Trieste alla mia altezza: presentato in Consilgio il Piano d’Azione del CCRR

Tanto impegno, serietà e passione, e precisione ed estrema concretezza delle proposte. Tutte queste belle sorprese ha riservato  la “seduta” del nuovo Consiglio Comunale delle Ragazze e dei Ragazzi di Trieste, composto da 25 giovanissimi, tra i 9 e i 14 anni, eletti nelle scuole cittadine.
In un’Aula che avrebbe dovuto teoricamente risultare piuttosto austera e imponente agli occhi di questi piccoli cittadini, la seduta si è tenuta nella Sala del Consiglio Comunale,  magari infondendo loro una certa soggezione, e dove invece è emersa subito una padronanza dell’ambiente (dal collocarsi sicuro negli scranni all’adoperare con piglio da esperti i microfoni elettronici, fino al porre domande veramente insidiose agli Amministratori adulti), questi ormai già quasi sperimentati neo-consiglieri non hanno perso neppure un colpo e hanno portato avanti con tenacia e convinzione il programma che si erano prefissati!
Accolti dal saluto del Presidente del Consiglio Comunale “dei grandi” Iztok Furlanic e poi dagli interventi di apertura del Sindaco Cosolini e dell’Assessore all’Educazione Antonella Grim, presenti pure il Vicesindaco Fabiana Martini, gli Assessori Marchigiani e Dapretto e diversi consiglieri, mentre il tutto veniva trasmesso in diretta streaming sul sito della Retecivica – esattamente come accade per le sedute consiliari “vere” –, i nostri giovani e – bisogna dirlo – molto validi rappresentanti hanno via via illustrato, con un susseguirsi di interventi, tutta una serie di proposte così ben articolate e presentate che chiunque poteva coglierne il grande, sincero desiderio che stava alla base dell’impegno di questi ragazzini, la tanta voglia di fare e di dare un contributo reale e ben preparato per la soluzione dei problemi di tutta la comunità cittadina. Proposte che si sono certamente maggiormente focalizzate sui temi dell’ambiente, della vivibilità in città, del “sociale” e delle necessità dei cittadini meno fortunati, ma che, tuttavia, non hanno trascurato tanti altri settori. Suggerimenti all’Amministrazione che, chiaramente elencati sia in un agile depliant riassuntivo che in un dettagliatissimo documento di ben 44 pagine significativamente intitolato “Trieste alla mia altezza – Piano d’Azione delle Ragazze e dei Ragazzi per gli Spazi Urbani di Trieste”, spaziano dai nodi della “sostenibilità” (tema Verde) per una città più ecologica e meno inquinata, più ciclabile (e più sicura per i pedoni), più pulita dove tutti pratichino la raccolta differenziata; fino ai progetti di riqualificazione di tante aree (tema Arancione) per una città più verde, con giardini più belli e sicuri e dove adulti e ragazzi possano piantare più alberi mentre i più anziani possano venir coinvolti nella vigilanza degli spazi verdi per contrastare i vandalismi, il tutto anche in un’ottica turistica (e qui è scattata la proposta di “mobilitare” anche i ragazzi per costruire in modo innovativo e “fresco” la nuova piattaforma web cittadina “Discovery Trieste” dedicata ai turisti). Ma in questo stesso “gruppo” di proposte da non sottovalutare anche l’idea di case di accoglienza per i senzatetto (oggetto di alcuni appassionati interventi) come pure di alberghi più economici, del restauro dei palazzi antichi più bisognosi di manutenzione, del rispetto e tutela degli animali, specialmente randagi o abbandonati (e qui è uscito tutto l’antico Dna zoofilo di Trieste…); nel terzo filone (o tema Giallo) denominato “Incontrarsi”, l’esigenza di più spazi e occasioni di incontro per una Trieste più socievole (creando luoghi specifici dove poter dialogare ad esempio con gli anziani, ascoltare le storie dei “nonni” di questa città) e più creativa (con proposte specifiche per la “street art” e per laboratori espressivi nei Ricreatori) ma anche più sportiva dando soprattutto più spazio anche ai ragazzi e agli sport cosiddetti “minori” e meno famosi.
Tanto per dire che nulla era estemporaneo o creato per l’occasione, i ragazzi non hanno trascurato di spiegare bene – anche con l’ausilio di un apposito video – tutto l’iter col quale sono giunti alla formulazione del “Piano d’Azione”, frutto – hanno precisato – di ben un anno di incontri e “negoziazioni” con tecnici e Assessori comunali che si sono prestati di buon grado a ripetuti passaggi di approfondimento, e con il sostegno a tale scopo di un valido staff dell’Area Educazione organizzato da Donatella Rocco e molto motivato nel supportare quest’”impresa”; ma naturalmente passando anche attraverso una fase di discussione e via via di condivisione di idee e bozze, fino al Documento finale, con i compagni che li hanno eletti in questo speciale “Consiglio” e con gli insegnanti delle diverse scuole.
E mentre il Sindaco Cosolini non ha esitato di riconoscere che “adesso avete dato voi a noi i compiti per le vacanze!”, precisando anche che l’intero documento verrà portato in Giunta e ne uscirà a breve un preciso impegno per le realizzazioni che si riterrà di poter mettere in atto in tempi medio-brevi, con tanto di indicazione della scadenza, l’Assessore all’Educazione Grim dal canto suo ha ricordato come prossimamente la stessa Giunta Municipale approverà una Delibera per rendere definitivamente stabile, e non più solo sperimentale, il Consiglio Comunale delle Ragazze e dei Ragazzi di Trieste quale vero e proprio organo dell’Amministrazione dotandolo anche di un preciso regolamento. Interventi anche degli Assessori Martini, Dapretto e Marchigiani, ognuno per rispondere o per prendere impegni relativi al proprio settore ma tutti – Sindaco in testa – per apprezzare soprattutto, in tema di pulizia della città e autogestione dei propri spazi territoriali, la particolare proposta dei ragazzi di istituire una gara fra quartieri per chi riuscirà a ottenere “il Rione più pulito di Trieste” !
In definitiva, sta prendendo consistenza e forza un bel progetto, che con il fine precipuo di insegnare ai più giovani i tempi e i modi della democrazia e della partecipazione, in realtà potrà farci raggiungere molti obiettivi in più, quanto a maggior bellezza e miglioramento del volto – e non solo – della nostra Città.
Un’iniziativa – va ricordato – promossa dall’Area Educazione del Comune di Trieste, grazie a un finanziamento della Regione FVG (presente ieri in Aula con il Consigliere Franco Codega, come noto appassionato “specialista” dei temi educativi), con la collaborazione dell’Ufficio Scolastico Regionale e del Comitato provinciale dell’Unicef, nonchè “materialmente” coordinata dall’associazione Kallipolis, esperta di progettazione partecipata in ambito urbano.
Ci si chiedeva, alla vigilia di questo incontro, se “riusciranno questi ragazzi a essere, come vorrebbero, i “consiglieri speciali” del Sindaco e dell’Amministrazione per aiutarli a risolvere le questioni della città, dalle più semplici alle più spinose?” Beh, da quanto visto sembrerebbe proprio di sì !

Tratto da ReteCivica

Maggio di grandi eventi per l’arrivo del 97° Giro d’Italia

L’esibizione della Pattuglia Acrobatica Nazionale delle Frecce Tricolori sarà la suggestiva premessa (domenica 1 giugno, intorno alle 15.30) dell’arrivo a Trieste del 97° Giro d’Italia di ciclismo. Sarà questo l’evento principale, prima dell’apoteosi finale, della “corsa rosa”, che per la terza volta nella sua storia si concluderà a Trieste (dopo le edizioni del 1966 e 1973, con le vittorie finali, rispettivamente, di Gianni Motta e Eddy Merckx), ricordando così che quest’anno sarà il 60° anniversario del ricongiungimento della Città all’Italia, oltre che centenario della nascita della “bandiera” del ciclismo triestino, Giordano Cottur.

