Giornata della Memoria

“La memoria è determinante. È determinante perché io sono ricco di memorie e l’uomo che non ha memoria è un pover’uomo, perché essa dovrebbe arricchire la vita, dar diritto, far fare dei confronti, dar la possibilità di pensare ad errori o cose giuste fatte. Non si tratta di un esame di coscienza, ma di qualche cosa che va al di là, perché con la memoria si possono fare dei bilanci, delle considerazioni, delle scelte, perché credo che uno scrittore, un poeta, uno scienziato, un lettore, un agricoltore, un uomo, uno che non ha memoria è un pover’uomo. Non si tratta di ricordare la scadenza di una data, ma qualche cosa di più, che dà molto valore alla vita.”

Ho scelto di iniziare il mio discorso con la testimonianza di Mario Rigoni Stern, soldato italiano catturato e deportato nel 1943 in un campo di concentramento a Hoenstein, perché pone bene l’attenzione sullo spirito della giornata di oggi.

Il “Giorno della Memoria” ci sprona a ripercorrere gli eventi passati per capirne le cause, per verificare se essi sopravvivono nella nostra società odierna, per ipotizzare un’ azione  comune, qui e oggi, perché questo passato non debba più ripetersi, perché la speranza dell’uomo non venga più avvolta nel buio delle tenebre.

Oggi ricordiamo i drammi della Shoah: il diffondersi della cultura della discriminazione razziale; il perseguimento della strategia industriale e freddamente razionale dello sterminio; la ricerca pedante e accurata della vittima cui non si concede appello, né con la conversione, né con la fuga, perché la sua destinazione può essere solo l’annichilimento.

E’ l’occasione per una riflessione condivisa che abbracci anche tutte le altre vittime di quella tragedia: oltre che gli oppositori politici, gli omosessuali, i disabili fisici e mentali, le popolazioni rom e sinti e quanti a Trieste  hanno pagato per il solo fatto di parlare un’altra lingua.

In una città come la nostra, la ferita rappresentata dalle leggi razziali del 1938 e dalle persecuzioni che ne seguirono, ha colpito nella comunità ebraica tanta parte di quella borghesia illuminata che ha costituito il primo e più dinamico motore dello sviluppo moderno di Trieste. Come ho avuto modo  di ricordare in occasione dei 100 anni del nostro tempio ebraico, la storia della Comunità ebraica di Trieste è tutt’uno con la fioritura commerciale, sociale     e culturale che fece grande Trieste;  ancora oggi il patrimonio architettonico  e quello culturale ne portano segni straordinari. Leggi razziali persecuzioni e genocidio colpirono drammaticamente la comunità e con essa tutta la città. Venne in quel modo criminale dissolto un patrimonio inestimabile di iniziativa, di imprenditoria, di commercio e di cultura. Un colpo da cui la città ha faticato e tuttora fatica a riprendersi.

Una società sana deve essere in grado di trarre insegnamento dagli errori e dagli orrori del passato, da questi deve costruire la sua identità e la sua etica basandosi sui valori di dignità, libertà democrazia e uguaglianza.

Tutti, dobbiamo impegnarci – noi politici per primi –  a mantenere alti questi valori morali ed evitare che ritorni l’antisemitismo e la xenofobia.  La diversità degli aspetti dell’essere umano costituisce una ricchezza per qualsiasi comunità, non dobbiamo permettere che l’intolleranza intacchi la convivenza civile tra le persone.

Invece, purtroppo, assistiamo a episodi di razzismo sempre più frequenti.  E’ allarmante un recente rapporto che rileva “un pericolosa china razzista” del nostro paese. Giudico gravissimi i fatti di cronaca giunti in questi giorni da Napoli, esempi eclatanti della permanenza nella nostra società di ignobili focolai di antisemitismo, che vanno assolutamente debellati.

Stiamo facendo i conti con un periodo di crisi economica non facile che, in qualche modo, accresce il palesarsi di questi gravi fenomeni. Per questo  abbiamo una ragione in più per non perdere di vista il senso e i valori presenti nella nostra Costituzione e su cui si fonda l’Unione Europea :

Rispetto, dignità, libertà, democrazia, uguaglianza, stato di diritto e rispetto dei diritti umani, compresi i diritti delle persone appartenenti a minoranze.

La società civile europea, frutto della storia travagliata e contraddittoria del 900, è caratterizzata dal pluralismo, dalla non discriminazione, dalla tolleranza, dalla giustizia, dalla solidarietà e dalla parità tra donne e uomini.

Questi sono i valori su cui dobbiamo fare leva per il nostro futuro.

La memoria dell’esperienza della Shoah ci permette di ripercorrere la nostra storia e la nostra umanità, forgiando un’etica che sappia ripartire dove ogni morale, ogni bene, ogni bellezza sono stati frantumati dalla barbarie, dalla viltà, dall’egoismo.

 

 

