«Il Sindaco Dipiazza ha l’abitudine di usare i parametri che gli servono e dimenticare tutti gli altri. Il rating dell’azienda-Comune – certo positivo – è il risultato di una pressione fiscale elevatissima, con Irpef e Tarsu ai massimi livelli, a fronte di poche opere pubbliche realizzate. Un segnale allarmante di sostanziale immobilismo. La ricchezza e la virtuosità di un Comune non si misura sul “conto in banca”, ma sulla capacità di fornire servizi ai cittadini.
Adagiarsi sulla qualità del presente, che spesso è prodotto dal passato, vuol dire dimenticare di investire sulla qualità del futuro.
Con buona pace di Dipiazza non sono vissuto a New York, ma nella città che amo e che vorrei più grande e migliore nel futuro»
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Cosolini ricorda la figura di Corrado Belci
«Con la scomparsa di Corrado Belci se ne va uno di quegli uomini che nei diversi incarichi politici e istituzionali svolti hanno saputo mettere al servizio della comunità in generale e di Trieste in particolare intelligenza, passione e senso dello Stato.
E’ giusto ricordarlo così, proprio nel momento in cui la politica deve riproporsi ai cittadini come spirito di servizio e passione verso il bene pubblico.
Alla famiglia va il mio pensiero e il mio profondo cordoglio»
Roberto Cosolini in Cittavecchia – Si parla di lavori infiniti, spazi verdi e mercati
Nell’ambito di “Rioni al centro” il candidato sindaco Roberto Cosolini ritorna in Cittavecchia per osservare da vicino i punti dolenti di una parte di Trieste che ha subito profonde trasformazioni in questi ultimi anni.
«Dopo il rilancio di questa zona, che è emersa dal degrado grazie a un consistente piano di stanziamenti europei, l’amministrazione ha inopinatamente deciso di uscire dalle città collegate al progetto Urban» ha affermato Cosolini «i lavori qui non sono da ultimare, ma sono stati lasciati a metà, con una sorta di cantiere aperto nel bel mezzo di quella che dovrebbe essere la zona a più alta intensità di botteghe artigiane e quindi votata al turismo».
Cavana e Cittavecchia hanno vissuto nel decennio appena trascorso un notevole incremento di residenti. Molte giovani famiglie hanno deciso di abitare nel rione e hanno constato una notevole inadeguatezza per quantità e qualità degli spazi verdi. Durante la visita, Roberto Cosolini ha incontrato un gruppo di genitori che hanno esposto le loro idee in merito al risanamento del giardino di Piazza Hortis. «E’ necessario ripristinare una vegetazione più adatta al luogo e di facile manutenzione» ha commentato il candidato a margine dell’incontro «va ampliato lo spazio giochi per i bambini con attrezzature adatte e creata un’area riservata ai cani». Si è discusso a lungo sull’opportunità di recintare il giardino e la proposta di chiudere la zona verde con una staccionata è stata quella che ha riscosso maggior plauso.
Roberto Cosolini ha quindi affrontato il tema dei mercati rionali con gli ambulanti presenti in Piazza Hortis. «L’esigenza di ridurre la presenza di fiere con gazebo nel centro cittadino va vista nell’ottica di una sempre maggior valorizzazione del commercio locale in tutte le sue componenti» ha affermato il candidato sindaco «e gli ambulanti triestini sono una preziosa risorsa nel mio progetto di rivitalizzazione dei rioni».
Il candidato sindaco si è immedesimato nel turista che viene a visitare Trieste ed è salito sul colle di S. Giusto, seguendo l’itinerario che da S. Maria Maggiore porta alla sommità. Cosolini ha evidenziato i problemi:«L’accesso da Via della Cattedrale è deturpato dalle macchine posteggiate e il selciato è troppo sconnesso, gli scavi che hanno portato alla luce interessanti reperti di epoca romana e medievale sono sostanzialmente abbandonati e poco o nulla è visibile». La cultura dell’accoglienza passa anche attraverso la volontà di creare una Trieste decorosa.