Giro

Le Frecce Tricolori presenteranno un programma studiato ad hoc, che prevede il volo di 9 aerei MB 339 in formazione sempre compatta senza la presenza del solista. La durata del volo sarà di circa 10 minuti. Lo spettacolo sarà rafforzato dalla splendida cornice del golfo di Trieste e dalla multicolore presenza dei ciclisti e degli appassionati. L’organizzazione tecnica della manifestazione è stata affidata all’aeroclub Friulano, mentre il direttore di manifestazione incaricato dall’aeroclub d’Italia è il Col Alberto Moretti già comandante delle Frecce Tricolori.
Il Comune di Trieste proporrà anche altre iniziative e appuntamenti collaterali come ad esempio, in collaborazione con le associazioni di categoria, “La notte bianca … si tinge di rosa”, il 31 maggio, che vedrà l’apertura straordinaria serale degli esercizi commerciali e lo spettacolo “Trieste plays pink – Trieste suona in rosa”, a cura di Tecnomedia, con l’esibizione, a partire dalle ore 21.00, in piazza Unità di due gruppi triestini: la SIP Band (che riprende il sound della tradizione del funky, soul e del rhythm & blues) e i Musique Boutique (che propongono jazz fusion e rhythm & blues). Nella Notte Bianca del 31 maggio, negozianti e titolari di pubblici esercizi effettueranno un’apertura prolungata delle proprie attività, offendo anche momenti d’intrattenimento e appuntamenti musicali a beneficio di residenti, visitatori e turisti. Ad esempio, a cura di Radio Punto Zero, sotto la sede della stessa, in Corso Italia 2, sarà realizzato uno spettacolo un intrattenimento di musica adatta alla situazione con alcune esibizioni della scuola di ballo Arianna con zumba e tango, oltre al solito nostro lancio di gadget della radio. Sempre il 31 maggio, in grotta Gigante, si terrà un spettacolo sportivo di performance estrema, con la risalita delle gradinate della grande cavità carsica in bike trial dell’atleta livornese Dario Iacoponi.
Dal 18 maggio al 2 giugno, nella sala comunale d’arte di piazza Unità, sarà invece possibile visitare liberamente la mostra commemorativa “Giordano Cottur pedalando nella storia. 1914-2014, nel centenario della nascita”(inaugurazione sabato 17 maggio alle 18.30).  Sempre dal 18 maggio al 2 giugno, nella sala Umberto Veruda di palazzo Costanzi, sarà possibile visitare invece la rassegna fotografica “Fausto Coppi. L’airone alto nel nostro cielo”(inaugurazione sabato 17 maggio alle 17.00). Ancora per ricordare i 100 anni della nascita della “bandiera” del ciclismo triestino, Giordano Cottur, domenica 25 maggio, con ritrovo alle ore 9.00, in piazza Unità, partirà la ciclopedalata aperta a tutti “Verso il Giro”, che si svilupperà lungo 17 Km, percorrendo anche le strade della tappa finale del Giro d’Italia 2014.
A cura dell’Enel, tra le iniziative collaterali, nel punto Enel all’interno del palazzo del Tergesteo, dal 24 maggio al primo giugno, sarà esposta “La bicicletta di Coppi”. La mostra, ad ingresso libero, metterà in bella vista una delle 13 biciclette esistenti utilizzate dall’indimenticabile campione Fausto Coppi (la Bianchi matricola 999162 del 1958), un mezzo meccanico giunto alla sua massima evoluzione tecnologica per quel periodo. Al punto Enel sono previsti anche altri appuntamenti: il 20 maggio, con la tavola rotonda su “Le strade dell’energia”; il 28 maggio, con la presentazione del libro “Le bici di Coppi” scritto da Paolo Amadori e Paolo Tullini, edito da Ediciclo.
Di particolare significato anche l’adesione del Comune di Trieste a “Libri nel Giro”, che vede la biblioteca della bicicletta “Lucos Cozza”, in collaborazione con le biblioteche di Roma portare libri e storie in 33 biblioteche comunali, con i racconti del Giornalista della Gazzetta dello Sport Marco Pastonesi e con il cantante musicista Andrea Satta. Un primo laboratorio di “Libri nel Giro” si è già svolto il 9 maggio scorso alla biblioteca Mattioni di Borgo San Sergio, mentre un secondo appuntamento su “La bicicletta tattile 2 ruote per apprendere”, libero e aperto a tutti, si terrà il primo giugno, alle ore 10.00, alla biblioteca Quarantotti Gambini. L’iniziativa nazionale prevede che ogni giorno siano proposti video girati durante gli incontri nelle biblioteche.

Inoltre, 21 racconti d’autore vengono portati in corsa da 21 corridori del Giro. Le biblioteche saranno coinvolte in un grande gioco dell’oca con 21 autori abbinati a 21 corridori, che porteranno i racconti in bici, durante la corsa, fino all’arrivo di Trieste con appuntamento finale alla Biblioteca comunale Quarantotti Gambini di San Giacomo.
Da ricordare infine che, domenica 1 giugno, la tappa conclusiva del 97° Giro d’Italia sarà caratterizzata anche dal passaggio delle biciclette storiche dei bersaglieri, che sfileranno davanti a piazza Unità d’Italia, accompagnati dalle note della Fanfara dell’XI Reggimento Bersaglieri di Orcenico.

L’arrivo triestino si presenta molto veloce e spettacolare nei suoi otto giri finali, sarà un fine gara spettacolare, in mondo visione (con 171 tv collegate), nel suggestivo e unico scenario di piazza Unità d’Italia e di Trieste, dove sono attese ben più di 100 mila persone. Nelle due tappe finali del Giro 2014 saranno percorse tutte le quattro province del Friuli Venezia Giulia, a dimostrazione della compattezza della nostra Regione, con l’auspicio che siano delle grandi giornate di festa.

Al via l’Academy del Gruppo Generali, avrà sede a Trieste

Oggi si firma in Municipio l’accordo per insediare a Trieste l’Academy del Gruppo Generali, che formerà manager e quadri del gruppo a livello globale: decolla così un’idea emersa nel primo colloquio che ho avuto con il dott. Mario Greco nell’autunno del 2012 e che aveva subito dato vita ad un incontro a tre con il Rettore dell’Università il 4 gennaio 2013.

