come proprio Porto”.
Grandissimo risultato, che, detto da un tiestino ‘acquisito’, ha doppio valore. Complimenti a tutti quelli che hanno collaborato per ottenerlo. E adesso speriamo anche nella rinascita del Porto Vecchio e di Trieste.