Aderendo a quest’iniziativa e sottoscrivendo lo specifico “Manifesto dei Sindaci per la legalità contro il gioco d’azzardo” (un centinaio le città italiane che via hanno già aderito n.d.r.), mi sono impegnato a “manifestare agli organi competenti la necessità di rivedere la legislazione nazionale vigente, o predisporre una legge regionale, in termini di apertura di sale slot, prevedendo al riguardo l’obbligo della consultazione preventiva e vincolante dei Sindaci e la possibilità per loro di esercitare il potere di Ordinanza, in quanto garanti della salute dei cittadini, nei casi in cui debbano essere definite la distribuzione, la collocazione e l’orario di apertura delle sale gioco”. Aderendo al manifesto, inoltre, in qualità di Sindaco richiedo “un maggior controllo, da parte delle autorità competenti, sulla gestione delle sale e macchine da gioco, con particolare riferimento ai flussi di denaro e all’eventuale accesso da parte di minori”. Tra gli altri obiettivi del documento c’è anche quello di “rafforzare direttamente, laddove non ci sia diretta competenza (ad esempio in riferimento ai concessionari di pubblicità delle società partecipate dal Comune), individuando adeguati strumenti, il controllo, l’osservazione e il contrasto della dipendenza da gioco d’azzardo.
I numeri del gioco d’azzardo in Italia sono impressionanti e collocano il nostro Paese al primo posto in Europa e al terzo nel mondo, tra i Paesi che giocano di più. L’Italia copre il 15% del mercato europeo e il 23% del mercato mondiale del gioco online e impegna il 13% della spesa delle famiglie italiane. I dati forniti nell’ottobre 2012 dall’Amministrazione Autonoma Monopoli di Stato, confermano la grande espansione del gioco d’azzardo in tutte le regioni con il fatturato, per quanto riguarda il Friuli Venezia Giulia di 125 milioni di euro, attestando la spesa pro capite per ogni abitante (neonati compresi) in 125 euro. Per quando riguarda i bambini e gli adolescenti, le ricerche evidenziano ulteriori dati impressionanti. Gli studenti giocatori nella nostra regione sono il 36,5% e giocano molti adolescenti tra i 12 e i 17 anni, spendendo da 40 a 50 euro al mese ed eludendo quindi i divieti imposti ai minorenni. Giocano a soldi online l’8% dei bambini tra i 7 e gli 11 anni e il 15,3% scommette soldi in giochi offline. Inutile infine ricordare cronache recenti di suicidi per debiti da gioco.
Abbiamo volentieri aderito ad un’iniziativa che punta a fronteggiare, con diversi strumenti, la diffusione della dipendenza da gioco d’azzardo patologico. C’è la necessita di strumenti per la regolamentazione e il controllo del fenomeno, per sostenere una battaglia di civiltà che prevenga situazioni di dipendenza. In Consiglio Comunale, inoltre, abbiamo approvato all’unanimità una mozione che ci impegna a premiare, anche economicamente, con modalità che andremo a definire, gli esercizi pubblici che progressivamente aderiranno ad una rete ‘no slot’, escludendo dal proprio interno l’utilizzo di macchinette per il gioco d’azzardo.
Infine, sarà promossa a livello comunale un’iniziativa “NO SLOT“, creando un elenco di esercizi pubblici che vogliono aderirvi, e valutando l’ipotesi di prevedere, per questi esercizi, delle agevolazioni fiscali o tariffarie per quanto di competenza del Comune di Trieste.
Articolo del Corriere della Sera