Una serata diversa in osmiza – Roberto Cosolini ascolta i residenti di Pišcianzi
Roberto Cosolini e Maria Grazia Cogliati Dezza, candidata al Consiglio comunale di Trieste nelle file del PD, hanno incontrato un folto gruppo di residenti di Pišcianzi presso l’osmiza di Silvano Ferluga.
I problemi evidenziati sono stati diversi. Tra questi: la distanza e la mancanza di dialogo con la pubblica amministrazione, la difficoltosa viabilità, che garantisce l’accesso al borgo, messa in crisi frequentemente da auto, caravan, pulmini che, arrestandosi, bloccano il passaggio, o il ghiaccio invernale, che non richiama, come dovrebbe, gli addetti comunali per lo spargimento di sale, né tanto meno produce un affidamento dello stesso sale a cittadini di una comunità fortemente responsabile e coesa. O, ancora, smottamenti e frane conseguenti ad alluvioni con l’aggravante di strade prive della dovuta canalizzazione. Paradossale appare la mancanza della rete fognaria, a fronte di bollette che includono il costo dello smaltimento. Non esiste nessuna forma di trasporto pubblico e c’è da temere il malore di qualche abitante o lo scoppio di un incendio che richiedano, rispettivamente, l’intervento tempestivo del 118 o dei pompieri. Non sono stati taciuti i danni cospicui prodotti dai cinghiali alla produzione agricola, a muretti, recinzioni. Il piano di abbattimento deliberato dalla giunta Di Piazza non ha assolutamente risolto un problema grave per la comunità, che andrebbe affrontato con la dovuta attenzione.
Roberto Cosolini ha invitato i cittadini ad elaborare collettivamente ipotesi di soluzione ai diversi problemi elencati per stimolare una soluzione che nasca dal basso ad opera di chi tutti i giorni vive i problemi.
Cosolini ha garantito l’impegno al dialogo costante con il territorio e ha ipotizzato alcune soluzioni ai problemi sollevati: «E’ necessario introdurre misure dissuasive al traffico, una serie di utili sensi unici, sollecitare l’introduzione di un trasporto pubblico sperimentale, lavorare al miglioramento viario delle periferie, pianificare quanto prima la rete fognaria e, nei mesi invernali, dotare la comunità di sacchi di sale da gestire direttamente».
Cosolini nella ricorrenza del Primo Maggio – «Il lavoro priorità per Trieste»
Nel giorni in cui l’onorevole Antonione, non potendo presentare un grande bilancio di attività svolta per il futuro di Trieste, ripete i suoi stucchevoli e ingiusti attacchi a proposito della benzina agevolata, preferisco parlare del tema che i triestini collocano al primo posto nelle loro preoccupazioni e, di conseguenza, nelle loro aspettative nei confronti della politica e del prossimo sindaco.
Questo tema è il lavoro, di cui ricorre la festa. Una festa oggi amara visto che cominciano ad essere troppi coloro che, invece di festeggiarlo, lo hanno perso, lo stanno perdendo o lo stanno cercando con difficoltà.
In questi mesi, grazie al confronto con tante persone, tanti imprenditori, tanti lavoratori ho costruito un programma fatto di proposte concrete per il futuro economico della città: dal porto all’economia della conoscenza, dall’industria al commercio e al turismo.
Credo infatti che questa sia la priorità per il prossimo sindaco e siccome è su questa urgenza che intendo lavorare, continuo la mia campagna caratterizzata dal dialogo con i cittadini.
Parteciperò alla manifestazione del Primo Maggio per stare vicino a chi lavora e a chi vorrebbe lavorare e chiede alla politica di fare qualcosa.
Sempre a proposito di lavoro, nel giorno in cui si svolge l’Assemblea degli Azionisti di Generali, è bene assumere – come candidato sindaco – l’impegno a fare il possibile per rinforzare il legame tra questa straordinaria azienda e la città di Trieste e non ripetere quel che accadde una ventina d’anni fa, quando ben precise responsabilità politiche fecero in modo che una parte importante di Generali lasciasse Trieste per finire a Mogliano.
