Oggi Salvini è a Trieste, per parlarci di muri da costruire e di filo spinato da srotolare.
Forse Matteo non lo sa, ma i triestini possono spiegargli cosa significa essere una città di confine, gente abituata a vivere sulla frontiera. L’identità di Trieste è anche questo, e non abbiamo nessuna intenzione di costruire un muro di arresto sul lungo percorso di dialogo che abbiamo costruito in questi anni.
Oggi siamo qui per questo, per dimostrare che anche solo pensare di dividere queste terre è un’assurdità.
Abbiamo costellato la linea di confine di punti di incontro. Per far vedere a chi non sa che in queste terre costruiamo ponti con il dialogo, l’amicizia, la cooperazione.
Noi siamo a Lazzaretto con amici sloveni e istriani, per ribadire che qui è così che funziona.