Venerdì al Molo IV ci siamo incontrati per parlare del presente e del futuro di Trieste, per ribadire alcune delle cose fatte, ma soprattutto per illustrare la nostra visione della città che stiamo, insieme, costruendo.
È bello trovarsi in così tanti
Nonostante sia un’abitudine per un Sindaco, è stata per me un’emozione parlare davanti a così tante persone. Ed è stato in particolare un piacere vedere fra amici, sostenitori, rappresentati di partiti, liste civiche e amministrazioni locali anche molte persone che per la prima volta partecipavano, per ascoltare cosa avevamo da dire.
Per dare continuità al nostro operato e completare un così importante cambiamento per la città c’è bisogno di tutti. Di tutti coloro che hanno a cuore il bene della città e dei cittadini.
Continuiamo sulla giusta rotta
Il titolo scelto per aprire la serata sta a significare che quanto fatto in questi primi 5 anni è stato una lavoro difficile e spesso oscuro, necessario però per sbloccare Trieste, come una nave dalle secche, e che ora è iniziata una seconda fase, quella in cui raccogliamo i frutti, quella in cui navighiamo a vele spiegate. Perché il futuro di Trieste è lì, a portata di mano, è un futuro prossimo e pieno di opportunità, ma per farlo nostro dobbiamo continuare a navigare, tutti insieme, sulla giusta rotta.
Siamo al giro di boa, ma la svolta c’è già stata
Dopo anni in cui le opportunità venivano perse malamente e le grandi questioni non venivano affrontate oggi possiamo affermare che il vento è cambiato. Oggi sappiamo cogliere le opportunità, come il Porto, grazie al fatto che a capo dell’Autority c’è la persona giusta, e il Porto Vecchio, restituito alla città dopo decenni lasciato a marcire.
Ma sappiamo anche prenderci la responsabilità delle questioni importanti, che per tanti anni non sono state affrontate: come la Ferriera, la nostra sfida più difficile, che affrontiamo con serietà e convinzione, ma anche il Piano Regolatore, strumento fondamentale che a Trieste mancava da ben 18 anni.
La svolta c’è stata, ce ne accorgiamo ogni volta che vediamo i media nazionali e internazionali parlare di noi, sempre più spesso, con attenzione e ammirazione. Un grande orgoglio per tutti i Triestini.
Trieste diventa città di mare
Era nel programma del 2011 e questa trasformazione è già avanzata, perché ha coinvolto il Porto, il Porto Vecchio (che prolunga il lungomare della città) e ora, nella prossima fase, vogliamo raggiungere tre nuovi importanti obiettivi: un grande museo del mare, il più grande d’Europa, che diventi un grande attrattore per la città, prolungare il Canal Grande, riportando il mare fin dentro la città, nel suo splendore originale, e liberare le rive dalle auto parcheggiate, fornendo ai cittadini spazi alternativi per permettere alle Rive di Trieste di tornare ad essere uno dei più bei lungomare d’Europa e di farlo vivere alla gente.
Capitale europea della Scienza
Trieste deve molto alla ricerca e alla formazione: non è un caso che sia la città con la più alta concentrazione di scienziati in Europa. L’alta qualità delle nostre scuole e università, la particolarità del Nautico, la presenza delle innumerevoli realtà scientifiche di rilevanza mondiale sono un’opportunità da salvaguardare attraverso investimenti mirati e una crescita costante, con una visione ampia, internazionale. Per questo abbiamo scelto di non disperdere i fondi ma di concentrarli, ad esempio nel finanziamento di 4,4 Milioni per la piattaforma del Bio High Tech e del Digitale.
Per i giovani, partire deve essere una scelta, non una necessità
Nella Trieste che abbiamo in mente i giovani devono non solo avere il loro spazio, ma essere il traino di tutta la società. Noi abbiamo il dovere di dar loro le opportunità necessarie.
In questi giorni li stiamo coinvolgendo nella progettazione di 3 proposte concrete per l’amministrazione, destineremo poi alla valorizzazione dell’attività giovanile 60 appartamenti in Zona Urban e un bando per finanziamenti a fondo perduto dedicato alle imprese promosse o partecipate dai giovani.
