Trovo particolarmente ipocrita e del tutto irrispettosa la reazione prima del Governatore Renzo Tondo, poi del Presidente del Consiglio Silvio Berlusconi a proposito della vicenda Generali: evidentemente si continua a pensare che la politica debba determinare la vita e le scelte aziendali. Generali ancora una volta dà lezione di sobrietà, rigore e rispetto integrale della missione societaria.
Sabato 9 aprile Roberto Cosolini ha partecipato alla conferenza stampa indetta dall’Associazione NoSMOG per presentare il lavoro svolto e domandare ai candidati sindaco quali soluzioni hanno in mente per risolvere il problema dell’inquinamento della zona.
Ecco la sintesi della risposta di Roberto Cosolini
«Mi impegno a lavorare duramente per stabilire e attuare un accordo di programma che garantisca il superamento dell’attività siderurgica della Ferriera, la riqualificazione ambientale e la riconversione del sito, puntando così non solo a non perdere, ma – se possibile – ad aumentare i posti di lavoro. Il tavolo per la concertazione non può essere indetto ogni sei mesi, ma dev’essere un impegno costante e quotidiano.
Nell’immediato è necessario condividere con Azienda Sanitaria e Arpa i risultati delle rilevazioni effettuate per avere un continuo monitoraggio dello “stato di salute” dell’aria a Servola e nei rioni limitrofi.
Per parte mia, la porta del Sindaco è una porta aperta ai cittadini e alle associazioni come NoSmog, che ha dimostrato di saper operare seriamente e al di fuori delle strumentalizzazioni. Le responsabilità politiche davanti alla Ferriera devono essere condivise da tutti i partiti. E’ inutile rimpallarsi le accuse di colpevolezza di una situazione ormai preoccupante senza rendersi conto che ne va della salute dei cittadini».
Una goccia simbolo di vitalità e trasparenza. Una goccia per testimoniare come ciascuno dei candidati apporti con la sua esperienza umana e professionale un contributo piccolo, ma indispensabile per far tornare grande Trieste. Una goccia per rappresentare la volontà di ridisegnare una nuova città, così come fa l’acqua sulla roccia.
Trentotto tra donne e uomini, tanti i giovani, che giovedì 7 aprile si sono auto presentati alla Stazione Marittima e hanno raccontato la ragione che li ha spinti a unirsi a Roberto Cosolini, a credere in lui e nel suo progetto per vincere le elezioni e amministrare al meglio Trieste.
I valori nei quali tutti i candidati si sono riconosciuti sono partecipazione, trasparenza, competenza e merito, perché troppo spesso chi ha governato la città negli ultimi dieci anni ha pensato più al proprio tornaconto che al miglioramento della qualità della vita dei cittadini; perché ha dimostrato di perdere occasioni di sviluppo fondamentali per la crescita di Trieste, per malumori di partito.
Ma chi ha aderito al progetto di Trieste Cambia con Cosolini Sindaco è anche stufo di sentire i tanti “no” con i quali la politica ha risposto alle esigenze dei cittadini. E ha deciso di contrapporre ai “no” un insieme di “sì”:
UN INSIEME DI SI’ PER IL CAMBIAMENTO
La volontà di essere positivi e propositivi, di rifiutare i NO, i distinguo ed i veti incrociati che bloccano sul nascere ogni iniziativa, conducono alla individuazione di una serie di SI’ su grandi temi da affrontare nei prossimi cinque anni per dare un volto nuovo a Trieste. Una serie di SI’ che riguardano temi reali, con obiettivi effettivamente raggiungibili.