IMPEGNI PER IL 2013

Una carrellata “ad ampio raggio” su tutti i temi e i “nodi” di maggior rilievo che hanno contrassegnato l’anno ormai trascorso e che interesseranno in quello a venire la città nel suo complesso e l’Amministrazione Comunale – che della comunità cittadina vuole essere la prima e più puntuale “interprete” – è stata svolta  dal Sindaco Roberto Cosolini nella sua “Conferenza stampa di Fine Anno”.
Nel corso dell’incontro, nella Sala della Giunta Municipale, il Sindaco di Trieste ha innanzitutto voluto inquadrare la sua attività di “primo cittadino” in questo primo anno e mezzo di mandato come “una straordinaria esperienza in primo luogo dal punto di vista civile e umano”; sottolineando subito dopo, e in tal senso, il notevole livello di collaborazione riscontrato nei rapporti fra il Comune e le altre istituzioni, e in generale fra tutte le istituzioni politiche ed economico-sociali cittadine, ma anche tra maggioranza politica e opposizioni e, nel complesso, “con tutta una comunità cittadina che sinceramente e quotidianamente si impegna, e desidera direttamente partecipare e contribuire allo sviluppo civile del nostro territorio”.
Insomma “vi è a Trieste una passione per la nostra città che ci accomuna tutti. E questa – ha osservato Cosolini – non potrà che essere una risorsa aggiuntiva preziosa nel momento in cui, in particolare nell’anno entrante, ci troveremo a dover affrontare con il massimo di unità e compattezza una crisi che si annuncia come ancora molto complessa e della quale dovremo saper contenere i danni, per poi superarla”.
Per quanto riguarda le azioni finora svolte, il Sindaco ha manifestato una discreta soddisfazione per quanto fatto dalla sua Amministrazione nel 2012, in particolare per l’aver efficacemente impostato le basi di tutta una serie di “piani” e provvedimenti complessi ma di ampio respiro che avranno proprio nel 2013 e negli anni prossimi il loro sviluppo “visibile” e concreto: dal Piano del Traffico alla ”mappatura” di alcune aree urbane “strategiche” ai fini della loro riqualificazione e riuso urbano (come Campo Marzio o la vasta zona Cumano-Ippodromo-Fiera), fino al procedere del “provvedimento madre” del Piano Regolatore Generale.
Intanto, nonostante la crisi, e proprio grazie alle peculiarità e alle “eccellenze” competitive di cui Trieste dispone rispetto ad altre località e aree del Paese – concetto che Cosolini riprenderà anche al termine, parlando delle nostrane carte da giocare per fronteggiare le difficoltà economiche del momento -, l’anno che se ne va ci ha portato anche alcune “buone nuove” non trascurabili: innanzitutto – ha sottolineato il Sindaco – la crescita del turismo, con un significativo aumento in particolare dei turisti stranieri (+ 12 %). “Un risultato che certamente va attribuito, oltre agli sforzi compiuti per una promozione più efficace e coordinata, anche e fondamentalmente al fascino intrinseco di Trieste che si presenta e si offre, sotto più aspetti, come una vera e propria città-simbolo della cultura europea”. Da ciò deve venire uno stimolo in più – ha proseguito Cosolini su questo punto – per ulteriormente concentrare le energie su quello che evidentemente si pone come un importante punto di forza per la nostra economia: spingendo dunque per il miglioramento dei servizi che la città può offrire a tale scopo, a cominciare naturalmente dai collegamenti, e poi perfezionando la capacità di accogliere grandi eventi di portata internazionale (come fatto quest’anno con il concerto di Springsteen, con Trieste Next, con l’appuntamento di moda giovane di “ITS”, con la convention mondiale di Montecarlo Yachts); e procedendo con la ripresa delle relazioni con le grandi città europee, in primo luogo con quelle più prossime e più storicamente a noi legate (vedi i contatti già avviati con Lubiana, Vienna, Zagabria, Fiume ecc.). Sempre in questo quadro – ha chiosato il Sindaco – “non sarebbe stata inopportuna, da parte della Regione che ne ha la competenza, la fissazione di una misurata “tassa di soggiorno”, che sussiste in altre località e che sarebbe stata strumento lungimirante per aiutare il settore e per ulteriormente sostenerne le capacità organizzative e attrattive”.
E ancora in merito alla “vexata quaestio” dei collegamenti, il Sindaco – rispondendo a una domanda dei giornalisti – ha osservato che “sarei già felice di ottenere ciò che in tal senso è essenziale, cioè un collegamento rapido diretto di almeno due treni al giorno per Mestre (e ritorno), senza fermate intermedie e con buone coincidenze per Milano e per il resto d’Italia. Per le “storiche” capitali europee (Vienna, Lubiana, Budapest) è evidente invece che tutto dipende dagli interessi e dagli accordi fra le diverse Compagnie ferroviarie internazionali, in un ovvio quadro di sostenibilità economica”.
Tra le altre importanti “buone nuove” messe a frutto nel 2012 Cosolini ha poi citato la conferma del radicamento, “che non era affatto scontato”, sul nostro territorio di alcune grandi realtà economiche e finanziarie quali le Generali, la presenza rilevante di Allianz, lo stabilimento della Wartsila. “Anche questi segni importanti che, come già segnalato dal ceo di Generali Mario Greco, inducono tuttavia ad auspicare il potenziamento dei collegamenti su Trieste e, da parte nostra, a garantire il mantenimento di quella qualità e professionalità delle risorse umane che viene così ben apprezzata quale tratto distintivo e tradizionale di questo territorio”.
Ulteriore “nota” positiva del 2012, la fusione Acegas-Hera che “porterà non solo a un miglioramento dell’offerta e della qualità dei servizi ma a un consolidamento del valore patrimoniale dell’Azienda, con una prospettiva di utili che potranno venir ben impiegati nel Bilancio comunale. E ciò oltre agli introiti fiscali a beneficio dell’intera Regione che saranno garantiti dall’annunciato trasferimento a Trieste della sede legale della collegata “Hera Trading”.
Non da ultimo – a proposito di “segni buoni”, al di là della crisi e delle conseguenti difficoltà – il Sindaco Cosolini ha voluto rivendicare alla sua Amministrazione il merito “di aver mantenuto l’IMU sulla prima casa al livello in assoluto più basso d’Italia fra le città medio-grandi; posizionando nel contempo anche l’imposta sulle seconde case fra i livelli più accettabili.”
Ma proprio a proposito di crisi – e aprendo così la “finestra” sul 2013 – il Sindaco non ha nascosto le vive preoccupazioni per una situazione che difficilmente potrà migliorare a breve termine. E mentre per quanto concerne i bilanci e le misure economiche fin qui “riservate” alle Amministrazioni pubbliche e in particolare agli Enti locali, Cosolini ha detto di aspettarsi dal 2013, passate le elezioni e con un nuovo Governo del Paese, almeno una riconsiderazione del “Patto di stabilità” e delle troppo drastiche misure attuali, per quanto riguarda il quadro più generale dell’economia e dei livelli occupazionali il Sindaco non ha mancato di esprimere “forti timori per un anno che sarà molto difficile, temiamo anche in sede locale”.
“A livello territoriale, saremo certamente sempre più attenti e vicini come Amministrazione agli sviluppi di vicende come quella della Sertubi o della Ferriera; in un quadro in cui, tra l’altro, sarebbe bene che la Regione ripristinasse quelle utili misure di sostegno al reddito (come il “reddito di cittadinanza”) soppresse nel 2008. Ma va anche detto che, oltre al comparto industriale, rischia di aggravarsi la situazione anche di altri settori, come quello dell’edilizia. E ciò anche per le forti limitazioni che proprio le Amministrazioni pubbliche locali avranno sempre più nel prevedere e quindi affidare nuovi lavori pubblici, lavori che necessariamente dovremo purtroppo limitare all’essenziale, anche fermando idee e progetti già formulati. Quindi con evidenti riflessi negativi appunto sull’edilizia.”
“A tale proposito – sempre il Sindaco – faremo comunque tutto quanto sarà nelle nostre possibilità: a cominciare con la sperimentazione di nuove possibili forme innovative di collaborazione economico-finanziaria fra pubblico e privato, così cercando di realizzare almeno le opere pubbliche più importanti; e fino al semplificare i rapporti fra Amministrazione cittadini e imprese, eliminando tutti gli aspetti burocratici non necessari, nonché al favorire, con opportuni strumenti, la nascita di nuove imprenditorialità fra i giovani. Anche in tale ottica – ha annunciato Cosolini – verrà prossimamente istituita una speciale “delega assessorile alla semplificazione”.
“Inoltre, entro febbraio – ha proseguito Cosolini – intendiamo emanare l’”Avviso per la manifestazione d’interesse” per la riqualificazione dell’area di Campo Marzio, mentre, nel settore del commercio, vogliamo portare a compimento il Piano per la collocazione dei “Centri monomarca” che potranno essere fautori di nuovi posti di lavoro ma anche “dighe” contro lo sviamento della clientela, anche d’oltreconfine, verso altre località.”

“Bisognerà anche perlomeno riflettere sulle diverse occasioni finora perse da questa città – ha osservato, avviandosi alla conclusione il Sindaco Cosolini -; e ciò nell’errata convinzione, tutta nostrana, di poter mantenere in loco un buon livello di benessere senza effettuare alcuna scelta di sviluppo! E peraltro riflettere non basterà, come non basterà – un domani – andare a ricercare “di chi è stata la colpa” a fronte di un eventuale venir meno di alcune grandi opportunità, quali, ad esempio, il recupero del Porto Vecchio… “
“Alcuni temi vanno invece considerati fin da subito come fondamentali e da affrontare con urgenza, e su questi il Comune continuerà fino in fondo la sua azione – ha rimarcato Cosolini -, anche per farsi interprete delle convinzioni della stragrande maggioranza della città: tra di essi certamente, appunto, il Porto Vecchio, ma anche naturalmente la complessiva valorizzazione della funzione portuale, “in omaggio” alla quale dovrebbe ad esempio cessare quanto prima la “telenovela” degli accordi tra Ferrovie e Porto per i collegamenti su rotaia. E ancora per la portualità, mi attendo dal 2013 la costituzione di un’Autorità Portuale regionale unica, in grado di avviare efficaci collaborazioni con gli altri porti dell’Alto Adriatico, in primis con quello di Capodistria.”

