Dopo decenni di immobilismo e di speranze disattese, la straordinaria area del Porto Vecchio di Trieste, con i suoi oltre 600mila m2, le sue strutture imponenti, la testimonianza storica delle sue architetture piene di fascino, è tornato finalmente a essere prezioso patrimonio della città.
Con la sdemanializzazione è iniziato un percorso che riporterà il Porto Vecchio ai Triestini e i Triestini in Porto Vecchio. Nasceranno nuovi spazi e grandi opportunità per l’economia della città e il lavoro dei suoi cittadini, in quello che ora è il più grande spazio di rigenerazione urbana sul mare di tutta Europa.
Ecco il percorso che sta riportando il Porto Vecchio ai Triestini:
• Dicembre 2014: la sdemanializzazione
Passa l’emendamento che prevede che l’area del Porto Vecchio
passi alla città di Trieste.
• Luglio 2015: cabina di regia
Nasce la nuova struttura organizzativa con l’Autorità Portuale che entra da subito
in azione per gestire i molteplici e complessi passaggi tecnico-amministrativi.
• Dicembre 2015: i punti franchi
Si spostano da Porto Vecchio i punti franchi nei nuovi luoghi,
dove potranno favorire l’attività portuale.
• Gennaio 2016: l’Advisor
La società di consulenza Ernst & Young è stata scelta per stilare le linee guida
del Piano Strategico, per identificare le migliori destinazioni d’uso delle aree di Porto Vecchio.
• I prossimi passi: coinvolgere i cittadini
Con in mano le linee guida, ascolteremo le idee dei cittadini per scegliere
cosa costruire in Porto Vecchio. Alcune idee le abbiamo già, come quella
di un grande parco pubblico, il nostro “Central Park sul mare”,
o la linea tramviaria che attraversi tutto Porto Vecchio.
Perché questo dovrà essere lo spazio di tutti i cittadini.