È una scelta importante, voluta fin dall’inizio del suo mandato da Greco, che abbiamo fortemente sostenuto assieme all’Ateneo, che oggi ha una grande opportunità di partnership strategica con un gruppo globale. Ma solo una settimana fa Genertel ha presentato la sua nuova sede in Palazzo Arrigoni e presentato i suoi programmi di crescita e innovazione. Qualche mese fa Allianz ha avviato lavori per 40 milioni per adeguare la sua sede di Largo Irneri.
Il rapporto fra Trieste e le Assicurazioni, che vuol dire 3000 addetti, un grande contributo al Pil regionale e attraverso la compartecipazione fiscale del FVG riceve da Generali una quota determinante per la tenuta del bilancio regionale, si conferma un rapporto solido, smentendo le varie cassandre che all’epoca della incorporazione del Lloyd in Allianz avevano previsto la progressiva scomparsa da Trieste mentre arriva un investimento di 40 milioni , che in tempi più recenti prevedevano il disimpegno di Generali da Trieste, mentre questa conferma qui sede legale, importanti presidi e attua nuovi investimenti. Certo è inevitabile che funzioni strategiche siano collocate, ma lo sono da tempo, in quello che è il cuore della finanza italiana e una delle grandi piazze di quella europea, cioè Milano.
Ma Trieste rimane strategica per una serie di fattori: a) il suo legame con parte importante della nuova Europa; b) la qualità riconosciuta e la fidelizzazione delle sue risorse umane, formate dal nostro Ateneo; c) sicurezza, qualità della vita e buon funzionamento delle Istituzioni e può così confermarsi oltre che città storica delle Assicurazioni anche sede strategica per il futuro.
Sappiamo quale è l’handicap principale ovvero i collegamenti: ma anche qui, proprio premendo insieme a Generali, Allianz, Fincantieri e Wärtsilä su l’Ad di Ferrovie dello Stato, Mauro Moretti, con il supporto poi fondamentale di Debora Serracchiani, abbiamo spuntato un primo piccolo ma significativo miglioramento nei collegamenti con Milano che consente a chi va per affari in quella città di poter andare in giornata svolgendo a Milano un’intera giornata lavorativa…
E allora di questi risultati prendiamo atto per lavorare avanti, con la consapevolezza che c’è molto da fare ma che se invece di indugiare in vittimismo ci diamo obiettivi e facciamo squadra quel sogno di Trieste Torna Grande, che la crisi talvolta fa sembrare un miraggio, è invece una realtà. Alla nostra portata, da conquistare giorno per giorno.

Il successo turistico di Trieste vola anche su web

banner-trieste-socialProiettare via web e in particolare sui social network, come Facebook, Twitter e Instagram le immagini e le emozioni di Trieste, in una dimensione globale, farla conoscere e quindi contribuire in modo determinante alla sua vocazione turistica? Probabilmente un anno fa nessuno pensava che una cosa simile fosse alla nostra portata e invece è una realtà che si sta costruendo da un po’ di tempo in qua e che ieri al Revoltella ha vissuto un momento fondamentale con la convention promossa da Trieste Social e dal Comune, con tanti altri partners, per approfondire il rapporto fra web e promozione turistica, il ruolo dei social network, ascoltare esperienze e testimonianze e tutto ciò per lavorare ad una rete che mette insieme Istituzioni, Media, contenitori culturali, operatori turistici, professionisti della comunicazione, cittadini…

Una gran bella squadra, l’ho definita ieri, vedendo il Revoltella stracolmo di persone, e con tanti giovani, ed è proprio lo spirito di squadra la condizione necessaria per raggiungere obiettivi e costruire giorno per giorno il futuro e in sala c’era un altro ingrediente, ovvero quella energia positiva che non si sofferma in lamentele e vittimismi, che prende coscienza delle criticità per superarle ma che è anche consapevole dei mezzi e delle potenzialità che abbiamo. Trieste Social aveva già fatto una bella esperienza, con numeri impressionanti, in termini di risultati, chiamando nell’ottobre scorso alcuni blogger a raccontare la Barcolana e la città: ricordo l’incontro con loro la collaborazione che c’è stata, le immagini e le emozioni che hanno trasmesso della regata, della città in festa, dell’installazione di Kounellis. Ieri, grazie alla convention, Trieste volava su Twitter, ma da oggi la squadra è più forte e può valorizzare al meglio gli appuntamenti che ci aspettano per raccontare ancora di più Trieste e la sua unicità: la Color Run, il Giro d’Italia, la pacifica invasione internazionale di 25.000 appassionati per il concerto dei Pearl Jam, l’apertura del Museo de Henriquez e così via. In un 2014 che presenta una concentrazione di grandi appuntamenti, unica nella storia della città. Poi tutto ciò va consolidato ed è anche per questo motivo che il Comune in questi giorni, in collaborazione con Promotrieste e Truismo FVG, affida a TCD la realizzazione del portale Discover Trieste, con l’obiettivo di conquistare livelli di attenzione e fette di mercato in quella che è, per definizione ormai, la piazza del turismo internazionale della città, ovvero il web.

E’ una scommessa importante, quella del turismo, ed è una scommessa che dipende totalmente dalla nostra capacità di comunità di avere una strategia, darci obiettivi e svolgere ciascuno il ruolo che gli spetta: imprese, istituzioni cittadini perché la qualità della accoglienza e l’attratività di una città dipende da tutti.

Tutto pronto per la Color Run

Dopo lo straordinario successo di Torino, la The Color Run 2014 farà tappa a Trieste il prossimo 24 maggio. Nella città giuliana da mesi c’è grande fermento per questo importante appuntamento dato che, a grande richiesta, sono state riaperte le iscrizioni con due mila pettorali messi nuovamente a disposizione.

Color

Dopo i sold out di Milano nel 2013 e di Torino lo scorso 10 maggio, anche Trieste è pronta a far registrare il tutto esaurito, con una nutrita rappresentanza proveniente da Paesi vicini come la Slovenia, la Croazia e l’Austria. Tutti coloro che desiderano iscriversi potranno farlo sul sito ufficiale della manifestazione thecolorrun.it. Inoltre, da mercoledì 21 a venerdì 23 maggio in Piazza Unità d’Italia, per gli iscritti sarà possibile ritirare i propri race kit e, salvo disponibilità, per chi non lo avesse ancora fatto, effettuare l’iscrizione.
La 5 km più divertente del pianeta è una corsa non competitiva dove ad ogni chilometro le migliaia di partecipanti sono inondate di colori eco friendly, scatenando al traguardo un’esplosione di vivacità e gioia di vivere. Al termine della divertente corsa inizia il Color Festival con musica e animazione fino al color blast, il lancio delle polveri colorate che danno vita ad una vera e propria esplosione di varietà cromatiche nell’aria. Giunta in Italia alla sua seconda edizione, dopo la buona riuscita del 2013, la manifestazione è all’interno del Gazzetta Color Tour ed è presentata dalla Gazzetta dello Sport, mentre sarà curata per la parte organizzativa da Rcs Sport, con la collaborazione a livello locale del Comune di Trieste e dell’Asd Bavisela.

Il Comune di Trieste ha accolto la proposta di ospitare The Color Run con grande entusiasmo principalmente per tre motivi: arricchisce una stagione molto ricca di eventi sportivi per la città, rappresenta una vera e propria festa per tutti e inoltre ricorda i colori e il clima visti a Nuova Delhi, un tripudio di colori con emozioni incredibili. Le premesse per un grande successo ci sono tutte, settemila persone sono già iscritte e il   percorso cittadino è un itinerario suggestivo che mostrerà a tutti il fascino di Trieste.
“Sono molto felice dell’entusiasmo che si respira a Trieste per la The Color Run – ha affermato Andrea Trabujo, responsabile eventi di massa di RCS Sport – la risposta della Città è stata sorprendente. Questa è una corsa particolare, dove chi partecipa ritorna bambino, divertendosi in un ambiente colorato e ricco di gioia. Colgo l’occasione per ringraziare il Comune di Trieste per l’accoglienza e l’Asd Bavisela, per il prezioso supporto che offre in questi giorni per preparare al meglio la manifestazione”.
Ad illustrare il percorso Fabio Carini, Presidente della Asd Bavisela, il sodalizio che organizza l’evento sportivo più partecipato del Friuli Venezia Giulia e che ha disegnato il tracciato: “La location scelta per la partenza e arrivo è un tratto caratteristico di Trieste, uno stabilimento balneare unico nel suo genere in Europa, il bagno Lanterna, detto Pedocin, con la divisione tra uomini e donne. Altri punti toccati dalla corsa saranno Campo Marzio e le Rive, con passaggio davanti alla splendida piazza Unità d’Italia. E poi di nuovo nell’area davanti al bagno per la festa finale. Grazie al Comune lo stabilimento nel tardo pomeriggio aprirà i battenti gratuitamente per tutti i partecipanti che vorranno concludere la giornata con un tuffo”.