SI’ all’innovazione industriale e al lavoro
ridisegnare il tessuto industriale della città a partire dalla dismissione della Ferriera e dal rifiuto del rigassificatore
favorire gli investimenti delle imprese in innovazione attraverso il raccordo con i centri di ricerca
favorire la creazione di nuovi posti di lavoro:
– promuovendo nuovi insediamenti industriali nel campo delle tecnologie eco- sostenibile
– nell’edilizia, promuovendo l’utilizzo delle nuove tecnologie nelle nuove costruzioni e del recupero del patrimonio immobiliare esistente
– realizzando la bonifica dei siti inquinati
– valorizzando il Carso con strutture agro-socio-turistiche eco-compatibili
– favorendo l’agricoltura ed promuovendo il commercio dei prodotti agro-alimentari del territorio
– realizzando progetti pilota nelle riqualificazioni di aree degradate quali il Porto vecchio, la Fiera, la caserma di via Rossetti
accompagnare i lavoratori espulsi dal mercato del lavoro alla ricollocazione creando una rete forte con i sistemi pubblici e privati per l’impiego, le imprese ed il sistema formativo
promuovere la formazione di figure professionali per il fabbisogno occupazionale di settori storici, come l’economia del mare e di settori di recente affermazione, come l’agroalimentare e il turistico – alberghiero
SI’ a una città più vivibile e verde
estendere la pedonalizzazione del centro
garantire la creazione “intelligente” e rapida di parcheggi
favorire interventi per abbattere l’inquinamento atmosferico
incentivare la raccolta differenziata dei rifiuti urbani
rafforzare il trasporto pubblico e sostenere nuove e capillari modalità per la mobilità, anche private ed ecocompatibili
potenziare la rete ciclabile e favorire l’uso della bicicletta
creare nuove aree verdie nuovi centri di aggregazione nei rioni
sostenere il ruolo e le attività delle società sportive dilettantistiche e accrescere gli spazi per lo sport amatoriale
SI’ al turismo e al commercio
favorire lo sviluppo del commercio attraverso il volano del turismo
incentivare il miglioramento dell’accoglienza dell’ospite
valorizzare il patrimonio storico, culturale e naturalistico
favorire la realizzazione di eventi culturali, artistici, congressuali e sportivi di qualità
favorire l’afflusso turistico via mare, incentivando l’arrivo di navi da crociera e yacht privati.
attuare progetti europei che favoriscano i rapporti con i Paesi vicini
dotare l’Amministrazione di un’adeguata struttura in grado di convogliare i fondi europei sul territorio attraverso gli opportuni rapporti con le istituzioni regionale, nazionale ed europea cui compete la programmazione e gestione di tali risorse
SI’ ad una città solidale
rafforzare l’assistenza alla persona, domiciliare e presso le strutture residenziali conparticolare attenzione agli anziani, attivando una nuova rete di servizi e aiuti
porre in essere efficaci strumenti che sostengano la conciliazione tra tempi di vita e tempi di lavoro. E’ bene ricordare che tale problema costituisce una delle principali cause che impediscono l’ingresso o il reingresso delle donne nel mercato del lavoro
favorire l’integrazione degli immigrati facilitando l’acquisizione della conoscenza della lingua italiana e dei diritti e doveri di cittadinanza
consolidare la tradizionale multiculturalità della città
SI’ ad una città laica e propositiva
istituire il registro delle unioni civili
riconoscere la pluralità delle forme di comunione di vita
promuovere la parità e contrastare ogni discriminazione
istituire il registro del testamento biologico
SI’ alla trasparenza
Garantire la pubblicazione sul sito istituzionale del Comune:
di tutti gli atti amministrativi, ordinanze, mozioni, interpellanze, interrogazioni e ordini del giorno presentati
delle registrazioni audio e dei verbali delle sedute e dei voti espressi dai singoli consiglieri
dei bandi di gara e dei loro esiti
degli incarichi assegnati dall’Amministrazione
dei beni di proprietà dell’Amministrazione e della loro destinazione d’uso
SI’ alla partecipazione dei cittadini
Facilitare l’uso degli strumenti di democrazia diretta attraverso:
l’abolizione del quorum dei referendum consultivi comunali per favorire la partecipazione attiva di tutti nelle decisioni strategiche
l’abbassamento del numero delle firme richieste per richiedere un referendum consultivo al 2% degli aventi diritto al voto
istituzione della delibera comunale di iniziativa popolare attraverso la raccolta di 1000 firme in formato cartaceo o on line
SI’ al merito
costituire una commissione, in possesso dei dovuti requisiti di terzietà, che valuti le proposte di nomina avanzate dalla politica
promuovere e diffondere la “cultura del merito” quale bene comune e fattore determinante di sviluppo
Libera, trasparente, aperta. Sarà così la Trieste di tutti.
