Porto Vecchio, Sindaco al Prefetto: avviare il trasferimento del regime di Punto franco.

Pubblichiamo integralmente il testo della lettera che il Sindaco  ha inviato al Prefetto di Trieste e al Presidente dell’Autorità Portuale in data 7 settembre 2012.

Signor Commissario del Governo, Gentile Presindete,

mi rivolgo a Voi con la presente per chiedere formalmente al Signor
Commissario del Governo di avviare il trasferimento del regime di Punto
Franco da una prima porzione del Porto Vecchio di Trieste a un sito da
individuare tempestivamente, ovviamente d’intesa con l’Autorità
Portuale, interessata giustamente a valorizzare le agevolazioni previste
da quel regime in quelle aree dove possono utilmente servire allo
sviluppo di talune attività portuali.
Riporto qui di seguito le motivazioni di questa formale richiesta:

– Si avvia a conclusione al 31/12/2012 la seconda sospensione che
ha interessato in particolare il Magazzino 26 e i suoi accessi, da cui
deriva la necessità di stabilire con certezza  la situazione in cui quel
contenitore potrà sviluppare le proprie attività nel 2013.
– E’ evidente che l’attuale regime di Punto Franco, così come
istituito e disciplinato è funzionale ad attività portuali che, fatta
salva l’eccezione dell’Adriaterminal, non si svolgono più in Porto
Vecchio, né è previsto che vi si svolgano, visto che le strategie
indicate dal progetto di Piano Regolatore e dallo stesso piano
industriale collocano in altri siti lo sviluppo e l’espansione del
nostro scalo e dei suoi terminali. Ciò avviene, del resto, anche perché
le caratteristiche dei porti moderni sono molto diverse da quelle che
ispirarono la realizzazione del Porto Vecchio.
– Ne consegue che questo regime speciale vada a collocarsi laddove
le caratteristiche delle operazioni portuali ne possano trarre eventuale
beneficio.
– Le prospettive, ampiamente note e condivise dall’opinione
pubblica, che sono previste nei documenti di programmazione e negli atti
di concessione, indicano il progressivo insediamento nell’area di
Porto Vecchio di funzioni, servizi e attività che certo non trarrebbero
alcun vantaggio dal regime di Punto Franco, sono totalmente estranee
alle ragioni che l’hanno motivato e che ne giustificano, ad avviso
della dottrina prevalente e di un autorevole recente pronunciamento del
nostro Parlamento, il trasferimento nell’ambito delle aree del Porto
di Trieste. Le funzioni, i servizi e le attività previste oggi per il
Porto Vecchio difficilmente potranno svilupparsi invece in presenza di
quelle limitazioni degli accessi che il regime di Punto Franco
necessariamente richiede.
– In una situazione di grave crisi, economica e sociale, il
recupero e la rigenerazione del Porto Vecchio, destinato
progressivamente a integrarsi con la realtà urbana, rappresentano una
irrinunciabile occasione di investimenti e un motore di occupazione, da
cui la necessità di rimuovere, nel pieno rispetto delle norme, ostacoli
che possano impedirne o limitarne lo sviluppo. Stiamo parlando della più
importante operazione di recupero di un fronte mare esistente oggi in
Europa, e per la quale perciò, nonostante la crisi riduca le capacità di
investimento, si possono attrarre attenzione e investimenti
significativi.
– Alle ragioni di urgenza generale, legate anche alla necessità di
dare un segnale chiaro, univoco e condiviso all’opinione pubblica che
lo aspetta, visto lo stato di lungo progressivo abbandono dell’area,
ne aggiungo una di ordine particolare, ma che interessa migliaia di
cittadini, ricercatori, studenti: la richiesta di trasferimento della
Biblioteca Civica da Palazzo Biserini, che nei prossimi anni sarà
oggetto di lavori radicali di ristrutturazione, al Magazzino 26,
formulata dalla scrivente Amministrazione alla Portocittà S.p.A. e
all’Autorità Portuale di Trieste.  Nell’augurarmi infatti che
questa richiesta incontri quel definitivo assenso che nei contatti
verbali è stato annunciato, è evidente che non possiamo procedere alla
programmazione degli importanti investimenti richiesti da questa
soluzione, senza la certezza del pieno, libero accesso dei tanti utenti
ai servizi della Biblioteca.  Aggiungo infine che la collocazione in
Magazzino 26 appare l’unica in grado di garantire nei prossimi anni la
piena funzionalità dei servizi bibliotecari; altre, che pur abbiamo
valutato, consentirebbero o la sola conservazione dei volumi, o al
massimo un servizio ai cittadini fortemente limitato e comunque non al
riparo da imprevisti che soluzioni precarie determinano.