“Il 2013 sarà un anno certamente molto difficile – ha concluso Cosolini -, nel corso del quale sarà indispensabile lavorare con energia e unità d’intenti. Ma, lo ripeto, rispetto alle ancor più gravi modalità con cui la crisi si esprimerà in altre aree del Paese, ad esempio nei c.d. “distretti industriali”, noi possediamo una serie significativa di risorse peculiari e occasioni di sviluppo che altri ci invidieranno: quelle – molteplici – offerte dal mare, dagli istituti scientifici e di conoscenza, dalla tradizione e capacità culturale, dall’attrattività e dal fascino della città e del suo paesaggio con forti potenzialità turistiche. Tutto ciò ci deve dare la consapevolezza di poter affrontare la situazione anche con i nostri propri mezzi, con la coscienza di “potercela fare”, oltre le difficoltà, con la massima determinazione”.

Tratto da Retecivica del Comune di Trieste

Signor Presidente Tondo: le rispondo in merito al rigassificatore di Zaule

Non mi è difficile rispondere alle sue affermazioni che mi riguardavano a proposito del Riagassificate di Zaule, quindi lo faccio con le seguenti considerazioni.
Inizio con una battuta. Dopo un anno e mezzo non mi basta certo, e ne avrei talora motivo, rispondere ai problemi chiamando in causa chi c’era prima. Mi permetta allora di dirle che dopo 4 anni e mezzo di governo, quando si chiedono agli elettori altri 5 anni, questo diventa semplicemente buffo. In secondo luogo, e qui non c’è da ridere ma solo da esprimere una ferma indignazione e una toltale opposizione, lei porta la responsabilità istituzionale e politica della grave forzatura compiuta in sede di Conferenza di Servizi sull’Aia, dove il parere degli enti locali è stato incredibilmente “scartato” creando un vulnus molto pensante se un ex dirigente apicale della Regione ha commentato di non aver mai visto nulla di simile in 35 anni. Per quanto riguarda il ruolo della Giunta Illy, quindi anche la mia partecipazione a quelle scelte, le ricordo che una cosa è definire la valenza strategica del rigassificatore, ben altra cosa è valutare ubicazione e caratteristiche dell’impianto, della tecnologia utilizzata, delle problematiche aperte in materia di impatto ambientale, di sicurezza e di compatibilità con le altre scelte per il futuro economico di questo territorio. Su questo forse giova ricordarle che la Giunta Illy prese atto, con una propria delibera, di significative carenze documentali che rendevano impossibile l’espressione di un parere nei confronto dell’istruttoria aperta dal Governo. Su questi punti giova ricordarle che in questi anni in cui lei, non Illy, porta la responsabilità della guida della Regione, le numerose preoccupazioni sollevate dai cittadini e le obiezioni tecnico scientifiche non hanno avuto né risposte adeguate dalla azienda, la quale ha preferito campagne di marketing senza contraddittorio, né l’attenzione da chi avrebbe dovuto ascoltarle e valutarle. Per parte mia ho cercato di farlo, non ho perciò nessuna difficoltà a dire di aver maturato progressivamente una posizione contraria, non dal punto di vista ideologico o pregiudiziale, ma perché ritengo insufficiente la ricerca delle soluzioni tecnologiche, ambientali e localizzative più idonee di quella proposta. Del resto, signor Presidente, le potrei rispondere che solo i paracarri non cambiano idea e potrei aggiungere che forse lei sul tema sembra averla cambiata molto spesso in pochi mesi: da un roboante annuncio per strappare l’applauso davanti agli industriali regionali “il rigassificatore si farà!”, a un successivo cambiamento di idea quando ha detto “non si farà se il territorio non lo vuole”, alla pilatesca e mi consenta un po’ paradossale affermazione odierna “la mia Giunta non ha fatto alcun atto”. Anche se in questo caso, caro Presidente, lei dice a suo modo la verità, perché l’assurda forzatura operata in sede di Conferenza dei Servizi ha prodotto l’effetto di togliere alla sua Giunta l’onere di esprimersi. Oggi, lei ritiene, in nome di un presunto interesse strategico, di dover procedere anche in spregio alle posizioni del territorio, oltre che agli elementari principi di correttezza nel rapporto in sedi amministrative fra istituzioni? Peccato che tanto impegno non lo ritroviamo nell’attenzione che vorremmo dalla Regione per Trieste, per rafforzare il nostro sistema portuale, per migliorare i nostri collegamenti e magari per dire se state della parte della città, che vuole recuperare e valorizzare parti importanti del suo territorio, oppure se considerate queste, a differenza del rigassificatore, “questioni tutte triestine”.

Le scrivo, caro Presidente, mentre su piazza Unità d’Italia è in corso un temporale che forse scoraggerà i tanti cittadini che civilmente intendono rappresentare queste questioni in occasione della sua audizione in Consiglio Comunale. Perciò mi sento di dirle, a nome della città, che continueremo la nostra determinata e motivata azione in tutte le sedi amministrative, cui però non potrà che aggiungersi anche il ricorso alle civili e democratiche forme che una comunità, di cui mi sento interprete, ha per far valere le sue preoccupazioni e le sue idee sul futuro, per sé e per i propri figli.

1 dicembre 2012 Italia Bene Comune

Sostengo Pierluigi Bersani perché da Sindaco conosco e amo la fatica quotidiana del governo della comunità fatta di spirito di servizio, di tanti problemi quotidiani della gente, della consapevolezza che dietro ai numeri e alle statistiche ci sono le persone con i loro problemi, con le loro aspirazioni con le loro insicurezze e con le paure create dalla crisi, prima di tutte quella del lavoro e perciò del futuro. Allora scelgo, per governare il Paese, un candidato capace di incarnare questa fatica quotidiana del governo della comunità, che ridia dignità alla politica allontanandola dalle spettacolarizzazione così stridenti e dagli slogan dietro ai quali c’è il vuoto. Scelgo Bersani perché ha un programma serio e una squadra affidabile e competente e perché lo ritengo capace di coniugare l’indispensabile rigore con altri due principi, altrettanto indispensabili, che non ammettono più ritardi: equità e sviluppo.