Ecco il video della presentazione:
Ed ecco i candidati di Trieste Cambia con Cosolini Sindaco:
Andrea Abrami
Edoardo Allegro
Michele Amendola
Elena Angelica
Fabio Baldas
Pierluigi Barbieri
Debora Baroga
Pompeo Boscolo
Elisa Cacciatore
Davide Cappelli
Felice Carta
Clara Comelli
Annalisa Cozzarini
Roberto Decarli
Davide Di Donato
Alessandro Facchini
Valeria Facchini
Gianluca Festini
Maria Franco Scarabizzi Hartmann
Lucia Greblo
Elena Marchigiani
Andrea Masé
Sara Matijacic
Michela Novel
Ares Pecorari
Alfredo Racovelli
Pierluigi Sabatti
Fabio Samec
Giorgio Sulligoi
Cristina Talarico
Fidel Tonchia
Vittorio Torbianelli
Francesco Toscano
Lorenzo Verbanac
Eva Vocci
Laura Zancola
Francesco Zarattini
Daniele Zupin
Roberto Cosolini ha affrontato le domande dei giovani triestini che hanno partecipato al progetto didattico «La nostra città oggi e domani» promosso dall’ACCRI (Associazione di Cooperazione Cristiana Internazionale). Circa un centinaio i ragazzi convenuti nell’Aula Magna dell’Istituto Volta che hanno così potuto incontrare faccia a faccia i candidati alla poltrona di primo cittadino, sottoponendo le loro proposte e ascoltando quelle dei sei candidati.
Ecco le loro domande e le risposte di Roberto Cosolini
1. Secondo Lei il Comune di Trieste si adopera per eliminare le differenze tra uomo e donna nei vari ambiti e le discriminazioni ancora esistenti nei confronti della donna?
R.C.: «La mia attenzione nei confronti delle donne è sempre stata massima e in caso di elezione continuerò su questa strada. Voglio ricordare che nel 2005 ho promosso la Legge Regionale 18, detta “Del buon governo”, nella quale preciso che parità significa pari opportunità nell’accesso al lavoro, nella retribuzione, nella carriera e nella conciliazione tra impegni professionali e familiari. Ciò significa fornire servizi come asili nido e scuole efficienti e con orari flessibili per permettere alle madri di continuare a realizzarsi nel lavoro, ma equivale anche a dare un supporto adeguato alle giovani donne che vogliono diventare madri»
2. Da molti anni si discute della Ferriera di Servola, cosa pensa di fare al riguardo?
R.C.: «Prima di promettere la sua chiusura – azione che tutti auspicano per il miglioramento della qualità della vita degli abitanti di Valmaura, Servola e non solo – è necessario realizzare un concreto ed efficace programma per ricollocare i lavoratori e dare opportunità all’indotto. Contemporaneamente bisogna attrezzarsi per una riqualificazione dell’area. Si tratta di un percorso certamente non rapido e di non facile soluzione, ma l’obiettivo è chiaro»
3. Come intende regolarsi riguardo alle precarie condizioni degli edifici scolastici?
R.C.: «Desidero attuare un serio e circostanziato programma di investimenti per la manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici scolastici di proprietà comunale. Quello che molti giovani mi hanno espresso durante gli incontri avuti con loro è la volontà che la scuola non vada in pezzi, né in senso materiale, né in quello ideale di luogo di formazione. Penso inoltre di utilizzare queste strutture anche per attività parascolastiche e come luogo di aggregazione»
4. I teatri stanno abbassando il sipario definitivamente a causa dei tagli alla cultura, come pensa di sfruttare le risorse locali note in tutto il mondo?