Cosolini agli imprenditori:«La buona politica contribuisce a creare il mercato, mentre oggi troppi progetti sono costretti a gettare la spugna»
Intervenendo a una riunione con un gruppo di imprenditori triestini, il candidato sindaco Roberto Cosolini usa una metafora pugilistica per definire la situazione economica che sta passando la nostra città:«Coloro che vogliono investire a Trieste gettano la spugna proprio come i pugili dopo aver ricevuto una scarica di cazzotti che si chiamano rallentamenti, palleggiamenti, rinvii. E poco importa se questo sia dovuto alla manifesta incapacità di governare del centro destra o siano proprio le tante divisioni che hanno caratterizzato e continuano a caratterizzare l’amministrazione della città a determinare questo tipo di scelta. I triestini sono stufi di questa cattiva politica che non decide, blandisce, poi rinvia, dopo magari insabbia o addirittura cambia repentinamente parere».
Cosolini parla dell’ultimo caso dei centri monomarca e delle tante, troppe situazioni che hanno fatto questa fine; l’elenco è lungo «e si tratta di investimenti mancati e posti di lavoro persi» conclude il candidato del centro sinistra.
«C’è bisogno di buona politica per Trieste» afferma Cosolini «di politica che esamina i progetti, li valuta e, se portano ricchezza economica e sociale, li aiuta a realizzarsi. Ma la buona politica è anche quella che sa dire di no motivando i no responsabilmente e non nascondendosi. E’ questa l’unica via per creare a Trieste il mercato, quello vero; non quello che vede alcune imprese “premiate” o “punite” in base alla loro vicinanza ai centri di potere. Nel mio programma c’è grande attenzione alle esigenze delle imprese e ci sono impegni precisi in questo senso. Semplificare la burocrazia di regolamenti e procedure, istituire istruttorie e sportelli unici nel rapporto tra l’impresa e i vari enti competenti oppure la messa a disposizione di spazi modulari ricavati all’interno di immobili non utilizzati per favorire lo start up di progetti ideati da giovani non sono che tre esempi».
L’esperienza di Roberto Cosolini da Assessore regionale al Lavoro, Formazione, Università e Ricerca: cinque anni di buoni risultati
Roberto Cosolini è stato Assessore regionale al Lavoro, Formazione, Università e Ricerca dal 2003 al 2008 durante la presidenza Illy di centrosinistra. Questo incarico importante gli ha dato la possibilità di maturare esperienze gestionali di alto profilo in un’area vasta con problematiche fortemente differenziate. E’ stato autore di alcune leggi particolarmente gradite all’intero mondo produttivo regionale in quanto hanno regolamentato, chiarito e sostenuto aspetti di primaria rilevanza. Tra queste vale la pena ricordare:
– Legge regionale 18/2005 “del Buon Lavoro”, tra i migliori esempi in Italia di approccio riformista e condiviso di tutela del lavoro che rafforza la coesione sociale, promuove la crescita professionale dei lavoratori attraverso la formazione, l’istruzione, l’orientamento e le politiche sociali, tutela le pari opportunità nell’accesso al lavoro, prevedendo la figura del Consigliere di parità, e la conciliazione tra lavoro e maternità/paternità. Istituisce l’Agenzia regionale del Lavoro, efficace strumento per il monitoraggio costante del mercato del lavoro, indispensabile per decidere in base a dati certi le strategie future. In un periodo di calo dell’occupazione crea il Fondo di sostegno al credito per i lavoratori stipulando accordi con gli istituti bancari. Promuove il contrasto al lavoro sommerso e la tutela e sicurezza sui luoghi di lavoro.