Ha fatto tappa a Trieste la campagna “Every One” di Save the Children

Più di 1 bambino su 3 muore a causa della malnutrizione. E la fame rimane al primo posto nella lista dei rischi mondiali per la salute e tra le più importanti cause di mortalità infantile, nonostante negli ultimi cinquant’anni la produzione agricola nel mondo sia raddoppiata . Eppure 1/3 della produzione mondiale di cibo viene perduta o sprecata ogni anno, pari a 1,3 miliardi di tonnellate.
Nella sola Italia, le perdite e gli sprechi di cibo lungo tutta la filiera ammontano a 17 milioni di tonnellate, pari ad un valore di 11 miliardi di euro: lo 0,7% del Pil.
Il 48% delle famiglie del Friuli Venezia Giulia è attento a comprare solo lo stretto necessario; esattamente la stessa percentuale – il 48% – dichiara di comprare un po’ di più del necessario e solo un residuo 4% molto di più.
Nonostante un 10% della popolazione residente nel Friuli Venezia Giulia dice di buttare via alimenti scaduti o andati a male ogni giorno, nella regione si spreca meno cibo rispetto a qualche anno fa: il 66% degli intervistati dichiara di essere molto più attento rispetto al passato. Una riduzione degli sprechi alimentari dovuta sia alla crisi che al fastidio provocato dallo sprecare il cibo.
Questi alcuni dei dati diffusi a Trieste da Save the Children. Parte della ricerca su “Gli sprechi alimentari in Italia” , diffusa in occasione dell’evento nella nostra città che segna la terza tappa del Viaggio del Palloncino Rosso, realizzato in collaborazione con UISP (Unione Italiana Sport Per tutti) e CSI (Centro Sportivo Italiano), nell’ambito della campagna globale Every One, avviata dall’Organizzazione nel 2009 in Italia e in altri 60 paesi, per contribuire a ridurre il numero di bambini con meno di 5 anni che ogni anno muoiono per causa banali e prevenibili, come una diarrea, una polmonite.
La stima che gli intervistati fanno del valore economico del cibo che sprecano e buttano nel cassonetto ogni mese è di 22 euro.
Ben il 77% di chi vive in Friuli Venezia Giulia dichiara di non sapere che 2,3 milioni di bambini al mondo muoiono a causa della malnutrizione. Tuttavia un numero ancora superiore – l’83% – sostiene che una sensibilizzazione su questi temi indurrebbe una maggiore attenzione nei consumi. Partito il 9 ottobre da Roma – in occasione del rilancio in Italia della Campagna Every One e di un mese di campaigning e raccolta fondi –  il Palloncino Rosso si è fermato sabato 13 ottobre in Piazza Unità a Trieste per una evento di sensibilizzazione organizzato in collaborazione con la UISP ) e che ha visto insieme Save the Children, Stelle Olimpiche, Barcolana 50 bambini e il Comune di Trieste per dire basta alla mortalità e malnutrizione infantile.
In apertura dell’evento è intervenuta Antonella Grim – Assessore all’Educazione, Scuola e Università e Ricerca del Comune di Trieste, per attestare l’impegno dell’amministrazione comunale a fianco della Campagna Every One. Quindi sono entrati in azione circa 50 studenti dell’Istituto Tiziano Weiss che hanno fatto il “Salvagioco”, una serie di attività ludico-educative intorno a 3 totem rappresentativi della malnutrizione, dello spreco e dell’urgenza dell’intervento d’aiuto.
E al gioco ha preso parte anche una rappresentanza delle Stelle Olimpiche che, insieme alla Barcolana, sostengono la Campagna Every One di Save the Children il cui logo quest’anno è sulle murate dello scafo dell’ Arya 415 “White Goose – Duvetica”, che domani disputerà la gara velica.
Alle ore 11.30 è quindi intervenuto il Sindaco Roberto Cosolini a cui Save the Children e le Stelle Olimpiche hanno consegnato il Manifesto della Campagna Every One che il Sindaco ha firmato, a simboleggiare l’impegno dell’amministrazione comunale contro la mortalità e malnutrizione infantile.
L’evento si è chiuso con un’azione simbolica di tutti i partecipanti – compresi i bambini – che hanno firmato il Palloncino rosso, simbolo della Campagna.
Ancora oggi 6,9 milioni di bambini muoiono prima di compiere i 5 anni, 51 ogni 1.000 nuovi nati, 1 ogni 5 secondi. Il 99% delle morti avviene nei paesi in via di sviluppo . 1 bambino su 3 muore a causa della malnutrizione e circa 200 milioni di bambini sotto i 5 anni nel mondo soffrono di una qualche forma di malnutrizione . Si stima che nel mondo 171 milioni di bambini soffrono di malnutrizione cronica, di questi 60 milioni vivono in Africa .
“Eppure mentre ogni 5 secondi un bambino muore per malattie banali e curabili o a causa della malnutrizione, nell’altra parte del globo si sprecano tonnellate di cibo”, commenta Valerio Neri, Direttore Generale Save the Children Italia. “Nella sola Italia, le perdite e gli sprechi di cibo lungo tutta la filiera ammontano a 17 milioni di tonnellate, pari ad un valore di 11 miliardi di euro: lo 0,7 del Pil, mentre il valore economico medio per famiglia del cibo che si perde in fase di consumo è compreso fra i 350 e i 454 euro 454 euro all’anno . In questo quadro il Friuli Venezia Giulia registra una riduzione degli sprechi alimentari anche se poi gli sprechi non sono finiti tanto che meno del 50% di persone compra solo lo stretto necessario e una persona su dieci butta tutti i giorni del cibo nella spazzatura”.
Per contro, “nei paesi in via di sviluppo dove le famiglie spendono già tra il 50% e l’80% del loro reddito in cibo”, prosegue il Direttore Generale di Save the Children Italia, “la costante crescita dei prezzi erode il potere di acquisto delle famiglie e costituisce una seria minaccia per la vita di centinaia di migliaia di bambini. Se non si inverte questa tendenza, tra quindici anni il numero di bambini malnutriti potrebbe arrivare a 450 milioni, con effetti molto gravi sulla mortalità infantile. Per questo Save the Children ha lanciato nel 2009 la Campagna Every One, grazie alla quale abbiamo finora raggiunto con progetti di nutrizione e salute oltre 50 milioni di persone salvando la vita di milioni di bambini e madri”.
“Il Comune di Trieste, La Barcolana e le Stelle Olimpiche hanno voluto condividere con noi questa sfida dura e difficile, ma che si può e di deve vincere”, ha concluso Valerio Neri.

Civica Benemerenza al professor Fulvio Camerini

Di fronte a un numeroso pubblico di amici, estimatori e colleghi (nella professione medica e nella politica), si è svolta in Municipio la cerimonia di conferimento della Civica Benemerenza del Comune di Trieste al prof. sen. Fulvio Camerini.
Aperta dal Presidente del Consiglio Comunale Iztok Furlanič che ha ricordato la quinquennale intensa opera di Camerini quale Consigliere comunale (dal 2001 al 2006, ricoprendo anche l’incarico di Capogruppo dell’Ulivo, n.d.r.), mettendo brevemente in luce il profilo e il carattere di “una figura unanimemente apprezzata da tutti, di ogni parte politica e in tutti i campi di attività”, la solenne riunione è proseguita con l’intervento del Sindaco Roberto Cosolini che, nell’affollata Aula consiliare, ha voluto innanzitutto sottolineare il profondo rapporto personale via via costruito, in ormai tanti anni, con il “premiato”.
Del quale, subito dopo, Cosolini ha tenuto a tratteggiare quelle che ha definito “alcune caratteristiche di Camerini che ‘fanno la differenza’”. E in particolare – così il Sindaco – “la grandissima umanità espressa nella professione medica, laddove Camerini ha sempre saputo considerare il paziente innanzitutto come una persona. Così instaurando un rapporto diretto e sincero ed esprimendo quella personale vicinanza che è così importante per aiutare il paziente, specie nei casi più difficili.”
E ancora – secondo punto sottolineato dal Sindaco – “la grande capacità e l’interesse primario dimostrato da Camerini per la trasmissione agli altri della propria ‘sapienza’ e delle proprie conoscenze, affinchè quanto appreso in tanti anni di esperienza possa fruttificare nei giovani, ma anche nelle altre istituzioni che ne possono far tesoro. Proprio in tal senso – ha ricordato Cosolini – il prof. Camerini è stato uno dei principali e più convinti assertori del collegamento e della crescita comune e coordinata degli Istituti scientifici e di ricerca del nostro territorio e uno dei promotori della costituzione della Città della Scienza e del ‘Sistema Trieste’.”
“Terzo e fondamentale aspetto – ha osservato quindi Cosolini – la capacità di Fulvio Camerini di avere la mente sempre aperta, di saper uscire dalla propria dimensione per confrontarsi in ogni momento con gli altri. E ciò sia nella professione che nella politica dove ha dimostrato, oltre ogni ‘fisiologica’ difficoltà, di essere in grado di coniugare pazienza e necessaria determinazione, capace di cogliere e di mettere a frutto, con spirito di dialogo, tutto quanto di buono proveniva dalle altrui proposte, anche di parti diversamente orientate, puntando nel contempo, sempre con estrema chiarezza, al raggiungimento di precisi obiettivi.”
“Infine – ha concluso il Sindaco – l’intuizione e la volontà di intendere le scienze (e la medicina in particolare) e la politica non come ambiti separati e distanti, ma come aspetti complementari di un unico ambito civile; e ciò sia nell’indicare la necessità che per l’ottenimento dei migliori risultati si applichi anche alla politica il metodo scientifico, sia nel far convergere, nei fatti concreti, medicina e politica, ad esempio a sostegno, difesa e sviluppo delle istituzioni mediche e ospedaliere cittadine, aspetto che Camerini ha sempre praticato e posto in primo piano.”