R.C.: «La situazione del Rossetti e del Verdi è ben diversa; in questo momento ad essere più in pericolo è la vita del Verdi. In questi giorni il FUS è stato rifinanziato, ma permangono tagli pesanti a un mondo – in generale culturale e non solo legato al teatro – in grave crisi. E’ necessario aiutare con incentivi mirati e chiedere produzioni di qualità spendibili sul territorio italiano, europeo, mondiale in modo da ammortizzare i costi delle messe in scena»
5. Quali provvedimenti predisporrà per lo smaltimento dei rifiuti abbandonati abusivamente nel Carso? Ci sarà maggiore controllo sul territorio affinché non si riaprano discariche abusive?
R.C.: «Il Comune dovrà lavorare su una situazione pregressa difficile, smaltendo i rifiuti che rovinano il nostro territorio. Per quel che riguarda il futuro non posso che dire: tolleranza zero per coloro che inquinano e deturpano il paesaggio. L’azione di sorveglianza andrà di pari passo a quella di sensibilizzazione e formazione di un forte senso civico nelle fasce più giovani»
6. Risulta difficile per i giovani trovare luoghi per suonare con gli amici, crede che si potrebbero trovare dei luoghi (poli di aggregazione) dove i giovani possono trovarsi per suonare e condividere la musica gratuitamente?
R.C.: «Ci sono moltissimi contenitori vuoti a Trieste che attendono una destinazione: Porto Vecchio, Molo IV, Salone degli Incanti, Magazzino Vini solo per citarne alcuni sulle Rive. Una destinazione ai giovani di questi locali è doverosa: non penso solo alle sale prove, ma anche a una biblioteca dove poter studiare fino a tardi, dotata di wi-fi, uno spazio ristorazione e una mediateca. Su questi temi i giovani devono far sentire la propria voce ed esprimere le proprie necessità»
7. Pensa che sarebbe una buona iniziativa chiudere le vie del centro al traffico automobilistico per evitare l’inquinamento atmosferico e creare spazi verdi nei quali bambini e anziani possano trascorrere parte del loro tempo?
R.C.: «Le pedonalizzazioni fanno bene alla salute, migliorano la qualità della vita e aumentano il commercio, ma non vanno pensate solo per il centro cittadino. Voglio togliere le macchine dalle Rive perché triestini e turisti possano godersi uno dei lungomare più belli d’Europa, ma voglio anche che i rioni non diventino dei dormitori. Pedonalizzare una piazza o una strada, migliorare il suo arredo urbano, far rivivere il piccolo commercio al dettaglio e far in modo che tutti i cittadini si sentano di serie A è il mio obiettivo»
La sanità regionale è ai primissimi posti non solo per l’andamento dei conti pubblici, ma soprattutto per i risultati di salute conseguiti: nonostante tutto ciò, l’Assessore Kosic la penalizza, decidendo di tagliarne pezzi importanti.
Combattere i disservizi crescenti per i triestini, sviluppare le professioni sanitarie ed esercitare fino in fondo la funzione di Autorità garante della salute dei cittadini sono i compiti di un futuro Sindaco.
Di questi temi ha dibattuto il candidato del centro sinistra Roberto Cosolini insieme ai rappresentanti di Collegi, Ordini, Associazioni professionali, operatori, organizzazioni sindacali e cittadini durante l’incontro svoltosi martedì 5 aprile presso la Sala Vulcania della Stazione Marittima.
«Riformare è sinonimo di progresso e avanzamento sociale» ha affermato Cosolini «gli attuali tagli indiscriminati rischiano di azzerare quanto di buono fatto nel corso di decenni. Leggendo le carte e ascoltando coloro che operano quotidianamente in ambito sanitario ci si rende conto che la politica regionale in questo campo è stata penalizzante per Trieste, pericolosa, arrogante e pasticciona».