Intitolato ai giornalisti Luchetta Ota D’Angelo Hrovatin il giardino comunale di piazzale Rosmini

Con una sobria e sentita cerimonia, davanti a una folla di persone, famigliari, amici, autorità, è stato intitolato a Marco Luchetta, Alessadro Sasa Ota, Dario D’Angelo e Miran Hrovatin il giardino comunale di piazzale Rosmini. Un gesto, un segno indelebile, per ricordare il sacrificio degli operatori dell’informazione caduti vent’anni fa, tra il 20 gennaio e il 20 marzo 1994, nelle stragi di Mostar e Mogadiscio. Con i loro corpi fecero scudo a un bambino di nome Zlatko, che è stato il primo assistito dalla Fondazione Luchetta, Ota, D’Angelo e Hrovatin che aiuta i piccoli vittime delle guerre.

Luchetta

Il Sindaco con il Vicesindaco, scoprendo la targa loro dedicata, hanno portato il saluto dell’Amministrazione comunale e di tutta la comunità, alla presenza delle autorità cittadine, del presidente della Federazione Nazionale della Stampa, Giovanni Rossi con il segretario Franco Siddi, del presidente regionale dell’Ordine dei Giornalisti Cristiano Degano e del presidente dell’Assostampa del FVG, Carlo Muscatello, oltre a rappresentanti della Regione e della Provincia, nonché alunni e insegnanti della Scuola Morpurgo.
Il Sindaco ha ringraziato tutti coloro che hanno contribuito alla riuscita di questa significativa iniziativa, che interpreta i sentimenti della comunità nei confronti di operatori dell’informazione che hanno dato la loro vita svolgendo con passione e dedizione il loro lavoro nel nome della pace e della libertà e nel proteggere i bambini. Ed è proprio ai bambini, ai giovani – è stato detto – che è rivolto in particolare il messaggio di pace e libertà in nome dell’informazione, per non dimenticare i fatti tragici delle guerre fino al punto del sacrificio della propria vita. Non a caso la scelta del giardino frequentato da bambini. Nella consapevolezza che questa esperienza di alto valore civico e formativo resti per sempre nella memoria della collettività. “E’ un altro tassello importante – ha sottolineato Degano – per la città e per ciò che rappresenta il mondo dell’informazione e del servizio pubblico per cui è stato pagato un prezzo molto alto. Un ruolo che vuole essere messo in evidenza anche in coincidenza con il cinquantenario della sede Rai, che prevede tra le iniziative il riconoscimento giornalistico internazionale Marco Luchetta (istituito nel 2004) le cui premiazioni si terranno il 6 luglio a Trieste”. Muscatello ha voluto ringraziare il Sindaco, il Vicesindaco e l’Amministrazione comunale per l’impegno profuso in tempi brevissimi – in tre mesi – per la realizzazione dell’iniziativa accanto all’Assostampa e all’Ordine dei Giornalisti. Domani dei bambini passeranno qui davanti e scorgendo la targa con i nomi di Marco, Sasa, Dario e Miran, chiederanno spiegazioni ..Chi erano? Perchè hanno perso la vita?” Siddi : “Questo è un ‘giardino di vita’. Dal sacrifico professionale abbiamo oggi una vita che rinasce continuamente anche con l’attività dell’Associazione. La memoria è vitale, dà speranza nella libertà e nella pace. Pertanto il ruolo degli operatori informazione dev’essere rispettato, quali testimoni di fatti, non privati, che accadono, per mettere al corrente la comunità. La valenza del servizio pubblico sta nell’informazione per una pacifica convivenza”. Rossi, esprimendo un’affettuosa vicinanza ai famigliari e al loro dolore, ha posto l’accento sull’ esempio di giornalismo vero, di chi ha raccontato verità e tante tragedie. Ma quello che è accaduto non deve più accadere. Chi deve informare non deve rischiare la vita. Questo è il messaggio per tutti i governi e le associazioni a livello internazionale”. Infine, il ricordo commosso nelle parole di Daniela, moglie di Marco Luchetta: “Ringrazio tutti per questa giornata. Voglio ricordare Marco per i bei momenti trascorsi con lui. Marito, padre..Marco, che amava tanto la sua città”.

Regolamento dehors: uno strumento a tutela degli esercenti

Ritengo necessario fare chiarezza sulle criticità del cosiddetto “Regolamento Dehors”, alla luce di un disagio diffuso tra gli operatori di cui comprendo bene le ragioni ma anche di polemiche strumentali e distorsive della realtà dei fatti. I fatti sono i seguenti:

1) in virtù del precedente Regolamento, approvato nel 2009, senza il parere della Soprintendenza, si sono autorizzati autonomamente tavoli, sedie e ombrelloni, sottoponendo alla Soprintendenza solo le strutture più complesse, con esiti, nella stragrande maggioranza dei casi, negativi. Va detto che se tale impostazione appariva debole ai sensi del cosiddetto “codice Urbani” del 2004 e di ripetuti rilievi della Soprintendenza, la cosiddetta “Direttiva Ornaghi”, nell’ottobre del 2012, ha definitivamente interpretato la norma nel senso di ritenere necessaria l’autorizzazione della Soprintendenza anche per la posa, appunto, di arredi mobili. Tra l’altro, la direttiva Ornaghi prevede anche la possibilità, che abbiamo scongiurato, che in alcune aree le occupazioni vengano addirittura vietate. Se prima del 2012, l’attività in base al precedente Regolamento appariva almeno dubbia, con questa Direttiva ministeriale è apparso evidente che tutte le occupazioni da parte dei pubblici esercizi nelle cosiddette aree di interesse storico e culturale erano fuori norma. La nostra prima preoccupazione perciò, in attesa della predisposizione del nuovo Regolamento, che non poteva che essere fatto in accordo con la Soprintendenza, è stata quella di tutelare l’attività delle imprese concordando di fatto due salvaguardie, la prima fino al 31 dicembre 2013 e la seconda fino al 30 aprile 2014. Se non ci fossero stati questi due atti, da un anno e mezzo, tutte le occupazioni senza autorizzazione della Soprintendenza sarebbero state fuori norma con la conseguenza o della rimozione immediata o del rischio di pesanti sanzioni.

2) il nuovo Regolamento viene criticato perché troppo severo e perché il Comune avrebbe ceduto alle prescrizioni del Soprintendente. Spiego come stanno le cose: la legge obbliga comunque ad ottenere per ogni richiesta singola, l’autorizzazione della Soprintendenza, la quale avrebbe negato l’assenso a tutte quelle non conformi alle sue indicazioni, indipendentemente dal Regolamento. Ci saremmo trovati perciò nella situazione assurda per cui l’impresa spendeva soldi per presentare al Comune una richiesta conforme al Regolamento, salvo vedersela negare perché priva dell’autorizzazione della Soprintendenza. Non sarebbe stato molto peggio? Per questo chi chiede oggi di modificare il Regolamento in senso più flessibile mi trova sul principio d’accordo ma nella pratica questo non andrebbe a risolvere il problema e anzi creerebbe maggiori incertezze. Su questi aspetti, sono stupito nel vedere come fra gli esponenti politici che per ragioni elettorali vogliono cavalcare la protesta, ci siano anche alcuni parlamentari: come sapete questi sono pagati per fare le leggi della Repubblica e allora invece che prendersela con il Comune che le leggi è obbligato ad applicarle potrebbero presentare una bella, semplice, proposta di legge, che trasformi l’autorizzazione obbligatoria della Soprintendenza in un “ parere obbligatorio ma non vincolante dal quale il Comune può motivatamente differenziarsi”.