Al termine del suo intervento, il Sindaco Cosolini ha quindi proceduto alla lettura della motivazione della Civica Benemerenza, espressa in questi termini: “Per il costante e intenso impegno, unito a una profondissima umanità, profuso nella lunga e brillante carriera professionale e politica, sempre al servizio della città di Trieste”; consegnando poi al prof. Camerini, fra il lungo applauso dei presenti, la relativa pergamena e il simbolo dell’onorificenza, un bassorilievo con una figura femminile rappresentante la Città, con in mano un’Alabarda, riproduzione di un’opera dell’artista Carlo Wostry.

E’ toccato quindi al “premiato” svolgere un ampio discorso nel quale ha voluto mettere a fuoco e ricordare a tutti – con l’evidente intento di lanciare alcuni importanti “messaggi” – i principali aspetti e “nodi” incontrati nella sua duplice esperienza, medica e politica.
Innanzitutto svolgendo un interessante “excursus” storico della Medicina a Trieste, e della Cardiologia in particolare. A partire dagli anni ’50 quando qui ancora non esisteva la Facoltà di Medicina e Chirurgia (istituita appena nel dicembre 1965 e allora “limitata al primo biennio”, n.d.r.) e la stessa attività medica viveva “una situazione di isolamento”, diversamente dai “buoni risultati raggiunti invece nei decenni precedenti le guerre mondiali – ha osservato Camerini – grazie ai fervidi rapporti esistenti con gli ambienti della medicina austriaca e con le Università di Vienna e di Graz!”
E così fino agli anni ’60, alla costituzione – come detto – della Facoltà di Medicina e alla creazione della Divisione di Cardiologia dell’ospedale, e poi dell’Unità Coronarica (che farà scendere drasticamente il tasso di mortalità da infarto nella nostra città) fino al recente avvio del nuovo Polo Cardiologico di Cattinara. “Progressi determinatisi però – ha osservato –, specie agli inizi e soprattutto in cardiologia, fondamentalmente grazie all’irrompere delle nuove tecnologie piuttosto che per merito di un ambiente medico-accademico italiano allora piuttosto chiuso rispetto ad altri Paesi.”
“Poi però molti hanno capito, nuove sensibilità si sono aperte, nel mondo medico come nel prezioso volontariato cittadino, a cominciare dall’Associazione Amici del Cuore che ha fornito fondamentali contributi alla nostra cardiologia (e in Aula era presente, tra gli altri, anche il comm. Primo Rovis storico presidente del sodalizio, n.d.r.); ma anche nella politica che, ad esempio per la creazione del Polo Cardiologico di Cattinara, ha ben compreso le nostre necessità” (e qui Camerini ha ringraziato gli Assessori regionali alla Sanità dell’epoca).
Sempre in campo medico, Camerini ha infine invitato tutti a riflettere su alcuni punti: in primo luogo la necessità che il malato resti al centro dell’attenzione come persona e non, per un malinteso uso di tecnologie sempre più raffinate, quale mero oggetto di procedure curative da parte di una “tecnocrazia medica”; quindi – ha proseguito – di fronte a tante complesse novità e competenze, l’auspicio che la “gerarchia” di medici e operatori venga piuttosto convertita in condivisione e in una mentalità di gruppo e di lavoro in squadra; e ancora, la valorizzazione e tutela professionale della fondamentale professione infermieristica; infine, la continuità assistenziale, poiché – ha detto Camerini – l’odierna necessità di razionalizzare risorse e ricoveri non deve però impedire di continuare a seguire un paziente con la necessaria attenzione ed efficacia.
Ampliando l’ambito del suo ‘panorama’, il prof. Camerini ha ribadito l’assoluta necessità di un forte impegno nella prosecuzione della ricerca e nelle collaborazioni nazionali e internazionali in tal senso (cogliendo qui l’occasione per rivolgere un commosso ricordo allo scomparso direttore dell’ICGEB, prof. Arturo Falaschi).
Concludendo poi con la sua esperienza politica, “svolta – ha detto – nella convinzione che la politica non debba essere solo appannaggio dei professionisti della stessa ma anche aperta alla ‘società civile’ e ai suoi contributi. E ciò, a maggior ragione – ha affermato, con evidente riferimento a certi toni della cosiddetta ”antipolitica” odierna – avendo presente come un’esperienza politica concreta, pulita e utile al Paese possa certamente venir praticata, essendovi ancora impegnate molte persone degne e valide, mentre non è affatto vero che al Parlamento si lavori poco (e ha ricordato qui le sue esperienze nell’Aula del Senato ma soprattutto nelle Commissioni, con importanti e complesse discussioni e la produzione di leggi di grande rilievo per tutta la comunità). “Certo bisognerebbe cercare di maggiormente introdurre il rigore della scientificità anche e soprattutto nel metodo del dibattito politico”, ha chiosato Camerini. Ricordando peraltro, in chiusura, i suoi principi ispiratori di sempre: quelli evangelici (con l’esempio del buon Samaritano che si prende cura di chi ha bisogno) e quelli della nostra Costituzione. “Due riferimenti che, uniti alla capacità “laica” di collaborare tra diverse ispirazioni come è giusto in una società plurale, credo mi siano stati sufficienti per ben operare.”
Un grazie finale a tutti gli amici e collaboratori, nella medicina e nella politica, nuovamente al volontariato triestino, a tutto il mondo medico cittadino a cominciare dall’attuale “leadership di una struttura modello quale è oggi il Polo Cardiologico diretto dal prof. Sinagra”, alla moglie e alla famiglia.
Ultimo “tocco”, un pensiero per la Città, scritto in Salotto Azzurro, sul Libro d’Oro del Comune: “Un augurio per una Trieste civile, aperta, attiva, accogliente. Fulvio Camerini”.

L’Italia ha bisogno della legge anticorruzione

Anch’io ho voluto aderire  all’iniziativa proposta dal quotidiano “La Repubblica” e ho firmato la petizione per chiedere l’approvazione di una legge anticorruzione.

Mi unisco così  al “partito” dei  Sindaci e ai grandi nomi della cultura e del giornalismo internazionale in campo per l’appello di Repubblica, che in pochi giorni ha raccolto più di 195.000 firme.
L’iniziativa, come si legge dal messaggio del promotore Ezio Mauro, vuole dare voce a quella parte del Paese che non tollera più abusi e furbizie. “La cintura di illegalità corruttiva che soffoca l’Italia e la sua libertà tiene lontani gli investimenti stranieri, penalizza le imprese, altera il mercato. Ma soprattutto pesa sul sistema per 60 miliardi all’anno, una cifra enorme che è il segno dell’arretratezza del Paese e del condizionamento di una diffusa criminalità quotidiana. A tutto ciò si aggiungono l’uso disinvolto del denaro pubblico e gli sprechi del sistema politico.”

