Caro Rumiz,
ho letto il Suo articolo di mercoledì 9 marzo e ho deciso di scriverLe innanzitutto per confermare che farò proprio come Lei dice: non accetterò mercanteggiamenti di alcun tipo e lascerò la destra cuocersi nel suo brodo.
Vede, io voglio proprio essere quel panzer che Lei ha dipinto quando mi ha intervistato dopo i quattro servizi sulla “storia” del nostro Porto su cui ha aperto squarci di luce assolutamente necessari. Voglio essere il panzer che abbatte a Trieste i muri dell’immobilismo, del no se pol, della paralisi che toglie lavoro ai giovani ma assicura rendite e privilegi agli amici e agli amici degli amici…di chi? Di un sistema di potere a cui tutti i big del centrodestra hanno portato il loro bel mattoncino: Camber certo, ma anche Dipiazza, Menia, Antonione….Oggi sono divisi, si rinfacciano di tutto, qualcuno si è scoperto la vocazione alla rottamazione delle cupole dopo esserne stato estromesso o penalizzato: ero contrario alla nomina della Monassi, ma il candidato di Antonione e Menia era un manager internazionale esperto di porti e che parlasse cinque lingue o piuttosto il sindaco uscente in cerca di collocazione? Non è mai troppo tardi, ricordava il mitico maestro Manzi, ed è vero, ma i protagonisti di questa vicenda di potere, che hanno cominciato con la Lista per Trieste che “spedì” Generali a Mogliano, che hanno combattuto una guerra interna di potere fra clan a spese dell’Expo, che si sono accordati in questi anni su presidenze a FI e vicepresidenze ad AN “everywhere”, che ci hanno propinato il disastro del sito inquinato, che hanno promesso la chiusura della Ferriera tre volte in tre campagne elettorali, è bene che riposino un po’ tutti!
Nella loro guerra usano rinfacciarsi voglie di inciuci con il centrosinistra per attaccarsi: quindi un giorno mi attribuiscono Bandelli, poi Camber, mentre nel frattempo SEL teme che apriamo al “finiano” Menia; se il centrodestra candidasse Tononi mi attribuirebbero connections con Dipiazza o Antonione.
Sarò chiaro: voglio sconfiggerli per il bene di Trieste e voglio farlo insieme con la mia coalizione e con le persone per il bene di questa città, stanche di immobilismo, della loro voracità e delle loro faide, del blocco del porto, ma anche dei danni che tutti loro assieme con Tondo e la Lega Nord ci hanno causato in questi due anni, abolendo il reddito di cittadinanza, smantellando pezzi di welfare, cancellando Fest, trattandoci come una piccola città di provincia, infischiandosene dei treni che mancano o della piattaforma logistica. Chi di loro si è distinto di fronte a questo scempio a spese di Trieste? Chi ha protestato in Regione o al Parlamento? Nessuno! E per questo nessuno di loro voglio come alleato palese o occulto.
Giro i rioni, incontro anziani e giovani, commercianti arrabbiati, disoccupati e chi il lavoro ce l’ha ma non sa fino a quando, situazioni di abbandono e di degrado: proprio dopo aver letto il Suo articolo sono stato alla microarea di Ponziana e nel ghetto di via Battera, a toccare con mano povertà e disagio e a sentirmi dire: “Una volta c’era almeno il reddito di cittadinanza”. Chi di loro si è distinto su questo, invece che sulla lotta per le “careghe”? Voglio una Trieste ancor più bella, la voglio importante, che includa e dia opportunità: per questo, non tanto per appartenenze partitiche o di schieramento, andiamo serenamente ma con grande forza ed energia avanti per la nostra strada.
Grazie
Roberto Cosolini
Bravo Cosolini,
Così si parla, serve decisione per smaltire tutte queste scorie accumulate negli anni nella nostra bella città così maltrattata da tutti.
Basta con questi professionisti dello scambio di poltrone e dei favori che non sono capaci di fare poi nulla, come i fatti ben dimostrano, se non ne favorire amici di amici che fanno poco o niente pure loro.
Barbara
Sì,
tutti vorremmo una Trieste bella, importante, ricca di opportunità.
Nel mio “piccolo” vorrei contribuire a farla diventare più “grande”.
Bravo Roberto! Serenità e Forza ti sono alleati. Continuiamo così!
alex k.