3) per andare incontro per quanto possibile, agli operatori, è stata data una proroga per la presentazione delle domande al 15 di maggio con la previsione, sancita da un provvedimento amministrativo, che tutti quelli che avranno presentato la domanda entro la scadenza potranno continuare fino alla fine della stagione ( la previsione è il 15 di ottobre) ad utilizzare tavoli, sedie e ombrelloni anche se non conformi. Per quanto attiene agli altri elementi, ovvero pedane e fioriere, se questi sono oggetto di richiesta di deroga della nuova domanda, faremo in modo che queste domande abbiano priorità assoluta in modo da dare certezza sulla possibilità di mantenerli.

Così stanno i fatti, sui quali sono anche disponibile a incontrare gli operatori che volessero maggiori chiarimenti. Credo di avere fatto chiarezza sul fatto che, in un contesto reso difficile da una norma, a mio avviso, troppo rigida, ma che siamo obbligati ad applicare, abbiamo fatto tutto il possibile per limitare le difficoltà ad una categoria che risente come altre della crisi, ma che certo non ha bisogno delle chiacchiere e delle strumentalizzazioni di chi nulla ha fatto per risolvere il problema.

Piano delle Opere: al via 12 milioni di cantieri in città

E’ stato un 1° maggio segnato dalla forte apprensione sulla tenuta dell’occupazione, quest’anno particolarmente sentita anche sul nostro territorio regionale. E’ notizia di oggi che l’amministrazione Cosolini avvia un piano di cantieri, le cui gare partiranno nelle prossime settimane, di più 12 milioni di euro, dando così fiato proprio a un settore, quello dell’edilizia, pesantemente colpito dalla crisi degli ultimi anni.

Nei giorni scorsi il piano è stato illustrato al Collegio dei Costruttori Edili,  Confartigianato e CNA e alla Cigl Cisl e Uill, nel corso di due incontri. “Per il momento non si profilano miglioramenti sul versante Patto di Stabilità, ciò nonostante abbiamo costruito le premesse per stilare un piano capace di far ripartire i cantieri in città.  Un’azione che abbiamo ritenuto fondamentale per quattro importantissime ragioni. La prima è la tutela del nostro patrimonio urbano piazze, strade, marciapiedi, edifici pubblici. La seconda per la qualità della nostra città nel suo insieme. La terza, invece, è la necessità di dare lavoro alle imprese e alle maestranze e, così, contrastare la crisi. La quarta, infine, è evitare il paradosso, che si verifica in alcuni casi, per cui da un lato lo Stato impedisce i lavori a causa del Patto di Stabilità, dall’altro, se non si attivano i cantieri finanziati con bandi ministeriali è sempre lo stesso Stato a revocare tali finanziamenti!”  “Il principale ostacolo che abbiamo dovuto superare- continua il Sindaco- è  che non sapendo quando si apriranno gli spazi finanziari manca la certezza della previsione dei pagamenti e quindi l’impossibilità di appaltare. Insieme agli Assessori ai Lavori Pubblici, Andrea Dapretto, e al Bilancio Matteo Montesano abbiamo, perciò, garantito le scadenze delle opere da cantierare con il programma di cessione di immobili, considerando  l’eventuale cessione di azioni di Hera per la quota libera dal Patto di Sindacato che garantisce il controllo pubblico sulla società. E’ chiaro  che eviteremo questa cessione nel momento in cui nel biennio 2014-2015 gli spazi, oggi non ancora programmati, si apriranno, quindi puntiamo a mantenere integralmente le azioni. Ma altrettanto è chiaro che se devo scegliere tra 10 milioni di azioni in più e avere pavimentazioni rifatte, piazze più belle, marciapiedi più sicuri e mantenere i finanziamenti che altrimenti ci verrebbero revocati, la scelta mi pare obbligata.

Nel dettaglio la cifra che è stata “liberata” corrisponde a 12.567.226,07 di euro, che assieme ai circa 7.000.000 di euro messi a disposizione dallo Stato a inizio 2014  anno e all’ammontare di 1.700.000 euro  messi a disposizione recentemente dalla Regione sommano un totale superiore ai 21.000.000 di euro a disposizione dell’Amministrazione per pagare i contratti e lavori in essere (8.700.000 circa) e per avviare, finalmente dopo quasi due anni di blocco degli appalti dovuto al Patto di stabilità – nuove opere. Inoltre,  presumibilmente fra circa 6 mesi, si avvieranno altre due importanti opere, ovvero quelle finanziate con il Piano Città attraverso il MIT: il nuovo Archivio comunale nel comprensorio della ex caserma Beleno (2.000.000 euro circa) e il completamento del Museo della Guerra per la Pace – Diego de Henriquez (anch’esso per 2 mln di euro).

Altro capitolo importante, relativamente l’avvio di nuove opere, è il programma PISUS con il quale il Comune di Trieste si è visto assegnare circa 6 mln di euro, arrivando secondo in regione, ma su questo programma ,purtroppo, l’amministrazione comunale non ha ancora avuto lo sblocco dei finanziamenti da parte della Regione.

Le nuove opere  andranno in gara nelle prossime settimane merita segnalare l’avvio del cantiere di Piazza Ponterosso (circa 1,9 mln di euro) e la riqualificazione di via Trento e largo Panfili (circa 2 mln). Opere ritenute di alto significato anche in relazione alla necessario sviluppo di tutto il Borgo Teresiano. Altro capitolo particolarmente significativo in termini di impegno sono gli stanziamenti per riqualificare i marciapiedi e le strade cittadine che hanno scontato in questi due anni, in maniera molto marcata,  le penalizzazioni causate dal Patto di Stabilità.

Ulteriormente si avvieranno gare per la manutenzione dei torrenti scoperti, la piantumazione di nuove alberature e la cura del verde oltre che per la manutenzione delle scuole cittadine. Di particolare rilievo la prossima gara per la prosecuzione del cantiere per il nuovo complesso scolastico a San Giovanni presso l’ex caserma Chiarle. Va ancora segnalato che si avvieranno le gare per la manutenzione del patrimonio immobiliare comunale, per l’impiantistica, per manutenzioni straordinarie di Teatri e Musei, Chiese, strutture assistenziali e per l’impianto di climatizzazione del Centro per l’Anziano di via Marchesetti.

Lo sforzo fatto dall’Amministrazione, fortemente voluto dalla Giunta, è una risposta alle difficoltà stringenti in termini finanziari che gli Enti locali stanno vivendo in questi anniIl Patto di Stabilità ha fortemente limitato le possibilità di spesa a azione del Comune azzerando di fatto la programmazione delle Opere Pubbliche e costringendoci a tirare una coperta estremamente corta. Con questo sforzo riusciamo a dare una boccata d’ossigeno alle categorie che lavorano nel settore e ritengo sia stato apprezzato sia dalle sigle sindacali sia dalle rappresentanze di categorie con i quali abbiamo avuto degli incontri franchi e proficui. Finalmente riusciamo a dare risposta alla cittadinanza su alcuni temi che sono fortemente e giustamente sollecitati.

25 aprile 2015

Nella giornata di oggi ricordiamo, in sofferto e grato raccoglimento, una data capitale  della storia d’Europa e della storia d’Italia nel Novecento; forse, la data in cui lo spartiacque tra fine e inizio, tra prima e dopo si fa più netto e per certi versi perentorio agli occhi di noi contemporanei.

Il 25 aprile del 1945, infatti, segna emblematicamente la fine della guerra più catastrofica che l’umanità intera abbia mai conosciuto e il tracollo definitivo del nazismo e del fascismo. Contemporaneamente, in Italia e in Europa occidentale, si apriva una stagione di rinascita e di speranze, che affondava le sue solide fondamenta nella pace, nella libertà e nella democrazia. Ma soprattutto, la ricostruzione morale e materiale si basava sul solenne impegno, stretto dai popoli attraverso i loro Governi democraticamente eletti, che il tempo dell’ineguaglianza, della sopraffazione, dello sfruttamento, tra i singoli individui così come tra le nazioni, non avesse mai più a ripetersi e fosse relegato per sempre nel passato del Continente.