Vi ringrazio dell’attenzione con cui questa verrà valutata e sono
ovviamente disponibile per ogni chiarimento che si renderà necessario.

Con i migliori saluti

Roberto Cosolini

 

TRIESTE LA CONTESA

Sarà proiettato giovedì 31 gennaio alla Sala Tripcovich l’ultimo filmdi Elisabetta Sgarbi “Trieste la contesa”, interamente girato nel capoluogo giuliano e presentato in anteprima assoluta al pubblico triestino.

La proiezione avverrà  alla presenza dell’autrice e saràintrodotta dal Sindaco di Trieste Roberto Cosolini. Durante la seratainterverranno Giorgio Rossetti, Paolo Rossi, Raoul Pupo, Mauro Covacich,Marija Mitrovic, Andrea Segrè, Miran Kosuta, Lucio Ulian, Mauro Giacca,Mauro Tabor, Elena Marco, Barbara Fornasir ed Eugenio Loi;  alcuni degli interlocutori che hanno accompagnato Elisabetta Sgarbi in questo caratteristico viaggio cinematografico.

Il lungometraggio, prodotto da betty wrong in collaborazione con Rai
Cinema, porta la firma di Elisabetta Sgarbi sia  per la regia sia per la
sceneggiatura, curata assieme ad Eugenio Loi; direttori della fotografia
Andrei Arce Maldonado e Elsio Bisignani, scenografia Luca Volpatti e le
musiche sono state composte dal maestro Franco Battiato.
“Trieste la contesa” è il secondo film della Sgarbi girato e
dedicato a Trieste, il primo “Il viaggio della signorina Vila” ha
aperto, quest’anno, la 24esima  edizione del Trieste Film Festival,
durante un appuntamento particolarmente affollato. “Trieste è una
Porta. Luogo di confine, soggetto e teatro di snodi storici, religiosi e
culturali i cui segni permangono ancora e con evidenza nelle strade,
nella lingua, nella letteratura di questa città, costantemente posta al
confine. Stretta fra l’Adriatico e l’Europa Centro-Orientale, a
Trieste si è incarnata con vigore l’identità mitteleuropea e insieme
fortemente italiana, capace di accostare alla vocazione intellettuale
quella imprenditoriale, e di costruire con il suo contesto naturale un
legame sempre culturale: a Trieste, il mare, il vento e il Carso sono
elementi costruttivi del carattere, dell’arte e della storia che
l’hanno plasmata – così si legge nella scheda di presentazione
dell’opera-.  Il progetto di questo film mira a cogliere l’anima di
questo luogo metaforicamente capace di raccontare molti altri,
attraverso lo sguardo e le parole di chi a Trieste ha vissuto sin dalla
nascita o di chi l’ha incontrata solo più tardi, subendola come una
passione, seguendola come un richiamo.”

 

Trieste Next si presenta a Milano. Nuove collaborazioni con il Sindaco Giuliano Pisapia

Stretta collaborazione fra Cosolini e Pisapia per le due città: Trieste Next sarà in connessione con l’Expo Milano 2015.

Il Sindaco di Trieste Roberto Cosolini ha incontrato il Sindaco di Milano Giuliano Pisapia a Palazzo Marino, in occasione della presentazione all’Urban Center del capoluogo lombardo di “Trieste Next”- il primo Salone Europeo dell’Innovazione e della Ricerca Scientifica – in programma a Trieste dal 28 al 30 settembre. Era presente anche l’assessore comunale all’Educazione, Università e Ricerca Antonella Grim.
L’incontro è stata l’opportunità per rafforzare l’amicizia tra le due città e per porre le basi di una concreta collaborazione in vista dell’ Expo Milano 2015.
“Da oggi sino al 2015 infatti – ha dichiarato Pisapia – l’Expo deve crescere nei territori attraverso un percorso condiviso e realtà di frontiera come quella di Trieste, che sono crocevia di diverse culture, possono essere protagonisti dello sviluppo di questo percorso”.
“Con Trieste Next cogliamo due importanti obiettivi –ha detto il Sindaco Roberto Cosolini – che l’Amministrazione comunale triestina si era posta: valorizzare il patrimonio cittadino come luogo di produzione d’innovazione e scambio di conoscenza, e rilanciare una funzione su scala nazionale, rafforzando innanzitutto, i legami istituzionali ed economici con il nordest. Grazie al ricchissimo programma, Trieste Next animerà la città coinvolgendo la comunità e rappresenterà un’importante momento di incontro e di scambio tra le realtà della ricerca e delle imprese, fattore che è per Trieste il migliore biglietto da visita con cui presentarsi”. “Infine – ha aggiunto Cosolini – ritengo particolarmente significativa la collaborazione che si apre con il Sindaco Giuliano Pisapia e il Comune di Milano, vista la forte connessione fra le tematiche di Trieste Next e quelle dell’Expo”.