Cosolini ha sottolineato come il risultato attuale raggiunto dall’Assessore Kosic è stato quello di danneggiare la coesione sia delle Istituzioni, sia sociale:«Il rapporto tesissimo tra amministrazione regionale e Università, la difficile situazione del Burlo e il mancato turn over del personale sono degli esempi lampanti».
«Oggi il personale riesce a malapena a somministrare le cure necessarie ai degenti» ha chiosato il candidato sindaco «tutto ciò che attiene all’importantissima sfera del decoro e della dignità del malato – come lavarsi o mangiare – è demandato ai familiari o al volontariato. Davanti a questa situazione al limite della malasanità, cui fa fronte ormai solo il senso civico degli operatori, il Sindaco, che è l’interprete più autentico delle esigenze della comunità, rimane in silenzio». Lottare per garantire a tutti cure adeguate, adoperarsi per valorizzare le professioni sanitarie, puntare sulla prevenzione, ma soprattutto non recedere dagli standard attuali, puntando invece a migliorarli: sono questi gli impegni di Roberto Cosolini.
La campagna elettorale è entrata ormai nel vivo e il candidato sindaco del centro sinistra Roberto Cosolini continua a giocare d’anticipo come ha fatto fin dall’inizio. Mentre gli avversari continuano a navigare a vista, Cosolini propone concretezza: nessuna indiscrezione, ma una vera e propria presentazione di chi lo sosterrà nelle prossime settimane, avendo accolto il suo invito a candidarsi nella Lista Civica che porta il suo nome.
Giovedì 7 aprile alle ore 18.30, presso la Sala Oceania della Stazione Marittima (Molo Bersaglieri), si conosceranno infatti nome, logo, programma e candidati approvati dall’Assemblea dei Promotori.
Ridare nuovamente un ruolo internazionale alla cultura e alla produzione culturale triestina: è questo l’obiettivo del candidato sindaco Roberto Cosolini, che ha incontrato il variegato mondo degli “addetti ai lavori” durante il Forum intitolato “Risorse ed Opportunità per la Città della Cultura”, tenutosi lunedì 4 presso il Teatro dei Fabbri con inizio alle ore 17. A introdurre il dibattito la Presidente della Provincia Maria Teresa Bassa Poropat, che ha delineato competenze e lavoro svolto dall’amministrazione provinciale: recupero del teatrino dell’ex Opp, nascita della Casa del Cinema, mostre come quella di Spacal o Unica solo per citare degli esempi.
«In questi ultimi dieci anni la vita culturale triestina è stata mortificata, negandole quella sua innata apertura verso il suo universo di riferimento, che è tracciato dalle rotte delle navi e dei mercanti, dalla sua vicenda di città di confine, dal suo essere anello e cerniera tra mondo occidentale e orientale» ha sintetizzato Cosolini «La cultura a Trieste ha una storia e una vivacità tali da non poter essere guardata da un’unica angolatura». Il riferimento è alla visione tutta nazionalista che ha improntato l’assessorato attuale.
Le proposte del candidato sindaco partono da un assunto chiaro:«Il Comune ha il compito di tracciare la linea di indirizzo e di coordinare le realtà che operano con competenza e professionalità sul territorio, favorendo le sinergie e promuovendo il patrimonio culturale della città come un variegato spettro di offerte, quando non un singolo “grande evento”. La politica culturale del Comune, in compatibilità e sintonia con quanto di buono fatto dalla Provincia in questi anni, deve essere innanzitutto il riflesso di un cambio di atteggiamento nei confronti delle iniziative più importanti, che l’amministrazione locale deve supportare e promuovere, favorendo un significativo e reale coinvolgimento della popolazione e del territorio. Fornendo un contesto propizio a tali eventi, infatti, la cultura può essere sempre più volano anche per il turismo, apportando nuova linfa a settori come il commercio e la ristorazione».