Sono queste e non altre le radici fondanti della Costituzione della Repubblica italiana; è questo e non altro il mandato originario dell’Unione Europea.

Ed è questo il risultato epocale, il lascito storico dell’antifascismo nelle sue diverse diramazioni e correnti ideali: e cioè di tutte quelle forze, sorte dall’alveo ottocentesco del liberalismo, del socialismo o del popolarismo cristiano, le quali al momento del dunque, quando a essere messe a repentaglio furono le sorti stesse della civiltà – ad Auschwitz come qui, nella Risiera di San Sabba –, si fecero trovare pronte e in armi, per difendere ciò che gli europei avevano di più prezioso e più caro: il rispetto per la dignità di ogni donna e di ogni uomo, a prescindere dalla loro etnia, a prescindere dalla loro religione, a prescindere dalle loro convinzioni politiche, condizioni di salute mentale e fisica, inclinazioni sessuali.

SULLA DIGNITÀ DELL’ESSERE UMANO NON SI PASSA: fu il grido di battaglia a Trieste, in Italia, in Europa, levato al cielo dai partigiani di ogni colore e di tutte le patrie, dai militari disobbedienti dopo l’8 settembre, dai civili che con la forza dello spirito vollero resistere e resisterono. E fu il grido strozzato in gola ai tanti, troppi che perirono qui in Risiera, in questo luogo simbolo dell’abiezione nazista che proprio settant’anni fa esatti vedeva l’essiccatoio del riso trasformarsi in orribile macchina di morte, in forno crematorio. Uno dei tanti luoghi di quella tragica tremenda furia sterminatrice che si rovesciò su ebrei, oppositori politici e più in generale su chi appariva diverso per lingua, religione, cultura e/o orientamento sessuale.

Riflettendo su tale bestiale violenza, possiamo ben dire che ad aver trionfato sul nazifascismo, ad aver tracciato la cornice ideale e istituzionale dell’Italia democratica e dell’Europa unita in quel 25 aprile del 1945, fu la nobile tradizione dell’umanesimo e dei suoi immortali valori.

Questa verità storica va ripetuta con forza, come un monito per il nostro presente. Al significato più profondo della Resistenza, alle origini della nostra REPUBBLICA e della CASA COMUNE EUROPEA, al ricordo degli indicibili sacrifici che si sono resi necessari per costruire l’una e l’altra, al riconoscimento della sicurezza e della prosperità senza precedenti che l’una e l’altra hanno saputo garantire per un tratto eccezionalmente lungo di storia, dobbiamo riandare oggi con la mente e con il cuore.

Oggi, che ondate di rabbia populista in molteplici forme sembrano voler sfidare i capisaldi dell’unità nazionale e il vincolo di appartenenza all’Europa.
Oggi, che ristrette, ma influenti élites politiche e finanziarie sembrano dimenticare irresponsabilmente che solo in una prospettiva di crescita solidale le istituzioni comunitarie possono riguadagnare credibilità agli occhi dei cittadini, impoveriti e impauriti dalla crisi.
Oggi, quando i fantasmi e le paure della crisi economica e sociale possono favorire il tentativo di ispirazioni e ideologie razziste e intolleranti di strumentalizzare disagio e inquietudine per il futuro di tante persone cercando di indicare loro come nemico chi è diverso per colore della pelle, per lingua, per cultura, per religione, per orientamento sessuale.

Per questo, care concittadine,cari concittadini oggi più che mai ha senso tornare al MESSAGGIO PIU’ PROFONDO del 25 aprile e scandire ancora una volta a gran voce:

VIVA LA RESISTENZA VIVA LA LIBERTA’

VIVA LA COSTITUZIONE E L’ITALIA DEMOCRATICA

VIVA L’EUROPA CASA COMUNE DEI CITTADINI E DELLE DEMOCRAZIE!

Pasqua con l’arte e la scienza. Domenica 20 aprile musei civici aperti e gratuiti per tutti.

I Civici Musei del Comune di Trieste si presentano ai turisti di Pasqua con alcune interessanti novità che sono il frutto di un intenso lavoro di ricognizione del patrimonio civico iniziato già nel 2012 in tutti gli istituti che fanno parte del sistema museale triestino e ora giunto al punto di poter presentare intere collezioni in tutto il loro valore, che potranno essere ammirate gratuitamente il giorno della Santa  Pasqua. Infatti, domenica 20 aprile, tutti i musei saranno aperti con orario esteso e l’ingresso sarà gratuito.

Pommodoro

Già da alcune settimane il Museo Revoltella ha aperto una grande esposizione delle sue opere di pittura e scultura intitolata “Salon Revoltella” (proprio come gli affollati Salon parigini dell’Ottocento)  con particolare attenzione agli autori triestini dell’epoca compresa fra la fine dell’ ‘800 e la metà del ‘900. Tra il terzo e il quinto piano della Galleria d’arte moderna sono visibili ben 700 opere al posto delle 350 che solitamente il museo seleziona per il percorso permanente. Ad ogni artista, in pratica, è dedicata una mostra personale, in cui si vedono non solo i suoi capolavori, ma anche le opere minori. Ne risulta un panorama ricchissimo, pieno di inediti (molte opere sono rinate grazie al restauro) e di novità, ma soprattutto emerge un minimo comune denominatore, che forse non sarà quella “scuola triestina” di cui gli esperti negano l’esistenza, ma rispecchia certamente il clima culturale e spirituale della città nel travagliato periodo del suo passaggio dall’Impero asburgico all’Italia. La mostra è stata curata dalla conservatrice Susanna Gregorat.

Giovedì 17 aprile alle 19 il Museo teatrale “Schmidl” apre la mostra “La scena dipinta. Bozzetti e figurini nelle collezioni del Civico Museo Teatrale “Carlo Schmidl” una sorprendente rassegna che documenta, una volta di più, la ricchezza della vita teatrale triestina attraverso la partecipazione agli spettacoli di grandi scenografi di tutti i tempi, che fortunatamente hanno lasciato tanti loro lavori nell’archivio del museo.
La collezione comprende oltre mille pezzi di cui sono esposti circa 200 che rappresentano due secoli di scenografia, dai tempi di Lorenzo Scarabelotto (1796-1852), autore di scene che associano le rovine neoclassiche al paesaggio romantico, alla realtà attuale, seguendo un ordine alfabetico che forma una specie di dizionario della scenografia dove si trovano anche grandissimi nomi di livello nazionale come Emanuele Luzzati, Dario Fo, Pierluigi Pizzi.
La mostra è stata curata da Stefano Bianchi, conservatore del museo.

Venerdì 18 aprile alle 18 al Museo Sartorio un’altra importante inaugurazione: sotto il titolo “Ceramiche italiane dal Medioevo al Settecento. Il nuovo allestimento della collezione dei Civici Musei di Storia ed Arte” verrà presentata infatti la nuova sistemazione di questa storica collezione, che nel dicembre scorso ha ceduto il suo spazio originario, al piano terra di Villa Sartorio, alla nuova collocazione dei capolavori provenienti dall’Istria. I sotterranei dell’edificio, infatti, mentre erano inadatti ad ospitare opere su tavola del ‘300 o la grande pala del Tiepolo, rappresentano uno spazio perfetto per le ceramiche, tra cui ci sono pezzi piuttosto importanti provenienti dalle manifatture di Faenza, Pesaro e Bassano, ma anche una splendida raccolta di ceramica bianca triestina del ‘700.
La mostra è stata curata da Lorenza Resciniti conservatore del museo.