“Trieste Next” si aprirà venerdì 28 settembre con l’evento Le nuove politiche europee della ricerca, in cui si rifletterà su quale sarà il reale impatto della crisi sui finanziamenti alla ricerca e quali sono le strategie e i settori su cui l’Europa vuole puntare nel prossimo futuro. Protagonisti: Helga Nowotny presidente del Consiglio Europeo della Ricerca, Diana Bracco vice presidente Confindustria per la Ricerca e Innovazione e presidente Expo 2015.
La tre giorni proporrà 150 eventi in 27 location che animeranno Trieste dalla mattina alla sera inoltrata e che vedranno protagonisti più di 200 relatori, tra ricercatori e studiosi, imprenditori e esponenti istituzionali, in un format innovativo e multidisciplinare, che affiancherà convegni, lectio magistralis e conferenze a momenti di intrattenimento. Gli eventi sono divisi in cinque sezioni: Scienza al futuro, La città della scienza, Next per i bambini, Next per le scuole, Tutto sul caffè.
Trieste Next sarà in connessione con l’Expo 2015 con l’obiettivo di diventare, da qui all’apertura dell’Esposizione Universale, un luogo dove si anticipano e si discutono i temi che saranno affrontati a Milano (2012 Food, 2013 Acqua, 2014 Clima). Un’opportunità eccezionale anche per mettere “in rete” due aree strategiche del Paese.
I sindaci di Trieste Roberto Cosolini e di Milano Giuliano Pisapia stanno infatti collaborando alla stesura di un accordo che tracci le linee della sinergia tra i due eventi, ma anche tra le due città.

Afghanistan, oltre il Grande Gioco” è l’evento collaterale alla mostra fotografica di Monika Bulaj “Nur/Luce. Appunti afgani”

“Afghanistan, oltre il Grande Gioco” è l’evento collaterale alla mostra fotografica di Monika Bulaj “Nur/Luce. Appunti afgani” – allestita presso l’ex Pescheria-Salone degli Incanti -.

Una tre giorni a tempo pieno, a ingresso gratuito (compresa la visita alla mostra) – a partire da venerdì 7 fino a domenica 9 settembre, (con apertura dell’ex Pescheria dalle 10 del mattino fino all’una di notte ) – che si svolgerà nell’Auditorium dell’ex Pescheria-Salone degli Incanti –. Una fitta serie di incontri, testimonianze, riflessioni, documentari e fotografie, con ospiti esperti altamente qualificati a livello nazionale e internazionale.Giornalisti, scrittori, sociologi, ricercatori, antropologi, fotografi e altri ancora parleranno della complessa situazione afgana in tutti i suoi aspetti. Saranno proiettati anche film, documentari, cortometraggi e fotografie.

Il successo di pubblico finora registrato dalla bellissima mostra di Monika Bulaj, con 3500 visitatori a un mese dall’inaugurazione– tant’è che è stata decisa la proroga fino al 30 settembre – dimostra la validità del tema scelto e della capacità di suscitare emozioni e sensibilità su questi temi, e introduce riflessioni importanti che completeranno questo percorso di ‘indagine’ e di conoscenza proprio attraverso la tre giorni di convegno”.
“Questo convegno è una straordinaria occasione che porterà a Trieste tra le persone più esperte e qualificate per dar voce alle minoranze e raccontare un altro Islam, un altro Afghanistan – ha detto Monika Bulaj – , per far incontrare due mondi, occidentale e quello antico e tribale, confrontandone anche gli aspetti giuridici, le leggi come la sharia. Il racconto dei destini di tanti profughi afgani, molti che vivono anche nella nostra città, o che fuggono nelle montagne fra Turchia e Iran, nei gommoni fra Grecia e Turchia, nei camion. Tante voci che parleranno della gente, dei bambini, di spiritualità e antropologia, storia e attualità, guerra e quotidianità”.
Aprirà il convegno l’intervento di Alberto Cairo, candidato al Premio Nobel per la Pace nel 2010, che racconterà la sua ventennale esperienza in Afghanistan nei centri ortopedici del Comitato Internazionale della Croce Rossa.