Di questa legge il Paese ha bisogno. La corruzione in Italia è diffusa e sembra non conoscere crisi, per troppi anni si è depenalizzato un sistema di favoreggiamento e di influenze illecite che ha fatto balzare l’Italia nei posti più alti delle classifiche internazionali dei paesi corrotti. Il segnale di svolta deve partire da noi politici e amministratori pubblici, per questo mi auguro che i lavori in Parlamento non subiscano ulteriori stop e che le Camere possano approvare il ddl Anticorruzione prima possibile.

Trieste Next, dove la ricerca incontra l’impresa

APRE LA NOWOTNY, CHIUDE PAOLINI CON ITIS GALILEO.
DAL NORDEST PONTE VERSO EXPO 2015

Prima edizione del Salone Europeo dell’Innovazione e della Ricerca
Scientifica, dal 28 al 30 settembre nel capoluogo giuliano: 150 incontri
e 200 relatori. Focus su Save the Food. Tra i temi, sicurezza
alimentare, Ogm, politiche per la ricerca, scienza 2.0. Collegamento con
l’Esposizione Universale.

Connettere il mondo della ricerca al sistema imprenditoriale, in un
grande “laboratorio” dove trovano spazio innovazione, tecnologia e
ricerca. Per diventare il luogo dove le idee trovano applicazione
pratica e le aziende valutano progetti per diventare più competitive e
ripartire dopo la crisi. Perché senza innovazione non ci sono né
crescita né sviluppo economico.
E’ l’obiettivo principale della prima edizione di Trieste Next,
Salone Europeo dell’Innovazione e della Ricerca Scientifica, che si
svolgerà dal 28 al 30 settembre 2012 nel capoluogo giuliano, città che è
già una “capitale della scienza” riconosciuta nel mondo, con 2
università, più di 30 istituti di ricerca e oltre 35 ricercatori ogni
1.000 occupati contro una media europea di 5,7.
La tre giorni proporrà 150 eventi in 27 location che animeranno Trieste
dal mattino alla sera inoltrata e che vedranno protagonisti più di 200
relatori, tra ricercatori e studiosi, imprenditori e esponenti
istituzionali, in un format innovativo e multidisciplinare, che
affiancherà convegni, lectio magistralis e conferenze a momenti di
intrattenimento. Gli eventi sono divisi in cinque sezioni: Scienza al
futuro, La città della scienza, Next per i bambini, Next per le scuole,
La città del caffè.

L’inaugurazione del Salone è in programma venerdì 28 alle ore 15.00
presso il Teatro Verdi con la presenza del Sindaco Roberto Cosolini, del
Rettore dell’Università degli Studi di Trieste  Francesco Peroni, del
Presidente della Provincia di Trieste Maria Teresa Bassa Poropat, del
Presidente della Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia Renzo Tondo e
del Direttore di Trieste Next Filiberto Zovico.
La manifestazione entrerà subito nel vivo: sempre al Teatro Verdi a
seguire l’inaugurazione sarà l’appuntamento internazionale su Le nuove
politiche europee della ricerca con Diana Bracco, Vice presidente
Confindustria con delega alla Ricerca e Innovazione e Presidente Expo
2015 nonché Presidente onorario del Comitato Scientifico del Salone;
Stefano Fantoni, Presidente ANVUR – Agenzia Nazionale di Valutazione del
Sistema Universitario e della Ricerca; Helga Nowotny, Presidente del
Consiglio Europeo delle Ricerche (Erc). Modererà Paolo Possamai,
Direttore Il Piccolo.
Ospiti di primo piano per un incontro che vuole fare il punto sul
quadro normativo e economico in cui si dovranno muovere le imprese che
intendono rafforzare il loro potenziale innovativo e proporsi sul
mercato con un valore aggiunto che oggi è diventato imprescindibile. Si
dibatterà su quale sarà il reale impatto della crisi sui finanziamenti
alla ricerca e quali le strategie e i settori su cui l’Europa vuole
puntare nel prossimo futuro.

Il programma completo di Trieste Next, con biografie e foto dei
relatori, è disponibile sul sito www.triestenext.it. Aggiornamenti
quotidiani sulla pagina Facebook di Trieste Next, LinkedIn e attraverso
Twitter (#triestenext; #savethefood).

La partecipazione agli incontri è ingresso libero, tranne ove
diversamente specificato. I posti in sala sono limitati, alcuni
appuntamenti registrano già il tutto esaurito, si raccomanda la
registrazione sul sito, per avere garanzia di accesso è sufficiente
registrarsi su www.triestenext.it.

Trieste Next è promosso da Comune di Trieste, Università degli Studi di
Trieste e Nordesteuropa Editore, con il contributo di Fondazione
CRTrieste. Copromotori: Regione Autonoma Friuli Venezia Giulia,
Provincia di Trieste, Camera di Commercio di Trieste, AREA Science Park,
SISSA-Scuola Internazionale Superiore di Studi Avanzati, Comitato di
candidatura “Venezia Nordest capitale Europea della Cultura 2019”.
Main Partner: Telecom Italia. Supporter: Gran Moravia. Media Partner: La
Repubblica Affari & Finanza, Il Piccolo, Radio 24, Le Scienze, Ansa,
ICMoving Channel, Osservatorio Balcani e Caucaso.

Presidente del Comitato Scientifico: Francesco Peroni, rettore
Università degli Studi di Trieste
Presidenti onorari: Diana Bracco, Corrado Clini, Margherita Hack.

Sabato 29 settembre passeggiamo dentro a Porto Vecchio, una camminata per il futuro di Trieste.