Un’amministrazione in salute a beneficio dei cittadini
Una capace gestione delle finanze è un dovere, soprattutto in questo periodo di crisi internazionale.
Dal nostro insediamento abbiamo ad esempio tagliato le spese del Comune per gli stipendi dei CDA delle partecipate, che sono scesi dagli oltre 900.000 € ogni anno ai 380.000 € odierni. Un risparmio di 523.000 € ogni anno che, insieme alle tante altre scelte operate, ci permette in questi anni di crisi non solo di salvaguardare i servizi ai cittadini senza alcun taglio (il trasporto pubblico, le scuole, musei e teatri) ma anche di aumentare l’investimento per il sociale (sostegno per anziani, disabili, povertà, abitazione).
Trieste infatti oggi è la prima città in Italia per investimento per il sociale, con una spesa pro capite che è più del doppio della media nazionale.
La città assolve con orgoglio il ruolo di capoluogo regionale
Non c’è contrasto tra città e regione. Perché oltre all’immobilismo dobbiamo superare il campanilismo e capire che Trieste può essere il motore dell’intera regione grazie al suo ritrovato dinamismo, alle opportunità che si stanno creando e alla sua posizione geografica, non più alla periferia d’Italia ma al centro della nuova Europa.
Ora tutti insieme, avanti tutta!
Per completare il nostro lavoro e iniziare subito a raccoglierne i frutti, c’è bisogno di tutti. Di una squadra coesa con una visione unitaria, idee comuni e un programma che, come vedete, si sta già delineando. Questa squadra c’è ed era venerdì al Molo IV, nel pubblico che ascoltava e che ha, spesso, spontaneamente applaudito.
Vorrei ringraziare tutti loro, anche coloro che avrebbero voluto esserci ma non hanno potuto e infine ringraziare i quattro amici che sono saliti con me sul palco a dare la loro visione di Trieste per Trieste: la Presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat, il Senatore Francesco Russo, il Presidente del Teatro Rossetti Milos Budin e l’amico ed ex Consigliere Comunale Pietro Faraguna.
Bravo Roberto, buon inizio di campagna elettorale.
Adesso ricordati di apparire il più possibile con proposte concrete non dimenticando che sul futuro della Triestina ti giocherai un importante pezzo della tua rielezione.
Cerca di tenerti vicino anche D’Agostino che mi sembra una persona concreta che piace alla gente.
Buon lavoro.
Franco (Sant’Andrea)
E’ stata veramente un’ottima esposizione, chiara, concreta, senza trionfalismi ma con il giusto risalto a quanto fatto e sopratutto con programmi ed obiettivi concreti e vitali per Trieste. A mio avviso la realizzazione in Porto Vecchio di un Polo Museale, abbinato ad un polo nautico, pùò essere veramente una formidabile attrazione.
Non intendo dare consigli ma una mia idea sarebbe di coinvolgere in questo progetto anche il Museo Ferroviario, una realtà che ha enormi possibilità di sviluppo data la sua ambientazione che ritengo unica in Europa.
Un cordiale saluto ed un sincero augurio per il BIS. e.c.
Ho molto apprezzato la concretezza della serata, utile a recuperare la fiducia di quanti non si arrendono allo schema del “tutti uguali”, applicato a tutti i politici, indistintamente: Camerini = Camber ? Illy = Tondo ? Riccardi = Sonego ?
L’Autorità portuale ha in programma il rifacimento delle Rive: sarebbe conveniente che i lavori prevedessero anche i binari a raso per il tram Trieste Campo Marzio – Trieste Centrale, pensando a un progetto europeo che porti il nostro gioiello anche alla stazione di Opicina per raggiungere Sesana. Sarebbe il miglior contributo alla costruzione del trasporto integrato nella visione del Progetto Adria-A e nella prospettiva della città metropolitana. Nell’immediato consentirebbe di togliere le auto dalle Rive.
Mi dispiace non esserci stato, ma ero furoi Trieste. Bene, avanti così!