Ho lavorato 14 anni al Piccolo in fotocomposizione. Ho impaginato pagine e pagine a fianco di Paolo Rumiz, nutro per lui una stima immensa, come uomo, come giornalista e come scrittore. Ho letto l’articolo del 9 marzo, leggo ora la sua lettera aperta. Non mi dilungo… io non sono un politico. Il suo programma è l’unico programma che possa dar nuovamente vita a questa città oramai “morta”. Ma è un programma tosto, lei lo sa, perchè al di là delle difficoltà che incontrerà, dovrà fare i conti con quella classe dirigente che per troppi anni ha voluto chiudere nascondere seppellire Trieste e le sue opportunità. Una frase mi ha colpito della lettera: basta con gli amici e gli amici degli amici. Effettivamente signor Cosolini, BASTA! Le auguro il Bene, tutto il Bene che necessita per questa suo impegno, perchè sarà non solo un impegno politico ma soprattutto un impegno umano. A lei Cosolini tutto il Bene. Cordialmente Marino Favretto
Bravo Roberto,
siamo orgogliosi della battaglia intrapresa
Condivido in pieno, Roberto la gente non nè può più di questi maneggioni. Vai avanti così chiaro e limpido senza equilibrismi e tatticismi. Sai che sono lontano e mi dispiace non poter dare una mano direttamente ma il mio sostegno attraverso i miei conoscenti non mancherà. Francesco
Bravo ho sperato in un risveglio della sinistra quando ho partecipato alle prime primarie,allora mi avete delusa poi ho capito che bisognava riflettere su cosa fare per la città Vada avanti così,non accetti nessun tipo di compromessi e vedrà che la città le verrà dietro.Nel mio piccolo farò conoscere le sue iniziative ad altre persone.
NORA M.
Bravissimo Roberto,
chiarezza ed onestà. Ciò che ricordo di una serata al Savoia, all’inizio della tua campagna elettorale, è proprio l’incisività con cui hai parlato degli amici e degli amici degli amici. Debellate le raccomandazioni, c’è la possibilità di puntare su persone meritevole e qualificate.
Per quanto mi riguarda, sto facendo un lavoro capillare parlando con le persone, chiedendo e spiegando i motivi per cui la città deve prendere una strada nuova.
Marina C.
Auguro alla mia Trieste e ai triestini “tutti” che il tuo programma si avveri, prosegui come hai iniziato e troverai sempre più persone, oneste e deluse, disposte a collaborare, non ti servono “aiuti” di altro genere.
bravo Cosolini, vada avanti così e non si faccia intimorire ne innervosire dalle malelingue. A Rumiz vorrei dire: “ma se a lei sono stati promessi questi voti da Camber 15 anni fa, perchè ha aspettato adesso per denunciare pubblicamente la cosa? Scusi lei non è un giornalista? Non avrebbe dovuto parlare prima? Francamente alla sua storiella stento a credere.”
Finalmente a Trieste tira aria nuova!!
Complimenti a Cosolini e spero proprio riesca a costruire un gruppo di persone intorno a Lei in grado di tirare Trieste fuori dall’immobilismo in cui si è masochisticamente cacciata da troppi anni!
bon dei,
al di là dei discorsi vari, che no se ciolemo su bandeli o menia al 2 turno, xè una bona notizia.
Gent.le Cosolini
Le avevo già scritto,io come altri 26.000 cittadini di Servola e dintorni abbiamo due priorità…Chiusura della ferriera e la non costruzione del rigassificatore di Zaule e ancor peggio la centrale termoelettrica.Come ben saprà l’attuale sindaco Di Piazza aveva puntato quasi tutta la sua campagna elettorale sulla chiusura della ferriera per poi rimangirsi tutto spudoratamente.Spero che con lei(se verrà eletto)sia la volta buona….Perchè se anche lei si rimangerà tutto mi prendo il priviligegio di mandarla a quel paese in anticipo.Cordiali Saluti:Franco
Farò in modo che non debba farlo!Grazie Franco
Quando ho letto il testo di Paolo Rumiz su Il Piccolo, per un secondo mi sono innervosito. “Anche Rumiz…. a discutere dei giochetti, e dei sospetti…”Perchè, perchè, perchè sempre questa difficoltà ad essere “normali in un paese normale”? Ma purtroppo è un fatto della realtà: la realtà indicibile, segreto di Pulcinella che i cittadini conoscono, di cui alle volte sono parte, e che a cui ipocritamente molti politici non farebbe mai riferimento; realtà che è di destra e di sinistra. Però chi vuole cambiare le cose con sincerità deve avere il coraggio ad affrontare tale realtà “indicibile” con parole nuove e chiare. Queste parole le vedo qui. Chiare. E vanno ripetute. E confermate con i fatti. Molte volte. A costo di “perdere”.
