SI, È UN TESTO LUNGO E SENZA FOTO.
E SI, RICHIEDE UN BRICIOLO DI CONCENTRAZIONE PER ESSERE LETTO.
Stai in aula per 17 ore di seguito, perché vorresti che le leggi di questa Regione siano le migliori possibili, soprattutto perché si parla della salute delle persone.
Ti prepari, studi una materia difficile perché molto specialistica, e cerchi di dare un tuo contributo.
Fra gli altri, proponi, con una serie di emendamenti, che sia riconosciuto non solo il ruolo dei parenti, ma anche quello di altre persone che affiancano e supportano il malato, siano essi conviventi, amici, in alcuni casi vicini di casa, caregiver.
Perché, per capirci, banalmente se oggi finisce in coma una persona non sposata, il compagno o la compagna in molti casi non può conoscerne lo stato di salute. O magari perché, se i servizi pubblici devono costruire una rete di supporto, il vicino di casa che quotidianamente cura un anziano solo, è giusto che sia reso partecipe.
La realtà è questa: ci sono poi tante persone i cui legami con la famiglia di origine si sono allentati, ma che possono magari contare su legami affettivi nuovi e diversi.
A scanso di equivoci, conoscendo un pò chi hai di fronte , nel presentare gli emendamenti, sottolinei il significato di “integrazione” e non di “sostituzione” del concetto di famiglia. E le cose in aula vanno bene: chi governa a quanto pare si rende conto che c’era una mancanza nel loro testo originario e arrivi ad una formulazione condivisa, e il testo riformulato quindi viene approvato all’unanimità.
Tutto bene quindi? Non proprio. Perché in parallelo, fuori dall’aula, chi rappresenta l’Istituzione, cioè il Presidente Fedriga, e dovrebbe rispettare la serietà del tuo lavoro, fa partire, con la sua macchina propagandistica, una campagna in cui accusa il PD di voler distruggere la famiglia, subito seguito da Salvini e Meloni, che non hanno evidentemente di meglio da fare nella loro eterna campagna elettorale a suon di fandonie.
È un film già visto: un giorno brandiscono il crocefisso durante un comizio, un giorno parlando di Bibbiano espongono sul palco di Pontida una bambina che in realtà è oggetto di una triste contesa fra genitori, e un giorno speculano, forse perché parlare dei contenuti veri della riforma sanitaria sarebbe imbarazzante, su vicende, quelle di tante persone che volevamo vedessero riconosciuti i loro diritti.
Sono tornato a casa a notte fonda, convinto di aver fatto il mio dovere, ma amareggiato per il livello a cui sta scendendo certa politica.
In questo post manca la foto, perché stando a certi cliché di lor signori, dovrei metterne una con i miei figli e i miei tre nipoti, tutti belli sorridenti. Ma non l’ho mai fatto perché ho sempre pensato che l’amore e gli affetti, familiari e non, siano una cosa troppo bella per usarla in modo strumentale e spregiudicato.