In occasione del convegno, nelle giornate di venerdì 7, sabato 8 e domenica 9 settembre l’ingresso, alla mostra e al convegno, sarà GRATUITO, e l’ex Pescheria – Salone degli Incanti sarà aperta DALLE 10 ALL’UNA DI NOTTE.

Interverranno ANDREA ANGELI, ex portavoce dell’Unione Europea e di EUPOL in Afghanistan, autore dei volumi “Professione Peacekeeper” e “Senza Pace”; è portavoce del Sottosegretario agli Esteri, Staffan de Mistura; GIULIANO BATTISTON, ricercatore e giornalista freelance, collabora con quotidiani e riviste, tra cui Il Manifesto e Lo Straniero. Coordina il sito di informazione economica www.sbilanciamoci.info e cura il programma del Salone dell’editoria sociale di Roma. In Afghanistan ha realizzato due ricerche, sulla società civile e sulla percezione delle truppe straniere. Ne sta realizzando una terza per il network Afgana; MONIKA BULAJ, fotografa e scrittrice, collabora con La Repubblica, Il Corriere della Sera, National Geographic, GEO, Il Piccolo. Ha esposto in molte città del mondo tra cui New York, Il Cairo e Roma. Per il suo lavoro ha ricevuto il Premio Chatwin, The Aftermath Project Grant, Premio Luchetta-Hrovatin, TEDGlobal Fellowship, Premio Tomizza; ALBERTO CAIRO, fisioterapista e scrittore. Vive a Kabul da vent’anni. Lavora per il Comitato Internazionale della Croce Rossa. Autore di “Diari di Kabul” e “Mosaico Afgano”, entrambi per Einaudi. Pratica la “discriminazione positiva”: nei centri ortopedici del CICR in Afghanistan sono i disabili che riabilitano altri disabili. E’ stato candidato per il Premio Nobel per la Pace nel 2010; ANTONIO DE LAURI, ricercatore, ha curato il volume “Poesie afgane contemporanee. Un percorso tra le vie della conoscenza” ed è autore del libro “Afghanistan. Ricostruzione, ingiustizia, diritti umani” nel quale analizza i limiti del tentativo di ricostruzione giuridica e giudiziaria in Afghanistan; ENRICO DE MAIO, diplomatico, già ambasciatore d’Italia in Pakistan e Afghanistan. E’ stato tra gli organizzatori della prima conferenza di Bonn, nel 2001, dopo la caduta dei talebani; GIOVANNI DE ZORZI, suonatore di flauto ney e docente di Etnomusicologia all’Università Ca’ Foscari di Venezia. Si occupa di musica classica e sufi di area ottomano- turca, iranica e centroasiatica; alterna l’attività concertista, in solo o alla guida dell’Ensamble Marâghî, con la ricerca, la scrittura, la direzione artistica di programmi musicali e la didattica; MARIO DONDERO, fotografo e giornalista, è considerato il padre del fotogiornalismo italiano. Ha lavorato per diverse testate nazionali ed estere e ha tenuto centinaia di mostre dei sui lavori che vanno dalla descrizione della realtà sociale in Europa dal dopoguerra a oggi, alla documentazione di conflitti in varie parti del mondo. Ha anche documentato la scena letteraria, artistica e cinematografica del continente europeo; FABRIZIO FOSCHINI, laureato in Storia Orientale all’Università di Bologna, lavora in Afghanistan da più di due anni come ricercatore all’Afghanistan Analysts Network di Kabul, il più autorevole centro di ricerca storico storico-politica dell’Afghanistan; EMANUELE GIORDANA, co-fondatore di Lettera22, direttore del mensile “Terra”, è uno dei conduttori di Radiotre Mondo a Rai Radio 3 e tra i portavoce dell’iniziativa “Afgana”, rete italiana della società civile, che nel 2011, ha ricevuto il Premio per la Pace Tiziano Terzani; HERMANN KREUTZMANN, professore di Geografia Umana, direttore del Centro di studi sullo sviluppo, direttore dell’Istituto di Scienze Geografiche presso la Freie Universitat Berlin, ha una pluriennale esperienza di ricerca sul campo nelle regioni dell’Asia centro settentrionale; attualmente è consigliere e ricercatore principale del Competence Network “Crossroads Asia” finanziato dal Bundesministerium für Bildung und Forschung; SORAYA MALEK, principessa afgana discendente del re riformatore Amanullah (esiliato in Italia e morto in Europa agli inizi del secolo scorso), fa parte della rete “Afgana”; GRAZIA SHOGEN MARCHIANO’, studiosa di estetica comparata e studi indiani e buddhisti, già professore ordinario di Estetica e Storia e Civiltà dell’Asia orientale, è stata testimone e interprete del cozzo fra le forze che innescano ma anche distruggono la luce interiore, invocata da ogni mistica come la vera mèta; in un monastero shingon giapponese è stata iniziata alla meditazione profonda; presidente dell’AIREZ, l’Associazione nel nome di Elémire Zolla, ne cura l’Opera omnia e ne ha scritto, per Marsilio, la biografia intellettuale ” Il conoscitore di segreti”; RAUL PANTALEO, architetto e grafico, da anni svolge la sua attività professionale e di ricerca nell’ambito della progettazione partecipata bioecologica e della comunicazione sociale, collaborando con organizzazioni del terzo settore. Fortemente impegnato nei progetti di Emergency, ha progettato e realizzato diversi centri sanitari in vari paesi africani, tra cui il Centro Salam di Karthoum che ha rappresentato l’Italia alla Biennale di architettura 2010; ALEXANDRE PAPAS, ricercatore al Centre National de la Recherche Scientifique di Parigi, storico dell’Islam e dell’Asia centrale; nel 2006 ha ricevuto il premio per la miglior tesi di dottorato all’Istituto per lo studio dell’Islam e le società del mondo musulmano; si occupa di misticismo Sufi, di venerazione del sacro e delle questioni politico-religiose in Asia centrale dal XVI secolo ad oggi; GIOVANNI PEDRINI, antropologo e orientalista, responsabile del progetto di ricerca “Identità etniche e frontiere culturali nel Wakhan Pamir” dell’Università Ca’ Foscari di Venezia; THOMAS RUTTIG, co-fondatore e co-direttore dell’Afghanistan Analysts Network, il più autorevole centro di ricerca storico storico-politica dell’Afghanistan con base a Kabul; è un analista politico indipendente molto ascoltato in Germania e noto a livello internazionale; SERGIO UJCICH, portavoce ufficiale del Centro Culturale Islamico di Trieste e del Friuli Venezia Giulia; ROSSELLA VATTA, infermiera pediatrica dell’IRCCS materno infantile Burlo Garofolo di Trieste, ha lavorato come volontaria di Emergency nel Centro di maternità dell’Ospedale di Anabah in Panjshir.