– Legge regionale 26/2005 sull’innovazione che disciplina la ricerca scientifica e lo sviluppo tecnologico con l’intento di promuovere, creando una rete regionale, lo sviluppo sociale ed economico e di diffondere l’innovazione e il trasferimento tecnologico a favore delle imprese, centri di ricerca, sistema del welfare e P.A. Istituisce il sistema integrato tra ricerca, formazione e innovazione, la Conferenza permanente per l’Innovazione, il Comitato di Valutazione e prevede il Programma triennale. Intende favorire l’innovazione nelle strutture industriali con interventi a favore anche delle PMI e loro consorzi, del commercio, del turismo, dei servizi a imprese e persone e all’artigianato. Prevede interventi per sostenere la ricerca applicata o industriale, la brevettazione e un programma annuale di interventi a favore del sistema universitario e relativo Fondo regionale.
– Legge regionale 13/2004 sulle professioni, una delle prime leggi in Italia ad occuparsi del mondo delle professioni con l’istituzione di un registro regionale in cui, per la prima volta, vengono inserite anche le professioni NON ordinistiche. Istituisce la Consulta delle Professioni, secondo un modello partecipativo e di concertazione, che esprime proposte e pareri in materia di professioni ordinistiche e non. Prevede finanziamenti per i progetti di aggiornamento professionale e per la certificazione di qualità, per l’avvio di attività professionali nei primi tre anni a sostegno quindi dei giovani professionisti, per consentire alle professioniste/ai professionisti di conciliare le esigenze della professione con quelle della maternità, per l’avvio di forme associate o societarie di attività professionali.
In quel periodo ha fatto interagire tutti i cosiddetti “portatori d’interessi” come l’Università, gli Istituti di ricerca, gli imprenditori, i sindacati, le associazioni, i lavoratori favorendo le rispettive parti non solo sul lavoro, la formazione e l’innovazione ma anche sulle politiche di bilancio, sul reddito di cittadinanza e sull’agevolazione Irap per imprese virtuose.
Una manifestazione nata durante il suo assessorato è stata “FEST”, due edizioni del festival dell’editoria scientifica che rimangono tra gli eventi internazionali di maggiore successo mai realizzati a Trieste negli ultimi dieci anni, poi tagliata senza troppe cerimonie dalla giunta Tondo.
Dopo il 2008, concluso l’incarico regionale, Roberto Cosolini è tornato al suo lavoro alla CNA dedicandosi allo sviluppo dei servizi alle imprese. Senza abbandonare però l’impegno politico: eletto segretario del Pd triestino nel 2008 si è dimesso nel gennaio 2011 quando è stato indicato candidato Sindaco per il Comune di Trieste.
Cosolini:«Il centro destra è il grande assente nella battaglia delle infrastrutture per Trieste»
«Nel mio programma dico chiaramente che i collegamenti sono fondamentali per il Porto; lo sono per il turismo, per il commercio e per la ricerca. Anche a causa della disattenzione del Governo italiano e dei parlamentari locali di maggioranza, non arrivano buone notizie su questo fronte. Da un lato, l’Unione europea si orienta su scelte infrastrutturali che privilegiano Capodistria senza che il Governo reagisca; dall’altro Mauro Moretti, a capo di Ferrovie dello Stato, ci racconta che non conviene investire sul collegamento passeggeri da e per Trieste.
A Moretti dico due cose. E’ molto comodo fare ragionamenti con logiche esclusivamente imprenditoriali dirigendo un’impresa che gode di un sostanziale monopolio – e si sa che la concorrenza fa bene alle tasche del consumatore! – su infrastrutture realizzate con i soldi pubblici, cioè degli Italiani. Ben diverso è invece fare il manager dove ci sono mercati aperti e concorrenza effettiva. Ed è ancora più difficile portare avanti la propria impresa in aree dove lo Stato sembra abdicare ai propri compiti di pianificazione, investimento e servizio.
In secondo luogo, prima di affermare che la tratta Venezia-Trieste non ha mercato, Moretti dovrebbe dotarla di treni efficienti, veloci e puliti, che non scoraggino e obblighino a scegliere l’automobile i tanti viaggiatori che ne sperimentano i quotidiani disservizi e le cancellazioni. Bello sarebbe invece che Ferrovie dello Stato venisse spinto dal Governo a investire seriamente sui collegamenti di questa zona.
