14-18 DUE FRONTI, UNA CITTÀ
Dopo il grande successo de La Grande Trieste dal 18 dicembre il Salone degli Incanti ospiterà una nuova mostra che ne rappresenta l’ideale completamento: 14-18 Due Fronti, una Città.
Se La Grande Trieste si è impegnata a raccontare la storia della costruzione della città moderna, la mostra che verrà prossimamente inaugurata racconta la storia di Trieste e la vita dei Triestini negli anni del conflitto, quando la città e i suoi cittadini si videro divisi al punto di ritrovarsi su due diversi fronti.
Due versanti che si ritrovano oggi nel percorso espositivo, attraverso immagini, oggetti e documenti provenienti dai Musei Civici dalla Biblioteca Attilio Hortis e da collezioni private, ma anche attraverso grandi installazioni evocative e proiezioni di rari filmati d’epoca, ambientati nel magico spazio del Salone degli Incanti.
IL LLOYD TRIESTINO
La grande esposizione dedicata alla compagnia di navigazione che rese ricca Trieste e la proiettò in Medio ed Estremo Oriente aprirà da inizio marzo alla Centrale Idrodinamica in Porto Vecchio.
Una mostra realizzata in collaborazione con l’Autorità Portuale nel luogo più significativo del Porto Vecchio, l’edificio-macchina che forniva forza motrice a tutte le gru dei magazzini, dove la storia del Lloyd Triestino sarà visibile insieme al patrimonio di archeologia industriale accuratamente restaurato.
La storia della compagnia a partire dall’arrivo a Trieste, la pubblicità, i viaggi e le destinazioni, le navi, le merci e le persone che fecero grande il Lloyd: questi i temi che verranno presentati attraverso un percorso scandito dagli straordinari cimeli. Agli scafi dei vecchi piroscafi e delle motonavi saranno affiancati quadri, porcellane, statue, manifesti pubblicitari, fotografie d’epoca, argenterie, libri di bordo, piani di costruzione, nomi di comandanti, artisti e progettisti.
IL MUSEO DELLA RISIERA DI SAN SABBA
Alla fine di gennaio 2016 si inaugurerà il nuovo allestimento del Museo della Risiera di San Sabba, per raccontare la storia del luogo e inquadrare i fatti che vi si svolsero.
Uno spazio di accoglimento rinnovato nei contenuti storici e nella presentazione con testi in tre lingue, grafici e apparati multimediali, che ripercorre la storia dello stabilimento per la lavorazione del riso che dall’8 settembre 1943 viene utilizzato come campo di prigionia e smistamento per poi divenire luogo di detenzione e eliminazione di ostaggi, partigiani, detenuti politici e ebrei, e infine, dal 4 aprile 1944, vero e proprio campo d i sterminio.
Il rinnovato Museo della Risiera assume così importanza per valorizzare l’esperienza del visitatore di questo luogo, unico in Italia, ricollegandolo agli altri campi in Europa, ma soprattutto per valorizzare la storia delle donne e degli uomini che vi fecero passaggio.
TUTTO SUPER !!!
Sempre mostre per i 50 mila triestini. A Villa Manin invece mostre per tutti. Possibile che non si possa pensare un po’ piu’ in grande?