In chiusura di convegno, domenica 9 settembre alle ore 21, Monika Bulaj modererà l’evento speciale “Storie di questo mondo. Profughi afgani in Europa”, con la partecipazione di ALUK AMIRI, artista, autore dei film “Nei sogni dei miei piccoli sogni” e “Benvenuti in Italia. Un altro sguardo sull’accoglienza”; NAZHEND BEHBUDI per Save the Children; GENNI FABRIZIO per Tenda per la Pace e i Diritti; VERONIKA MARTELANC, per UNHCR, membro della Commissione territoriale per il riconoscimento della protezione internazionale presso la Prefettura di Gorizia.

Le serate saranno dedicate alla proiezione di film, documentari e cortometraggi; venerdì 7 settembre alle 22 verrà presentato “USTAD RAHIM. HERAT’S RUBAB MAESTRO” di John Baily, ritratto di un musicista eccezionale, Ustad Rahim Khushnawaz, maestro del Rubab afgano (liuto); di particolare interesse il rituale gormani durante il quale il maestro accetta un nuovo studente nella sua cerchia; sabato 8 settembre alle 23 verranno proiettati i cortometraggi presentati alla sezione Afghanistan di Universo Corto Elba Film Festival 2012 “BEFORE I WAS GOOD” di Masoud Ziaee, cortometraggio vincitore, “LIGHT IN THE CAVE” di Sayed Suleiman Amanzad e “LOOK WHO IS DRIVING” di Airokhsh Faiz Qaisary; domenica 9 settembre alle ore 23 verrà proposto il film/ documentario “IN THIS WORLD – COSE DI QUESTO MONDO” di Michael Winterbottom, Orso d’oro al Festival di Berlino 2003, che racconta l’odissea di due profughi afgani che, partiti dal campo di Peshawar in Pakistan, cercano di raggiungere Londra.