Ricordo che tra le priorità per lo sviluppo del Porto c’è l’ammodernamento del collegamento tra il Porto stesso e Monfalcone, che con un intervento certo non insostenibile – pari a 15-20 milioni di euro – potrebbe incrementare fino a un milione di teu la sua capacità di trasporto.
Se sarò eletto Sindaco voglio rappresentare con la massima determinazione e in tutte le sedi le esigenze della città, perché la storia ha dimostrato che Trieste può vivere e svilupparsi, esprimendo al massimo tutte le sue potenzialità solo stando al centro di una rete di flussi e relazioni».
Cosolini all’Assemblea pubblica dei Triestina Club:«Attivarsi subito per stabilire un nuovo assetto societario»
Roberto Cosolini è intervenuto mercoledì 13 all’affollata Assemblea pubblica indetta dai Triestina Club per sollecitare i candidati sindaco e i futuri presidenti della Provincia a prendere a cuore le sorti della squadra.
«Una stagione negativa va accettata sportivamente» ha affermato Cosolini «ma la scomparsa di una società così gloriosa non è ammissibile». Senza vendere false illusioni di possibili e alquanto fantomatici compratori, il candidato sindaco del centro sinistra ha delineato in maniera chiara le proprie mosse per dare un futuro al team alabardato:«Vanno verificate le intenzioni dell’attuale proprietà: se decide che vuole restare dobbiamo spingerla a dar vita ad un progetto serio e pluriennale che porti alle soddisfazioni che la città merita; se invece la proprietà vuole o è disponibile a mollare sarà necessario guardarsi intorno. Sarebbe ottimale se le sorti della Triestina fossero finalmente rette – dopo quattro gestioni “foreste” – da una cordata di imprenditori triestini, che mettano passione oltre al dato economico».
Constatando la non facile situazione in cui versa il tessuto imprenditoriale locale, Cosolini non ha negato la difficoltà di procedere su una via tutta cittadina, certamente auspicata:«In quel caso dovremo cercare, e non sarà facile, una proprietà possibile fuori Trieste».
Oltre all’assetto societario – priorità dell’immediato futuro – Cosolini ha toccato un altro punto centrale della vicenda Triestina:«Una volta risolto il problema della proprietà è fondamentale dar vita a un progetto che permetta alla squadra di guardare al lungo periodo, senza vivere alla giornata: il patrimonio sportivo non può accettare declassamenti».
Roberto Cosolini alla Libreria Antiquaria Umberto Saba: «Trieste ignora il suo patrimonio»
Roberto Cosolini ha fatto visita a un luogo fondamentale della storia letteraria triestina, la Libreria Antiquaria Umberto Saba, retta con forza d’animo e caparbietà da Mario Cerne. Ambiente affascinante, visitato da studiosi e turisti, ma ignorato dalle amministrazioni comunale e regionale, che non l’hanno inserito tra i locali storici della città.
Che cosa succederà quando Mario Cerne, figlio di Carletto, memoria storica di quanto è passato nella sua libreria, deciderà di andare in pensione?
«Dobbiamo partire da un assunto molto semplice: è necessario dare continuità all’esercizio» ha affermato il candidato sindaco Roberto Cosolini, che dopo le promesse di Vittorio Sgarbi, passate ormai nel dimenticatoio, propone:«Credo che un luogo così speciale debba continuare la sua storia su un doppio binario: da un lato una giusta e non invasiva musealizzazione, che permetta ai turisti di fruire della “libreria di Saba” e agli studiosi di trovare il loro naturale luogo d’incontro. Dall’altro bisogna far vivere l’attività, magari passando il testimone a una cooperativa di giovani che riescano a far tesoro del passato, guardando con entusiasmo al futuro».