L’ampio dibattito ha toccato temi come la necessità di una calendarizzazione precisa degli appuntamenti per evitare dannose sovrapposizioni; è stato ribadito il problema della carenza di spazi ed è stata caldeggiata la nascita di uno sportello per l’aiuto alla compilazione dei contributi e la segnalazione di bandi, concorsi e fondi (anche a livello comunitario). Più volte è ritornata l’immagine di Trieste letteraria come possibile “brand” della città.
«La cultura nella sua globalità ha bisogno di stanziamenti» ha commentato Cosolini «ed è inammissibile che i fondi europei – spesso riservati a iniziative di tutela e promozione del patrimonio – cui Trieste ha avuto accesso nel 2010 abbiano raggiunto la risibile somma di 25.000 euro. La nostra città merita di più».
«Serve» conclude Cosolini «riproporre a Trieste un grande evento, dopo l’inopinata cancellazione di Fest, e va ridata dignità ad una rete museale di qualità, oggi penalizzata da scelte discutibili di oscuramento. Il patrimonio culturale del Comune è un valore – penso anche alla Biblioteca civica e al sistema bibliotecario in generale – che in questi anni non è stato sostenuto, nonostante la nostra Biblioteca civica sia una realtà primaria a livello nazionale».
Diamo i numeri! In un percorso di avvicinamento al voto fatto di concretezza e trasparenza, vi forniamo tutti i dati di questi ultimi mesi.
DATI CAMPAGNA 550 email cui Cosolini ha direttamente risposto. 800 email cui lo staff ha risposto.
110 incontri pubblici con realtà locali del mondo della cultura, del lavoro, del terzo settore, del turismo, del commercio e dell’imprenditoria.
250 incontri privati con operatori socio-sanitari, operatori culturali, rappresentanti di categoria, singoli cittadini, associazioni di volontariato, associazioni sportive, cooperative sociali.
DATI CAMPAGNA “RIONI AL CENTRO” 18 incontri effettuati da inizio febbraio a fine marzo
Oltre 50 realtà incontrate sul territorio tra associazioni sportive e culturali, case di riposo, scuole, centri di aggregazione.
Ad esse si aggiungono i contatti con professionisti che si occupano di disagio sociale, istruzione, formazione, sanità.
Centinaia i cittadini incontrati nei rioni dove vivono e lavorano
Oltre 40 i volontari che hanno aiutato a preparare gli appuntamenti
WEB
Una media di 310 visitatori unici al giorno
Circa 3 minuti di permanenza in media sul sito per ogni visita
Il 57% dei visitatori proviene da link su facebook. Facebook si conferma l’anima della relazione in rete.
La pagina più visitata, dopo la home, è la biografia del candidato.
La seconda pagina più visitata è la famosa lettera aperta a Paolo Rumiz con circa un migliaio di click ricevuti.
Il terzo articolo più letto è la lettera ai cittadini di Trieste.
La pagina Facebook ha circa 1400 iscritti (al momento attuale 1406).
2.478 sono le persone che nel corso dell’ultimo mese ha interagito con la pagina di Roberto Cosolini (visitato le pagine o letto i post)
694 i commenti alla pagine nell’ultimo mese
40% sono donne 60% sono uomini
13% in fascia d’età 18 – 24
21% in fascia d’età 25 – 34
21% in fascia d’età 34 – 44
25% in fascia d’età 45 – 54
18% in fascia d’età oltre i 55
Il contenuto più visto in assoluto su Facebook è quello recente dedicato alla lista civica. E’ stato visualizzato 3.146 volte
La newsletter coinvolge quasi 4.000 triestini, per un invio ogni settimana. Spunti, giro tra i rioni, ogni evento viene segnalato in una mail settimanale.
Sabato 26 e domenica 27 marzo Roberto Cosolini ha fatto tappa a S. Luigi per conoscere personalmente e da vicino le realtà dell’associazionismo e non solo.