Care concittadine, cari concittadini,

nel prossimo fine settimana la nostra città sarà “invasa” da Trieste Next, Salone Europeo della Ricerca e dell’Innovazione scientifica. Nel nome di questo evento di profilo internazionale vi vorrei invitare a cogliere l’impresa di maggior profilo innovativo esistente a Trieste. Parlo del recupero di Porto Vecchio, con il connesso investimento da un miliardo e la possibilità di rendere nuovamente centrale in Europa la nostra città. Per questo, ci diamo insieme appuntamento in Porto Vecchio sabato mattina.Torniamo adesso a Trieste Next, che è stato voluto dal Comune, dall’Università di Trieste, da Nordest Europa e dal Piccolo, sostenuto da tutte le Istituzioni e dal lavoro appassionato dei centri di ricerca e conoscenza del nostro territorio: saranno tre giornate che animeranno la città con appuntamenti di grande interesse, relatori di altissimo profilo e tanti fra cittadini, ricercatori, imprenditori ad appassionarsi ai risultati della ricerca, alle soluzioni che può offrire a tanti problemi, ad aprire insomma sguardi sul futuro. Di questo parlano i temi messi al centro di TriesteNext, il cibo quest’anno e l’acqua il prossimo. Ma questo evento ha a che fare con il futuro di Trieste per altri due motivi: da un lato la nostra città, una città della cultura europea, si riappropria di un grande evento di rilievo nazionale ed internazionale che sottolinea come il nostro patrimonio culturale sia una risorsa anche per l’economia. Dall’altro perché propone il valore della scommessa sulla centralità della ricerca che si fa in questo territorio, sulla sua capacità di creare lavoro intellettuale, di rafforzare la dimensione internazionale di Trieste, di favorire quegli indispensabili processi di innovazione nelle imprese, necessari per affrontare la crisi. Tutto ciò va oltre le tre giornate che pure coinvolgeranno migliaia di voi e i tantissimi turisti che per scoprire questa nostra bellissima città avranno una ragione in più.Un pezzo di futuro quindi…di un futuro che appare così difficile oggi, stretti come siamo da una crisi di cui non si vede ancora il superamento, dal venir meno di punti di riferimento e di certezze, dall’insicurezza sociale di tantissime persone, migliaia nella nostra città, dove alla realtà delle tante situazioni di crisi nell’industria e nel commercio non fa da contrappeso l’aprirsi di nuove significative opportunità, che Trieste non ha saputo o voluto costruire. Dobbiamo dirci che negli anni si sono perse tante occasioni, troppe: si potrebbe discutere sulle cause, che certo non vanno dimenticate, ma certo a nulla servono i rimpianti per ciò che non è stato fatto. Conta solo quello che da oggi, con maggior fatica e scontando il peso dei ritardi, saremo capaci di costruire giorno per giorno. Buttare a mare altre occasioni sarebbe però diabolico.  A nessuno è consentito di chiamarsi fuori: perché poi poco importerà “di chi era la competenza” per scaricare le responsabilità: i cittadini ci dicono ad esempio che vogliono un parco di Miramare all’altezza della sua storia e della bellezza che può e deve avere, e questo glielo dobbiamo dare, anche se la competenza è di altri, smuovendo ostacoli e trovando soluzioni.Sarà il nostro un futuro legato soprattutto alla conoscenza, alla cultura e al turismo, al mare: un pezzo di questo futuro sta proprio nel luogo simbolo delle occasioni perdute, delle opportunità non colte, un pezzo di futuro sta in Porto Vecchio. Su questo arriva il momento della verità, definitiva: altri 15/20 anni di abbandono e di deserto, incomprensibile a quanti venendo da fuori ci dicono “ avete in mano la più grande operazione di recupero e valorizzazione di un frontemare che oggi esista in Europa”oppure, come quasi tutti NOI vogliamo, l’avvio di una rigenerazione urbana, di una progressiva rivitalizzazione di un’area che può accogliere funzioni, servizi, attività, investimenti, riprendere a vivere e far vivere Trieste insomma…..Sullo spostamento da lì di un regime di punto franco, utile ad alcune attività portuali, verso gli spazi che queste attività sono destinate ad ospitare in modo da favorire la trasformazione di Porto Vecchio c’è stata una mia richiesta precisa, a nome della città: deve a questo punto esprimersi il Governo. Sappiamo bene che questo dello spostamento è uno dei tanti passi di cui questa prospettiva ha bisogno, ma sappiamo anche la sua forza simbolica, evitare che le porte si richiudano, e comunque il suo tracciare anche la direzione di passi successivi. Sabato a TriesteNext, ad aprire squarci di futuro, si concentrerà non solo la nostra attenzione, ma anche quella di ospiti, relatori di fama internazionale, stampa nazionale ed internazionale, esponenti del Governo, di altre amministrazioni, dell’impresa italiana: per questo dobbiamo in quella giornata simbolicamente, davanti a loro e insieme con loro, aprire un altro squarcio sul futuro, ribadendo, mentre attendiamo le decisioni, che Trieste vuole giocare, non rimpiangere più, le sue opportunità. Per questo con una passeggiata dentro a Porto Vecchio intendo unire due pezzi di futuro, ossia Next e Portovecchio. Spero che sabato mattina a farlo saremo in tanti anche perché non sarà una passeggiata contro qualcuno ma PER: per Trieste, per il nostro futuro, per i nostri giovani.

Roberto Cosolini


Il Ministro Anna Maria Cancellieri a Trieste. Il Discorso del Sindaco

Vi riportiamo integralmente il discorso tenuto dal Sindaco in Prefettura in occasione della visita a Trieste del Ministro dell’Interno Anna Maria Cancellieri, lunedì 17 settembre.