Per quanto riguarda l’offerta dei Musei Scientifici, aperti dal 17 aprile al 6 maggio con orari speciali considerato il peridodo festivo, al Civico Aquario Marino,  pochi giorni fa, è stata inaugurata la mostra “I Gioielli del Mare – gli incredibili pesci di Rossovich tra arte, scienza e tecnica” (apertura ogni giorno dalle 9 alle 19); mentre il Museo Civico di Storia Naturale, solitamente aperto ogni giorno dalle 9 alle 13, sabato pasquale, Pasqua, Pasquetta, 25 Aprile, 30 aprile, 1 maggio effettuerà l’ orario speciale dalle 10 alle 18 . Nel programma organizzato ad hoc per queste festività spiccano l’anteprima “work in progress” della nuova sala sull’evoluzione dell’uomo (che verrà inaugurata il 23 maggio alle 19, unitamente al Grande Squalo) e i laboratori didattici per i bambini. Il 1° maggio (ore 16) sarà il turno di “A SPASSO CON LUCY, nella nuova sala dell’evoluzione umana verrà ripercorsa la storia della nostra specie calandoci nei panni degli antenati nelle loro attività quotidiane”, domenica 4 maggio (ore 10), invece, sarà il momento di “CACCIA AL FOSSILE, un laboratorio didattico farà vivere ai partecipanti un giorno da paleontologo: simulazione di scavo con riconoscimento di fossili, osservazioni al microscopio e realizzazione di calchi in gesso ” (per i 2 laboratori prenotazione obbligatoria presso ADM: 3420071678).

Anche il Civico Museo del Mare (aperto ogni giorno dalle 9 alle 13) effettuerà l’orario speciale (10-18) nei giorni di sabato 19 aprile, Pasqua, Pasquetta, 25 Aprile, 30 aprile, 1 maggio. Negli orari indicati si potrà visitare la mostra “Orizzonti di mare – i collages dei fondali” e nuova vetrina dedicata alla Fregata Novara.

Nel Civico Orto Botanico (aperto gratuitamente ogni giorno dalle 9 alle 13.30, 23, 28 e 30 aprile: apertura estesa sino alle 17), infine, si potranno ammirare e odorare le spettacolari fioriture primaverili da tutto il mondo, delle collezioni di Iris Barbati nani, Rose precoci e Glicini nei diversi colori.

 

Rivoluzione nelle partecipate: competenza e ogni anno un risparmio di mezzo milione di euro

Un’interrogazione presentata dai Consiglieri comunali, Giovanni Coloni e Pietro Faraguna, chiedeva alla Giunta di far conoscere quanto percepiscono in complesso gli amministratori di diretta o indiretta nomina comunale all’interno di società partecipate dallo stesso Comune. E chiedeva di sapere quale fosse lo stato dell’arte al momento dell’insediamento.

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I dati presentati (riportati in questo articolo) fotografano un’autentica rivoluzione sul punto. Le spese sono state abbattute, con riduzioni impressionanti sia in termini percentuali, che in termini assoluti. A Trieste la guerra agli emolumenti spropositati delle partecipate, meritoriamente annunciata dal Presidente del Consiglio Renzi in questi giorni, è già cominciata nel 2011 con l’Amministrazione Cosolini , ed ha già prodotto i suoi frutti. Non si tratta di operazione simboliche o di facciata, ma di mezzo milione di euro risparmiati ogni anno, 530.205,48 euro per la precisione. A questo dato quantitativo va aggiunto l’elemento qualitativo perseguito dall’Amministrazione, che ha proceduto a nomine di altissimo livello, vagliate dal comitato dei garanti. Così, oltre al mezzo milione di euro in meno, oggi siedono nelle società partecipate professionisti stimati in Italia e nel mondo, manager, professori di chiara fama, economisti, giuristi, ingegneri. Un dato di grande conforto per i cittadini, utenti dei servizi fondamentali erogati da dette società (trasporto pubblico, acqua, luce, gas, riscossione tributi…). Sarebbe persino troppo facile fare un confronto con il recente passato, che sul quadro quantitativo emerge lampante dai dati forniti, e sul quadro qualitativo potrebbe giovarsi da impietosi accostamenti tra le competenze di chi ricopriva un tempo e chi oggi ricopre tali cariche. Ma quando si cambia verso è preferibile guardare soltanto nella nuova direzione, che è quella giustamente tracciata dall’Amministrazione Cosolini: diminuire la spesa e aumentare la qualità delle competenze, senza avere alcuna nostalgia del passato.

Tutte le scelte effettuate rispecchiano un impegno programmatico volto a:

Ridurre il numero degli amministratori

Ridurre i compensi entro i termini rispettosi delle responsabilità e delle competenze ma ben lontani dalle tendenze a veri e propri stipendifici eticamente riprovevoli e odiosi per i cittadini

Garantire, anche con l’ausilio dell’istituzione del Comitato Nomine, profili di competenza elevati nelle scelte dell’Amministrazione in questo campo

ACEGAS-APS

La situazione complessiva, tenendo conto delle principali società del gruppo, a maggio del 2011 era la seguente:

Acegas Aps holding (controllava la maggioranza pubblica di Acegas Aps):

• 5 consiglieri di cui 3 di Trieste

• Indennità del presidente: 38.193,12 euro

• Indennità per ogni consigliere: 13.500 euro

Acegas Aps

Nel Consiglio di Amministrazione sedevano 5 componenti in rappresentanza del Comune di Trieste, fra cui i 3 consiglieri della holding:

• Indennità del Presidente 214.000 euro

• Indennità del Vicepresidente 40.000 euro

• Indennità dei consiglieri 25.000 (in due casi salivano poi a 30.000 e a 35.000 per effetto di gettoni di altri organi interni)

Il presidente della Holding e dell’Acegas Aps era anche presidente di Est Energy con un’indennità di 27.000 euro.

Il Vicepresidente dell’Acegas-Aps e consigliere della Holding era anche Presidente di Sinergie con 90.000 euro di indennità

Totale compensi degli amministratori di indicazione diretta o indiretta triestina a maggio 2011: 541.193 euro.

 

L’attuale Amministrazione ha potuto modificare questa situazione principalmente al momento del rinnovo, coinciso per la società principale con la fusione con il Gruppo Hera.

Al 31 marzo 2014 Trieste esprime:

• Un membro del Consiglio di Amministrazione e del Comitato Esecutivo di Hera spa con 75.000 euro di indennità complessive (che saranno ridotte a 60.000 per decisione del Patto di Sindacato dei soci pubblici all’assemblea di aprile 2014)

• Il presidente di Acegas-Aps con un’indennità di 60.000 euro

• Un consigliere di Acegas-Aps con un’indennità di 25.000 euro, che è anche Presidente di Sinergie con 40.000 euro di indennità

Totale compensi degli amministratori di indicazione triestina: 200.000 euro

 

ESATTO Spa

Maggio 2011 Aprile 2014
Consiglio a 5 Consiglio a 3
Presidente 35.000 euro Presidente 17.500 euro
Vicepresidente 15.000 euro
Consiglieri. 17.500 euro Consiglieri.10.000 a testa
Totale: 80.000 euro Totale 52.500 (due indennità entrano nelle casse comunali essendo i consiglieri funzionari pubblici)

 

AMT Spa

Messa in liquidazione nell’ambito di una riorganizzazione delle partecipate.