Nella mattinata di sabato ha visitato il Circolo Arci e la bocciofila, discutendo in particolare della scarsa manutenzione garantita a questa parte di città: marciapiedi rovinati e spazi verdi carenti o poco curati sono stati i temi delle prime lamentele dei residenti. Ma non basta. «Fino a pochi anni fa S. Luigi godeva di una buona rete di commercio al dettaglio, che garantiva anche alle persone anziane di non doversi per forza recare in centro città per fare la spesa» ha affermato il candidato sindaco «Il mio impegno per la riqualificazione dei rioni, per farli rivivere ed evitare la loro deriva a verso l’essere un “dormitorio”, sarà massimo e concreto».
Successivamente Roberto Cosolini si è recato al Dijaski Dom, dove ha potuto apprendere quanto la struttura fa per i giovani, ospitando un asilo comunale, uno privato e il dopo scuola. La visita è terminata incontrando alcuni genitori della scuola elementare Aldo Padoa.
Domenica Cosolini ha conosciuto la comunità parrocchiale di S. Luigi, visitando anche la sede dell’Acli. Sono stati sottolineati gli annosi problemi dei parcheggi e di una viabilità ormai da ripensare, ma in particolare è stato esposto al candidato sindaco il travagliato iter – ora bloccato – per la costruzione del supermercato Coop.
Ultima tappa, la visita al campo sportivo dove andrà affrontata urgentemente la questione del rifacimento dei campi 11 e 7, nonché degli spogliatoi.
Cosolini alla fine della giornata commenta:«Sono stupito di quanta mancanza di dialogo ci sia con un’amministrazione comunale che si è dimostrata troppo spesso sorda alle richieste dei cittadini. Tutti noi e in primo luogo coloro che operano nella formazione e nell’associazionismo sportivo siamo perfettamente consapevoli della necessità di risparmio dovuta al periodo di crisi, però i tagli non possono coinvolgere chi si occupa di servizi rivolti al mondo dei giovani: la funzione sociale dei poli di aggregazione è innegabile».
Evitare di creare doppioni, puntare a valorizzare le realtà virtuose esistenti condotte da professionisti, costruire una regia efficace d’impianto politico e lasciare al manager privato la gestione di progetti concreti che nascano dall’esperienza maturata sul campo. E ancora la creazione di attrattori e la spinta sulla cultura dell’accoglienza.
Sono questi i temi dai quali è mosso un dibattito ampio e articolato affrontato da Roberto Cosolini e da un nutrito gruppo di addetti ai lavori in ambito turistico, primi tra tutti il Presidente della Camera di Commercio Antonio Paoletti e il Presidente di Promotrieste Guerrino Lanci.
Roberto Cosolini inaugura con “La Città del Turismo” la serie di focus tematici su parti di quel programma che è ormai in fase di rifinitura e che verrà presentato alla cittadinanza il 12 aprile. Un programma partecipato e di cui i focus sono una “coda” ad appuntamenti già avuti in questi mesi di campagna pre-elettorale. Incontri nei quali ricevere quindi, ma anche confrontarsi su alcune suggestioni per sostanziare una cornice ben chiara.
Il candidato sindaco indica la via, sottolineando l’importanza dell’integrazione dei valori turistici che Trieste è in grado di offrire – Carso, mare, architettura, rete museale, produzione culturale per citarne alcuni –, per rendere attraente l’immagine di Trieste:«Accanto a un tessuto ricco» afferma Cosolini «è necessario aggiungere la capacità catalizzatrice di qualche grande evento. Cito un festival dell’editoria scientifica come Fest – inopinatamente tagliato dalla giunta regionale – che nella sua breve vita ha invece avuto l’abilità di non essere una voce isolata, ma ha saputo raccogliere attorno a sé l’arte contemporanea, la musica, il teatro».
A Cosolini fanno eco Vittorio Torbianelli, Francesco Comotti e Fabio Samec, chiamati a declinare ciascuno a seconda della propria esperienza professionale la visione del turismo che il futuro sindaco sarà chiamato a dare.
Emergono la necessità per Trieste di muoversi in maniera dinamica su un mercato ormai inevitabilmente internazionale con una propria immagine, con un preciso calendario di eventi e soprattutto con una voce unica.