Signor Ministro,
voglio innanzitutto ringraziarLa per la Sua visita a Trieste e darLe a
nome della comunità, dell’Amministrazione e mio personale un sincero
benvenuto. Lei oggi incontra una città che presenta fra i suoi punti di
forza, in una situazione che ci vede sospesi tra un declino acuito dalla
crisi da una parte e grandi opportunità da cogliere dall’altra, dei
livelli più che positivi di qualità della vita, frutto di una serie di
fattori che si richiamano alla nostra storia, alla nostra cultura, al
tradizionale buon funzionamento delle Istituzioni. A questa qualità
della vita concorrono anche la serenità di una coesione sociale
costruita giorno per giorno e situazioni più che soddisfacenti per
quanto attiene la sicurezza della comunità e delle persone, sicurezza
reale e percepita dalla nostra gente come un valore estremamente
significativo. A consolidare questa sicurezza contribuisce il clima
fattivo di collaborazione fra gli Organi dello Stato, in primis la
Prefettura e poi via via tutti gli altri, che voglio in questa sede
ringraziare, e le Amministrazioni locali. Nella distinzione dei ruoli,
nel rispetto delle competenze si sono sviluppate forme di collaborazione
e di coordinamento sia su un piano istituzionale sia su quello
dell’immediatezza dei rapporti diretti che spesso consente di
superare con un veloce incontro o una telefonata molte difficoltà e di
dare soluzioni positive nell’interesse della comunità. Anche di ciò do
volentieri atto ai vari rappresentanti presenti in questa sede. La
qualità della vita elevata, per essere garantita anche in futuro, in
particolare guardando ai nostri giovani, richiede che si lavori,
esattamente come si è fatto in passato per assicurare a noi quella di
cui beneficiamo oggi; con ciò intendo dire che dobbiamo evitare che
somigli ad un serbatoio di benzina che si consuma inesorabilmente senza
che si faccia il pieno determinando presto un arresto improvviso della
macchina nella quale stiamo viaggiando. Qualità della vita, legalità,
sicurezza dei cittadini sono tutti valori positivi che una crisi dalle
pesanti ripercussioni sociali mette oggi in forte discussione. A questo
proposito voglio sottoporLe le seguenti considerazioni:
– È necessario che le manifestazioni di protesta sociale si
possano svolgere nel pieno rispetto delle libertà e dei diritti
democratici, trovino sempre in noi interlocutori attenti e pazienti e
contemporaneamente rimangano dentro i limiti dell’esercizio civile e
democratico evitando forme di violenza e di prevaricazione nei confronti
dei diritti altrui. In questo senso deve andare l’impegno di tutte le
istituzioni
– La diffusione di povertà e di disagio, in molti casi di
disperazione, può portare come conseguenza anche all’aumento di
comportamenti illegali e di reati dettati appunto dall’apparente
mancanza di alternative e dalla rabbia. Per prevenire tutto ciò, serve
Signor Ministro, che l’attività di monitoraggio, prevenzione e
controllo sul territorio possa essere tempestiva e capillare e in questo
senso deve andare uno sforzo di ancora maggior coordinamento. A questo
lavoro se ne accompagna però uno ancora più importante che è quello che
deve vedere una forte rete di protezione sociale capace di intercettare
i problemi, affrontare i disagi, sostenere chi è in difficoltà per
evitare che il sentirsi solo porti a gesti estremi con conseguenti
ricadute sull’ordine pubblico e sulla coesione sociale
– Su questa frontiera stanno necessariamente i Comuni e per quel
che ci riguarda, il Comune di Trieste. In quanto istituzione più vicina
ai cittadini, che gli si rivolgono giorno per giorno, termometro di un
accentuarsi della crisi, anche in questa città, è soggetto deputato a
dare risposte nell’emergenza in questo senso. Per farlo dobbiamo avere
gli strumenti e le risorse necessarie. Siamo consapevoli della necessità
di austerità e di rigore dei bilanci pubblici anche di quelli dei
Comuni. Sono anche consapevole che ai Sindaci in questi anni tocca un
compito inedito nella storia delle Istituzioni di questo Paese, ovvero
quello di far fronte a una domanda crescente di servizi determinata
dalla crisi con risorse calanti: una equazione già difficile per la
quale il mio invito accorato è che non ci venga resa impossibile da
tagli che non siano sostenibili se non a prezzo di una perdita della
tenuta della coesione sociale che acuirebbe gli effetti della crisi.
I sacrifici devono riguardare tutti i livelli istituzionali: so che
questo Governo, in questo campo, ha fatto e sta facendo cose importanti.
Ma so anche che segnali contraddittori all’opinione pubblica arrivano
dal permanere, incomprensibile per la gente, di significative nicchie di
privilegio che rischiano di seminare una percezione di iniquità che
certo intacca quei valori di coesione civile e morale indispensabili per
uscire dalla crisi. Tutto ciò riguarda le forze politiche, basta
guardare l’ultimo esempio, certo non esaltante, che ci arriva dal
Consiglio regionale del Lazio, ma riguarda anche la necessità di
riportare definitivamente a livelli rispettosi delle responsabilità e
delle professionalità ma non assurdamente spropositati i tanti
emolumenti derivati dalla politica, tra cui quelli dei manager pubblici.
Leggere, Signor Ministro, che una Antitrust prevede due milioni di
retribuzioni per i suoi organi, idem l’Autorità per l’energia e
l’elenco potrebbe continuare, non ci aiuta. Non cadiamo nelle
semplificazioni di alcuni cittadini che pensano che abbassando gli
stipendi ai parlamentari e manager pubblici si risanerebbe il bilancio
dello Stato. Sappiamo che non è così e la proporzione può farci quasi
sorridere. Ma sappiamo anche che risaneremo il nostro Paese se ad unirci
sarà anche una forza civile e morale che ha fra i suoi principi
costituenti la determinazione a non lasciare nessuno indietro, il rigore
dell’equità e la certezza infine che i sacrifici riguardino tutti.
Affrontare la crisi vuol dire, Signor Ministro, anche ricreare le
condizioni per lo sviluppo economico e ciò non con misure assistenziali
che hanno prodotto sprechi e guasti ma dando risposte positive su quei
versanti fondamentali che consentono alle intelligenze, alle capacità e
alle professionalità di fare economia. A questo proposito, rivolgendomi
più al Membro del Governo che al Ministro dell’Interno, dico che le
Comunità locali invece che lamentarsi devono poter contare innanzitutto
sulle proprie capacità e il proprio lavoro. Ci sono però alcuni temi che
per la loro complessità richiedono che al nostro fianco ci sia
un’attenzione e un impegno delle Istituzioni superiori e del
Governo nazionale in primis, e sono:
1) il tema della riconversione produttiva e occupazionale e del
risanamento dell’area di Servola, prima che a Trieste si ripeta un
caso Taranto
2) la questione delle infrastrutture di trasporto e di comunicazione:
in una città vocata da sempre ai flussi di merci, di persone, di
comunità, di idee (così è diventata grande Trieste in passato) è
difficile arrivare e da qui è difficile partire. Lo è per le merci, per
i ricercatori impegnati nelle realtà scientifiche di questo territorio,
per gli studenti e i tanti pendolari per ragioni di lavoro. Ce lo hanno
poi appena ricordato in un interessantissimo incontro i vertici di
Generali e di Allianz, grandi imprese di assicurazioni che qui hanno la
loro storia, la loro sede legale e tremila occupati. Superare questa
difficoltà è condizione necessaria per il futuro economico di questa
città.
3) un pronunciamento definitivo sulla possibilità di rimuovere gli
ostacoli alla riconversione e alla trasformazione urbana dell’area di
Porto Vecchio, da molti anni abbandonata visto che il Porto moderno si è
sviluppato a sud est della città.

Grazie per l’attenzione

Incontro in Municipio, promosso dal Sindaco, con i Parlamentari triestini

Si è svolto in un clima di collaborazione presso il Salotto Azzurro del Municipio di Trieste l’incontro organizzato dal Sindaco di Trieste Roberto Cosolini con i parlamentari Triestini: Roberto Antonione, Tamara Blazina, Giulio Camber, Roberto Menia ed Ettore Rosato.
Il Sindaco, in una breve introduzione, ha illustrato le ragioni dell’invito e ha elencato i punti ove il coinvolgimento del governo nazionale è necessario e fondamentale.
Il primo argomento affrontato è stato il tema dei collegamenti ferroviari indispensabili per aumentare l’operatività dello scalo portuale triestino. Cosolini ha ricordato l’appuntamento dello scorso 29 febbraio, quando Mauro Moretti venne a Trieste ed ebbe un primo confronto con le autorità locali per aumentare la competitività dello scalo e considerò l’ipotesi di investimento a Trieste da parte di Trenitalia. Il secondo punto trattato durante l’incontro ha riguardato lo stabilimento di Servola. Anche in questa occasione il Sindaco ha ricordato il recente protocollo firmato tra le istituzioni locali, i sindacati e l’impresa e ha auspicato il coinvolgimento governativo affinché vi possa essere un confronto con la proprietà dell’opificio, necessario per cominciare il processo di riconversione ambientale e di ripresa occupazionale.
Il terzo punto all’ordine del giorno dell’incontro odierno, invece, ha riguardato il Porto Vecchio e la necessità di avere un pronunciamento chiaro e definitivo sul futuro della zona.
Tutti i presenti hanno apprezzato l’iniziativa e hanno riconosciuto l’utilità dell’incontro, tale da considerare la possibilità di ripetere periodicamente l’appuntamento o aggiornarsi in presenza di rilevanti novità.
L’impegno preso oggi dai rappresentati locali è quello di organizzare un appuntamento con l’amministratore delegato del gruppo Ferrovie dello Stato per portare avanti il discorso intrapreso a Trieste lo scorso febbraio, successivamente l’intenzione è quella di coinvolgere il Ministro dello Sviluppo Economico e delle Infrastrutture e dei Trasporti Corrado Passera sulle questioni del nostro territorio che hanno un valore aggiunto in termini di valenza strategica nazionale, soprattutto durante la così detta fase due del governo in carica che riguarderà la ripresa.
Parallelamente i parlamentari interpelleranno i dicasteri competenti per la risoluzione dell’annosa questione del Porto Vecchio.

Report # 1 – Un anno di amministrazione, bilanci e prospettive

Un anno da Sindaco è trascorso con grande intensità e molto
velocemente.

E’ stato un periodo nel quale ho voluto mantenere informati i
cittadini sull’operato del Comune di Trieste e ho cercato di tenere
aperto il prezioso dialogo con la cittadinanza, che mi riprometto di
intensificare ancor di più in futuro attraverso periodici momenti di
confronto.Per un’amministrazione pubblica la presentazione del lavoro
svolto nei confronti della comunità è un atto istituzionale e un dovere
etico.

Report#1 è stato il primo di una serie di incontri che regolarmente
faremo, per presentare il bilancio del mandato e per illustrare lo stato
di avanzamento dei programmi, la cui realizzazione potrà essere valutata
di volta in volta negli appuntamenti successivi.