 

Maggio 2011 Oggi
Consiglio a 3
Presidente 42.432 euro
Consiglieri 15.600 a testa euro
Totale 73.632 euro Liquidatore compenso di 25.000 euro

 

AMT TRASPORTI Srl

Controlla le azioni pubbliche di Trieste Trasporti

 

Maggio 2011 Oggi
Consiglio a 3 Figura unica
Presidente 16.200 euro Prima come amministratore unico, ora come liquidatore
Consiglieri. 8.100 euro
Totale. 32.400 euro Compenso liquidatore 16.200 euro

 

 

TRIESTE TRASPORTI

 

Maggio 2011 Oggi
Consiglio a 7, 4 del socio pubblico Consiglio a 7, 4 del socio pubblico
Presidente 46.680,48 euro Presidente 36.000 euro
Vicepresidente 30.000 euro Vicesidente 21.000 euro
Consiglieri 25.000 euro Consiglieri. 15.000

Negli esercizi 2008/2009/2010 al Presidente pur senza deleghe operative è stato in ogni esercizio attribuito un premio annuo di 50.000 euro.

Totale indennità consiglieri di parte pubblica: (Presidente + Vice + 2 consiglieri): 176.680, 48 euro Totale indennità consiglieri di parte pubblica: 87.000 euro

 

Al via la grande opera del depuratore di Servola

depuratoreCon la firma dell’Accordo di Programma Quadro (APQ) tra la Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia ed i ministeri dell’Ambiente (MATTM) e dello Sviluppo economico (MISE), avvenuta lo scorso venerdì 28 marzo, prende finalmente il via l’operazione più consistente per l’adeguamento dell’impianto di Servola. E’ dal 2000 che AcegasAps sta operando sul depuratore con lavori, anche ingenti per difficoltà tecnica e per importi di spesa relativa, per ottimizzarne il ciclo di trattamento delle sezioni di trattamento “storiche” e che hanno permesso di spingerne al massimo teorico il grado di abbattimento del carico organico generato dalla città di Trieste. Tuttavia la direttiva europea, recepita dalla legislazione ambientale nazionale, ha imposto, per gli impianti analoghi a quello di Servola, l’adozione di una sezione di trattamento ulteriore, il trattamento biologico, ed ha richiesto anche l’adozione di una fase di denitrificazione dei reflui trattati.

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La Consulta d’Ambito territoriale ottimale (CATO) di Trieste ha confermato, nel 2011, AcegasAps quale gestore del Servizio Idrico Integrato ed ha indicato come opera prioritaria, nel Piano d’Ambito affidato alla società del Gruppo Hera, proprio l’adeguamento dell’impianto di Servola. La società ha sviluppato diverse sperimentazioni, su indicazione del prof. Luca Bonomo, del Politecnico di Milano, redattore del Progetto Preliminare per conto del Comune di Trieste, in quanto la mancanza di spazi per l’ampliamento dell’impianto, la particolare configurazione della rete fognaria cittadina e la presenza di infiltrazioni di acqua marina nei collettori costieri, rendevano molto difficile la scelta del sistema di trattamento più adeguato. AcegasaAps ha anche sviluppato la fase di progettazione definitiva dell’impianto curando, in collaborazione con il Comune e con la CATO, l’iter per l’ottenimento delle autorizzazioni. Il quadro economico dell’intervento prevede un costo complessivo di 52,5 milioni di Euro e prevede alcuni lavori nel vecchio impianto, la bonifica di un’area di 27.000mq nell’area dell’ex Scalo Legnami, la costruzione di collegamenti e sottopassi ferroviari tra l’impianto attuale e quello nuovo e la costruzione della nuova sezione di trattamento.
La sostenibilità di una somma così ingente sul Piano d’Ambito, Ambito con una consistenza di popolazione troppo modesta per finanziare in un arco di tempo limitato imposto dall’Unione europea un’opera così impegnativa, con un contesto che si è poi ulteriormente complicato con l’esito del referendum sulle tariffe dell’acqua, che a sua volta ha determinato un lungo periodo di incertezza sulla disponibilità di risorse per finanziare, anche le opere più urgenti del sistema idrico in tutto il Paese, ha imposto la ricerca di nuove coperture economiche e finanziarie che la Regione Friuli Venezia Giulia ha cercato ed individuato, erogando un contributo di 740.000Euro/anno alla CATO per venti annualità finalizzando la destinazione all’adeguamento dell’impianto. La Regione aveva anche avviato, nel marzo del 2009, un iter per l’ottenimento di 30 milioni di Euro sul Programma POR FSC. Dopo una serie di accelerazioni e di battute d’arresto dell’iter per l’approvazione di questo contributo (spending review, aiuti di Stato, metodo tariffario, riforma delle ATO, soppressione delle ATO e nascita delle CATO, crisi economica del sistema Paese), solo con la firma di venerdì scorso si può dire che ci sono le coperture economiche e finanziarie per il completo avvio dei lavori.
Va infatti precisato che la società triestina, già nel 2012, con un’azione condivisa con Comune e Cato, aveva curato una suddivisione dell’intervento in stralci funzionali, facendone partire l’esecuzione in base alle risorse economiche via via disponibili. In tal senso vanno ricordati l’eliminazione delle tettoie con copertura in Ethernith, l’indagine sugli ordigni bellici, il rifacimento della sezione di grigliatura fine all’ingresso dell’impianto (opera che si concluderà entro il prossimo 31 luglio), la ristrutturazione di una cabina elettrica all’interno dell’impianto, la progettazione e l’eliminazione dello scarico di Barcola, che assieme a quello di Servola, costituisce la causa dell’avvio da parte della Corte di Giustizia europea, di un procedimento di infrazione già passato in giudicato.
I prossimi passi sono ora la firma del decreto d’assegnazione del contributo al Gestore dei 30 milioni di euro, l’appalto della bonifica, quello per l’appalto integrato (progetto esecutivo ed esecuzione delle opere di adeguamento impiantistico) e … il nuovo depuratore di Servola prenderà vita.
Il Sindaco di Trieste, nella veste di presidente del CATO, ha rilevato con soddisfazione che finalmente si è concluso positivamente il complesso iter per il finanziamento del depuratore di Servola, intervento inserito quale opera primaria nel Piano d’Ambito Integrato licenziato dal CATO della provincia di Trieste. Il complesso iter era cominciato due anni fa, quando si è voluto spingere in una situazione di grande incertezza, sia per il referendum sia per la spending review, per ottenere 30 milioni di euro necessari alla realizzazione dell’opera. Vanno ricordate infatti le lettere scritte dal primo cittadino ai ministri del Governo Monti e Letta.L’arrivo da Roma della notizia della firma dell’Accordo quadro, un risultato raggiunto anche grazie all’importante gioco di squadra con la Regione, in particolare grazie all’impegno dell’Assessore alle infrastrutture, mobilità, pianificazione territoriale, lavori pubblici. L’opera in oggetto, il cui costo complessivo è di 52,2 milioni di euro, è un intervento fondamentale per il sistema ambientale e il sistema idrico di Trieste, a breve potrà infatti partire l’appalto per la realizzazione della bonifica.

E’ un grande intervento in termini economici e di forza lavoro, che doterà la città di un’infrastruttura moderna e strategica che aderirà in pieno alle direttive previste dall’Unione europea in materia. Nel corso dell’incontro, a più voci, è stato evidenziato ancora il notevole e articolato lavoro di squadra tra Comune, Provincia, Regione, C.A.T.O. e AcegasAps, che consentirà di realizzare e adeguare completamente un’opera ritenuta fondamentale per il nostro territorio. Un intervento ingente per le risorse mobilitate, ma soprattutto per l’ambiente e il necessario completamento dell’ammodernamento del sistema delle acque.


I prossimi passi sono ora la firma del decreto d’assegnazione dei 30 milioni di euro, l’appalto della bonifica, quello per l’appalto integrato (progetto esecutivo ed esecuzione delle opere di adeguamento impiantistico) e il nuovo depuratore di Servola potrà operare, nel pieno rispetto delle normative europee, ma sopratutto a tutto beneficio dell’ambiente e del nostro territorio.