«Trieste è una città dove gli attori del mondo turistico e culturale non dialogano a sufficienza e dove troppo spesso uno non sa quello che sta realizzando l’altro» ha concluso Cosolini «in tempi di ristrettezze di risorse abbiamo il dovere morale di non sperperare denaro pubblico e focalizzare i nostri sforzi verso obiettivi chiari e perseguibili: vogliamo puntare sul centro congressi? Vogliamo vagliare seriamente il progetto del Parco del Mare? A fronte di una precisa valutazione del piano economico è necessario dare il via alla realizzazione e avere tempi certi per il ritorno degli investimenti».
Dopo l’incontro di lunedì incentrato sul turismo, Roberto Cosolini punta dritto su uno dei temi caldi della campagna e lo fa nel secondo forum programmatico intitolato “Rilanciare la funzione internazionale di Trieste: strategia generale e sviluppo del porto”, tenutosi all’Urban Hotel Design.
Forte dell’ampio dibattito già innescato in questi mesi di campagna elettorale, il candidato sindaco del centro sinistra non ha dubbi sui responsabili di questa situazione di stallo e sulle priorità d’azione.
«Trieste non può accettare di perdere un investimento imponente come quello di Unicredit» ha tuonato Cosolini «Finiti gli annunci roboanti, il Ministro Frattini è sparito colpevolmente, lasciandoci senza una chiara indicazione su qual è il sistema dell’Alto Adriatico voluto dal Governo. Come se non bastasse Regione e Comune sono volati a Roma più per garantirsi e spartirsi poltrone, che per pensare al bene dei cittadini. La funzione internazionale di Trieste – in tutti gli ambiti – ha bisogno di collegamenti. Siamo isolati e in questo isolamento ci sono pesanti responsabilità del centro destra nazionale, regionale e locale».
La volontà da parte del candidato sindaco è chiara: puntare tutto sugli investimenti nelle infrastrutture per far sì che il Porto possa ancora essere considerato appetibile.
Le urgenze si contano sulle dita di una mano e Cosolini le inanella:«Attuazione delle opere del Piano regolatore varato da Boniciolli (e in particolare raddoppio del Molo VII e piattaforma logistica), accordo con Ferrovie e Regione per il potenziamento dell’attuale collegamento ferroviario, che con investimenti contenuti è in grado di arrivare a trasportare un milione di teu all’anno (quasi 4 volte il volume attuale), abbattimento delle tariffe ferroviarie anche grazie al superamento del monopolio della gestione dei trasporti, creazione della zona retroportuale a Fernetti o Prosecco, magari anche in parziale regime di punto franco, incentivi sugli accordi con gli spedizionieri locali e internazionali e, infine, la realizzazione di un sistema portuale con unica Authority fra Trieste e Monfalcone, che potrebbe addirittura preludere a una fusione amministrativa delle due province».
Intervenendo al dibattito tra candidati sindaco organizzato oggi dal MIB School of Management, Roberto Cosolini affronta nello specifico il tema del rapporto tra politica e competenze presenti nella comunità civica. «Se sarò eletto» afferma il candidato del centro sinistra «è mia ferma intenzione istituire immediatamente un Comitato di garanzia che vagli in via preventiva il curriculum di coloro che ambiscono a cariche la cui nomina è di competenza del Sindaco». E’ una bella novità per Trieste e una proposta concreta sulla via della trasparenza, onestà e meritocrazia inaugurata da Cosolini.
«Penso a un Comitato di cui facciano parte un magistrato, un rappresentante dell’Ateneo, uno degli ordini professionali e altre figure di garanzia che vanno individuate» continua Cosolini «I cittadini sono stufi di vedere sempre gli stessi volti su poltrone di volta in volta diverse, persone legate ad appartenenze politiche o clientele che nulla apportano alla buona amministrazione della città».
«E’ necessario voltare pagina; aprire le finestre di stanze stantie e respirare aria nuova» conclude il candidato sindaco.
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