Durante le pause del convegno verrà proiettato il film “BACHA BAZI” (The dancing boys of Afghanistan), di Najibullah Quraishi, che tratta il delicato tema dello sfruttamento sessuale di giovani ragazzi afgani.

PROGRAMMA
venerdì 7 settembre 2012

ore 17.00 Roberto Cosolini, Sindaco di Trieste, Saluto
Alberto Cairo, “20 anni in Afghanistan”
Monika Bulaj, curatrice di “Afghanistan, oltre il Grande Gioco”

ore 19.00 Hermann Kreutzmann e Fabrizio Foschini
“Luci e ombre nel Pamir afgano”
introduce Emanuele Giordana

ore 21.00 Giovanni De Zorzi, “Musiche d’Afghanistan. Note per un paesaggio sonoro”

ore 22.30 proiezione del film “Ustad Rahim. Herat’s rubab maestro”
di John Baily, Afghanistan 1994, 55’, sottotitoli in inglese

sabato 8 settembre 2012

ore 11.00 presentazione dei volumi:
Andrea Angeli, “Senza Pace: Da Nassiriyah a Kabul. Storie in prima linea”
Antonio De Lauri, “Afghanistan. Ricostruzione, ingiustizia, diritti umani”
modera Emanuele Giordana

ripresa lavori

ore 17.00 Sergio Ujcich, “Il Sufismo”
Alexandre Papas, “La mistica musulmana in Afghanistan”
introduce Monika Bulaj
ore 19.00 Monika Bulaj, “Oltre il Grande Gioco. Immagini e storie di un’umanità ignorata”

ore 21.00 Grazia Shogen Marchianò, “Sulla soglia delle ‘cose ultime’ a Oriente e Occidente: una meditazione in parole”
Soraya Malek, “L’emancipazione femminile negli anni Venti”
modera Giuliano Battiston

ore 23.00 proiezione dei cortometraggi presentati alla sezione Afghanistan di
Universo Corto, Elba Film Festival 2012
“Before I was good” di Masoud Ziaee, 11.54’, (cortometraggio vincitore)
“Light in the cave” di Sayed Suleiman Amanzad, 7.54’
“Look who is driving” di Airokhsh Faiz Qaisary, 8.26’

domenica 9 settembre 2012

ore 10.00 Giovanni Pedrini, “Il buio albeggia da Oriente. Identità e culture del Pamir afghano”

ore 12.00 Enrico De Maio, Thomas Ruttig e Fabrizio Foschini
“Dentro il Grande Gioco. Il futuro dell’Afghanistan dopo l’uscita di scena dei militari”
modera Giuliano Battiston

ripresa lavori

ore 17.00 Mario Dondero, “Testimone di un secolo di fotografia italiana racconta il suo viaggio in Afghanistan”
Rossella Vatta e Raul Pantaleo “Impegno sul campo di EMERGENCY”
modera Emanuele Giordana

ore 19.00 Emanuele Giordana, Soraya Malek, Giuliano Battiston
“Né talebani né signori della guerra, la terza via della società civile afgana”
ore 21.00 Nazhend Behbudi, Genni Fabrizio, Veronika Martelanc, Aluk Amiri
”Storie di questo mondo. Profughi afgani in Europa”
modera Monika Bulaj

ore 23.00 proiezione del film/documentario “In This World – Cose di questo mondo”, di Michael Winterbottom, Gran Bretagna 2002, 90’
Orso d’oro al Festival di Berlino 2003

orario della mostra in occasione del convegno:
venerdì 7, sabato 8 e domenica 9 settembre 2012, dalle 10 all’una di notte
INGRESSO GRATUITO 

Noam Chomsky a Trieste. SISSA, Comune e Università di Trieste, portano in città il celebre scienziato e intellettuale americano. Il professore sarà protagonista di evento pubblico lunedì 17 settembre al Teatro Rossetti.

Noam Chomsky, linguista di fama internazionale riceverà il titolo di PhD in Neuroscienze Cognitive dalla Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati (SISSA) di Trieste. In occasione della visita lo scienziato terrà una Lectio Magistralis presso la scuola e una conferenza pubblica in città.