Bravo Roberto!. Penso di conoscerti abbastanza per sapere che in quello che dici ci credi e farai tutto il possibile perché si avveri. Forza, che hai cominciato molto bene questa maratona. Incrociamo le dita per la Trieste dei nostri figli!
grazie mille,
abbiamo bisogno di parole incisive e forti pur di cambiare il vento in città.cerco di fre capire a chi mi sta intorno che non sono tutti uguali.
Marzia
Quando si vuole ristrutturare un appartamento incancrenito si devono buttar giù le malte, eliminare gli infissi, rifare gli impianti, sostituire le piastrelle anche se messe da poco! Senza ripensamenti! Ed è così che deve esser governata Trieste, senza ammiccamenti o piccole utilità se vogliamo che i giovani abbiano un futuro nella loro città!
chi promette deve mantenere.occhio!!
Bravo Roberto e Avanti tutta!!!!!!! la rotta è questa anche se il viaggio sarà difficile, ma la forza di non ci manca!
il reditto di cittadinanza DEVE essere ripristinato. Conosco persone che in borsa lavoro (dopo essersi riabilitate da sole da una vita disastrata dalla sorte) percepiscono uno “stipendio” a 45 anni di età che ammonta a ben 250 euro mensili. Non mi vergogno di raccontare che io pure ho una stratosferica pensione di 467 euro che sopravvivo perchè ho ereditato qualcosina, e su un reddito annuo di 8.200,00 euro vengo pure tassata. Non ho nessuna voglia di festeggiare i 150 anni in questa società che si definisce civile, ma non lo è affatto, obbligati come siamo a convivere con quelli che ogni giorno ci sbattono in faccia la loro straripante ricchezza. Forza, si dia da fare!
Ha ragione!Il reddito di cittadinanza va ripristinato: non aveva nulla di assistenziale ma consentiva di affrontare molte situazioni difficili…
Prego proprio che ce la faccia.
Ma attenzione: ricordo la volta che Illy (si trattava della Regione, ma ora e’ lo stesso) ha fatto l’ ultima presentazione al Caffe’ Tommaseo, il pubblico aveva 60 anni in media ed erano tutti seri. Nel gazebo di via S.Nicolo’ i sostenitori di Tondo avevano una eta’ media di 30 anni e tutti allegri (anche se non sapevo perche’).
Cioe’, per favore, interessi i giovani, vada, magari per lo spritz, in Borgo Teresiano o dove si radunano gli indifferenti ma influenzabili.
Grazie
Magari non sempre con lo spritz in mano, qualche volta con acqua gassata ma lo faccio!Grazie
Sono totalmente in sintonia con Lei e con i bellissimi articoli di Rumiz sul porto. Quale ex-responsabile del settore tecnico della Proprietà Immobiliare di Generali (nonchè direttore dei lavori del Centro di Mogliano) desidero precisare che la creazione della Direzione per l’Italia a Mogliano non ha nulla a che vedere con le vicende politiche locali come non ha nulla a che vedere il fallimento del successivo progetto Polis per il Porto Vecchio. Ho già contestato in passato a Rumiz la sua versione dei fatti su Polis; sono a Sua disposizione per fornirLe, se di Suo interesse, l’effettivo andamento dei fatti anche per non aggiungere ulteriore materia al tipico vittimismo
triestino.
Caro Aurelio,
sì mi interessa…se mi contatta su [email protected] ci accordiamo per parlarne.
Si incomincia a cogliere nello sguardo della gente, qualcosa che non è piu’ rassegnazione ,rabbia, per aver visto per tanti anni ,la nostra bellissima citta’, dormiente, in mano a persone che ne decidevano l’assoluta immobilita’;ma sguardi che vogliono vedere finalmente realizzarsi le loro aspettative,il sogno di vedere questa nostra meravigliosa citta’,svegliarsi come la bella addormentata.Lo sguardo della gente che viene ai nostri incontri, è uno sguardo pieno di speranza, di chi sa che è giunto il momento di cambiare,perche’ ci sono momenti che non si puo’ rimandare o non decidere. I probblemi dei giovani,il lavoro che non c’è, l’incertezza di un futuro senza prospettive, la debolezza di chi non ce la fa da solo,rende tutti consapevoli sulla neccessita’ di un cambiamento .Un panzer avanza lentamente, ma inesorabile. Bravo Roberto