Ma il fitto dialogo tra Cerne e Cosolini si è spinto anche oltre, ipotizzando la nascita di una Fondazione nella quale dovranno avere un ruolo primario la Comunità ebraica, proprietaria del locale, e la famiglia Cerne. Perché abbassare la serranda della Libreria Saba non sarebbe la chiusura di un altro negozio a Trieste, ma significherebbe perdere inesorabilmente un pezzo del nostro passato.
14 aprile, una data importante: la presentazione pubblica del programma elettorale di Roberto Cosolini
Giovedì 14 aprile alle ore 18.00, presso la Sala Tergeste del Savoia Hotel (Riva Mandracchio, 4), verrà presentato pubblicamente il programma elettorale di Roberto Cosolini.
Roberto Cosolini presenterà davanti ai candidati e ai cittadini il programma per le elezioni amministrative del 15-16 maggio. Il testo è il frutto di questi mesi di incontri e dialogo con i triestini, iniziati con la campagna Tra La Gente, che ha portato circa 2200 persone a far sentire la propria voce sui problemi e le potenzialità della nostra città attraverso la compilazione di un questionario, i cui risultati sono stati pubblicati sul sito della campagna. Da gennaio poi il candidato sindaco ha iniziato il suo giro per i rioni cittadini, continuando la sua campagna di ascolto e facendo partecipare le persone: un modo per incontrarsi e conoscersi, stringersi la mano, scambiare due parole rigorosamente dal vivo. In parallelo, il dialogo in linea diretta si è svolto e continua a svolgersi anche sul web, sul sito e sulla pagina facebook di Roberto Cosolini. Senza dimenticare i forum tematici, gli incontri pubblici con gli esperti del settore sui grandi temi per lo sviluppo futuro di Trieste.
Giovedì sarà presentato il frutto di questi lunghi mesi di ascolto e partecipazione. Il programma di Roberto Cosolini Sindaco. Un programma per far tornare grande Trieste.
L’appuntamento è alle 18.00, presso la Sala Tergeste del Savoia Hotel (Riva Mandracchio, 4).
Forum “La città dei diritti e dell’inclusione: riflessione sulle politiche sociali” – Cosolini: «Le politiche sociali non sono un lusso»
L’ultimo forum di approfondimento sul programma di Roberto Cosolini candidato sindaco di Trieste prima della sua presentazione ufficiale, calendarizzata per giovedì 14 aprile alle 18 presso la Sala Tergeste del Savoia Hotel, ha per oggetto una tematica molto attuale. Si parla infatti de “La città dei diritti e dell’inclusione: riflessione sulle politiche sociali” per far sì che Trieste diventi più aperta e più giusta.
Si parte dalla necessità di un cambio di metodo rispetto all’amministrazione in scadenza, che non è riuscita a proporre una strategia politica di ampio respiro, ma si è limitata ad amministrare – di fatto depauperando – un “patrimonio” ritenuto per molti aspetti invidiabile.
Riprendendo una frase di don Ciotti, Cosolini sostiene come sia «doveroso cambiare l’approccio delle politiche sociali, dando più spazio ai diritti e alla giustizia e meno alla solidarietà». E continua:«Bisogna comprendere come le politiche sociali non siano un lusso, bensì un ambito prioritario per la vita delle persone e di conseguenza dell’amministrazione. Non è ammissibile che il volontariato sia chiamato ad agire in sostituzione e non a complemento dell’attività del pubblico».
Il circolo vizioso delle gare a ribasso e la macelleria finanziaria cui è stato sottoposto il settore sociale hanno ridotto l’attività delle associazioni e delle cooperative, ampliando la fetta di cittadini che necessitano di assistenza.
E allora la ricetta di Cosolini per invertire marcia parte dalla volontà di creare una visione nuova per le politiche sociali che abbracci tutti i campi dell’amministrazione comunale e non sia demandata a un solo assessorato. «L’obbiettivo è creare una sorta di “Piano Regolatore del Sociale” che integri i diversi campi dell’azione del Comune» ha affermato Cosolini «Piano casa, sanità, urbanistica, piano del traffico, educazione sono settori che ineriscono al sociale e vanno coordinati per migliorare la qualità della vita dei triestini».