Noam Chomsky è uno scienziato di fama internazionale ed è considerato il fondatore della linguistica moderna grazie alle sue teorie scientifiche rivoluzionarie. È anche un intellettuale di spicco e ha avuto un peso rilevante sull’opinione pubblica statunitense e mondiale su temi politici, sociali ed economici.

Per i suoi meriti scientifici la SISSA lo ha invitato a Trieste il prossimo 17 settembre per conferirgli il titolo di PhD honoris causa in Neuroscienze. In questa occasione lo scienziato terrà una lectio

magistralis dal titolo “The minimalist program and language acquisition” nell’Aula Magna della scuola.

Nel pomeriggio dello stesso giorno Chomsky terrà anche un intervento pubblico dal titolo “The Emerging World Order: its roots, our legacy” (Il nuovo ordine mondiale: le sue radici, la nostra eredità). L’evento avrà luogo presso al Politeama Rossetti alle ore 17.30 ed è rivolto alla cittadinanza. La conferenza sarà tradotta simultaneamente in italiano.

L’ideazione dell’evento è della SISSA, che insieme al Comune e all’Università di Trieste ha organizzato anche la conferenza cittadina. La traduzione conta sul supporto dell’ateneo triestino attraverso la Scuola Superiore di Lingue Moderne per Interpreti e Traduttori.

“Noam Chomsky è una personalità scientifica e una figura pubblica di fama mondiale, che ha profondamente influenzato lo sviluppo del pensiero occidentale in linguistica, scienze cognitive, filosofia e politica”, spiega il Direttore della SISSA, Guido Martinelli. “È per gli importantissimi contributi scientifici che la SISSA, dove opera un attivissimo team di ricercatori e studenti in Neuroscienze cognitive e Neurobiologia, gli conferirà il titolo di Dottore di Ricerca Honoris Causa in Neuroscienze”. Martinelli ricorda anche l’aspetto politico del personaggio: “Il prof. Chomsky è anche uno spirito critico che con le proprie posizioni ha acceso vivaci dibattiti su tutti i temi politici e sociali più scottanti degli ultimi decenni. Nel pomeriggio i cittadini avranno l’occasione di conoscere questo protagonista del mondo accademico e del dibattito politico della seconda metà del Novecento”.

“Noam Chomsky è uno dei pochi grandi intellettuali che non hanno mai rinunciato ad essere coscienza critica della società occidentale. Per oltre trent’anni le sue opinioni e i suoi giudizi, sempre attenti a cogliere l’essenza delle cose dietro l’apparenza della realtà, hanno sensibilizzato un crescente interesse del pubblico verso la reale natura del potere”, precisa Antonella Grim, Assessore all’Educazione, Scuola e Università e Ricerca del Comune di Trieste. “Insieme alla SISSA e all’Università di Trieste, abbiamo voluto organizzare una «restituzione pubblica», con l’incontro alla Stazione Marittima, affinché, dopo la cerimonia di consegna della laurea honoris causa prevista per la mattina, anche molti dei nostri concittadini possano assistere ad una conferenza del professor Chomsky”.

L’importanza dell’evento è sottolineata anche dal Rettore dell’Università di Trieste, Francesco Peroni: “La presenza di una personalità come Chomsky a Trieste costituisce un’occasione di grande stimolo culturale, offerta, oltre che alla comunità scientifica locale, all’intera città. In una fase storica contrassegnata da incertezze di dimensione globale, le riflessioni di un intellettuale

della statura di Chomsky costituiscono un’attesa chiave di lettura del complesso scenario che il mondo avanzato si trova a fronteggiare”.

La partecipazione alla conferenza pubblica è gratuita ma è obbligatorio registrarsi online all’indirizzo www.sissa.it/chomsky

Il Comune di Trieste dal 27 al 31 agosto (dalle 9.00 alle 12.00) mette a disposizione un numero telefonico (040675 8005) per favorire l’iscrizione all’evento. Chi si prenota telefonicamente dovrà poi ritirare il biglietto nella sede dell’Ufficio Relazioni con il Pubblico (via della Procureria 2A) entro e non oltre il 7 settembre. Per orari e ulteriori informazioni consultare il sito internet. Chi non si presenterà a ritirare il biglietto entro il 7 settembre sarà cancellato dalla lista automaticamente.