TRIESTE HA UN NUOVO PIANO REGOLATORE

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Abbiamo raggiunto un traguardo importantissimo. L’approvazione del Piano regolatore completa un percorso politico amministrativo e dimostra che questa maggioranza ha saputo guidare la città. Trieste dopo 18 anni ha il suo nuovo Piano Regolatore!

Lunedì notte, in Consiglio comunale, si è concluso con successo questo lungo e fondamentale percorso .
In Nuovo Piano Regolatore è un passaggio politico amministrativo importante e molto complesso, frutto di un gioco di squadra che ha messo in luce la coesione della maggioranza, che ha votato compatta, mentre l’opposizione si è espressa in quattro modi diversi. L’approvazione richiedeva una  una maggioranza compatta, infatti con con la giunta precedente, la variante 118 non è mai stata votata.

Il nuovo Piano regolatore prende atto che la città è cambiata e si esprime a favore del suo sviluppo futuro, con obiettivi di qualità e sostenibilità urbana, propri delle realtà più avanzate ed europee. Stop al consumo di suolo e rivitalizzazione del patrimonio esistente: questi i punti cardine del nuovo Piano regolatore, che valorizza anche l’integrazione tra i territori, tra la città e il Carso, oltre che in ambito GECT (Gruppo europeo di cooperazione territoriale).
Ringrazio l’assessore Marchigiani, i presidenti Furlanic e Ravalico, i dirigenti Genovese e Cassin con i loro uffici e gli uffici del Consiglio comunale per l’ottimo lavoro svolto,  per essere riusciti, in tempi quasi record (4 anni ndr), a realizzare un Piano con un milione e mezzo di suolo edificabile in meno.

Il nuovo Piano regolatore progetta il futuro ed è ricco di progetti per il futuro: dalle aree della grande trasformazione, a quelle portuali; dalla cosiddetta strada della scienza volta a integrare e rafforzare le relazioni tra i centri di ricerca sull’altipiano, la città e le aree costiere, al rilancio delle aree produttive nell’ambito Ezit; dalla riqualificazione energetica di parti di città e di interi quartieri, alle linee di indirizzo per un grande ridisegno dei centri di quartiere e degli spazi pubblici; fino al ripensamento di un sistema di mobilità sostenibile per la città e il territorio, riassunto nel progetto di metropolitana leggera traguardato in un’ottica transfrontaliera.
È un Piano che in questa visione di futuro prende una chiara posizione in nome dell’equità del trattamento dei cittadini e della sostenibilità dello sviluppo. E’ un Piano che pensa ad agevolare l’attuazione, inserendo strumenti nuovi e alleggerendo  il peso della burocrazia.
Alcune delle principali visioni al futuro contenute nel Piano rientrano nelle Intese. In primo luogo, l’Intesa con l’Autorità portuale sul Piano del Porto. L’accordo consentirà la chiusura dell’iter di questo importantissimo strumento per lo sviluppo delle attività economiche e per l’avvio di una attesa stagione di ripresa. Importante e fruttuosa è anche l’Intesa con il Ministero della difesa e l’Agenzia del Demanio, che già un anno fa ha consentito di giungere all’Accordo di Programma che di fatto ha anticipato le previsioni del nuovo PRG riferite alla ex Caserma Vittorio Emanuele II (nelle quali è compresa la realizzazione di 20.000 mq da destinare a spazi aperti e percorsi di uso pubblico, e la cessioni di uno degli edifici da destinare a polo scolastico) dando il via al processo di riqualificazione e riutilizzo di una delle aree militari dismesse più estese in città.

Il Piano è stato delineato attraverso un processo trasparente e un ingente lavoro di ascolto che ha coinvolto proprio le categorie economiche e professionali, che saranno direttamente impegnate nel rilancio di Trieste. Nel periodo di consultazione, prima della redazione del Piano, sono stati distribuiti 2.500 questionari sia in lingua italiana che slovena e si sono registrati più di 8.000 accessi al sito web; prima e durante la redazione, si sono tenuti tavoli tecnici e tavoli tematici, ai quali hanno partecipato circa 190 rappresentanti di enti e associazioni di categoria. Sono arrivate in tutto 754 osservazioni e opposizioni. Il 50% sono state accolte o parzialmente accolte, a ribadire un generale consenso sul Piano e la volontà di ascoltare i cittadini.

I punti chiave del Nuovo Piano regolatore

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