Il programma partecipato della campagna Tra La Gente: il primo intervento di Trieste Polis Digitale

8.026.758 banner pubblicati online, 5.293 click da parte dei triestini, 2.274 questionari compilati tra internet e banchetti nelle vie della città. Ma anche 7 priorità stringenti per il Sindaco di Trieste 2011 e le indicazioni al Pd su come deve cambiare il proprio atteggiamento verso i cittadini. Questi i numeri e i risultati della campagna Tra La Gente, iniziativa del Partito Democratico per comprendere e raccogliere le idee di tutti i cittadini per la Trieste che vorrebbero.
Comincia da qui la pubblicazione dei materiali dell’evento “Trieste Polis Digitale“, incontro tra Roberto Cosolini e la comunità digitale della città, per ascoltare e accogliere le proposte dei cittadini più esperti su come internet e i nuovi media possano ottimizzare i servizi e le politiche del Comune di Trieste.
A presentare sintesi e risultati di “Tra La Gente” è stato Enrico Marchetto, curatore assieme ad Enrico Maria Milič della campagna.

Qua trovate il pdf con i risultati della campagna

Lettera aperta a Paolo Rumiz

Caro Rumiz,
ho letto il Suo articolo di mercoledì 9 marzo e ho deciso di scriverLe innanzitutto per confermare che farò proprio come Lei dice: non accetterò mercanteggiamenti di alcun tipo e lascerò la destra cuocersi nel suo brodo.
Vede, io voglio proprio essere quel panzer che Lei ha dipinto quando mi ha intervistato dopo i quattro servizi sulla “storia” del nostro Porto su cui ha aperto squarci di luce assolutamente necessari. Voglio essere il panzer che abbatte a Trieste i muri dell’immobilismo, del no se pol, della paralisi che toglie lavoro ai giovani ma assicura rendite e privilegi agli amici e agli amici degli amici…di chi? Di un sistema di potere a cui tutti i big del centrodestra hanno portato il loro bel mattoncino: Camber certo, ma anche Dipiazza, Menia, Antonione….Oggi sono divisi, si rinfacciano di tutto, qualcuno si è scoperto la vocazione alla rottamazione delle cupole dopo esserne stato estromesso o penalizzato: ero contrario alla nomina della Monassi, ma il candidato di Antonione e Menia era un manager internazionale esperto di porti e che parlasse cinque lingue o piuttosto il sindaco uscente in cerca di collocazione? Non è mai troppo tardi, ricordava il mitico maestro Manzi, ed è vero, ma i protagonisti di questa vicenda di potere, che hanno cominciato con la Lista per Trieste che “spedì” Generali a Mogliano, che hanno combattuto una guerra interna di potere fra clan a spese dell’Expo, che si sono accordati in questi anni su presidenze a FI e vicepresidenze ad AN “everywhere”, che ci hanno propinato il disastro del sito inquinato, che hanno promesso la chiusura della Ferriera tre volte in tre campagne elettorali, è bene che riposino un po’ tutti!
Nella loro guerra usano rinfacciarsi voglie di inciuci con il centrosinistra per attaccarsi: quindi un giorno mi attribuiscono Bandelli, poi Camber, mentre nel frattempo SEL teme che apriamo al “finiano” Menia; se il centrodestra candidasse Tononi mi attribuirebbero connections con Dipiazza o Antonione.
Sarò chiaro: voglio sconfiggerli per il bene di Trieste e voglio farlo insieme con la mia coalizione e con le persone per il bene di questa città, stanche di immobilismo, della loro voracità e delle loro faide, del blocco del porto, ma anche dei danni che tutti loro assieme con Tondo e la Lega Nord ci hanno causato in questi due anni, abolendo il reddito di cittadinanza, smantellando pezzi di welfare, cancellando Fest, trattandoci come una piccola città di provincia, infischiandosene dei treni che mancano o della piattaforma logistica. Chi di loro si è distinto di fronte a questo scempio a spese di Trieste? Chi ha protestato in Regione o al Parlamento? Nessuno! E per questo nessuno di loro voglio come alleato palese o occulto.
Giro i rioni, incontro anziani e giovani, commercianti arrabbiati, disoccupati e chi il lavoro ce l’ha ma non sa fino a quando, situazioni di abbandono e di degrado: proprio dopo aver letto il Suo articolo sono stato alla microarea di Ponziana e nel ghetto di via Battera, a toccare con mano povertà e disagio e a sentirmi dire: “Una volta c’era almeno il reddito di cittadinanza”. Chi di loro si è distinto su questo, invece che sulla lotta per le “careghe”? Voglio una Trieste ancor più bella, la voglio importante, che includa e dia opportunità: per questo, non tanto per appartenenze partitiche o di schieramento, andiamo serenamente ma con grande forza ed energia avanti per la nostra strada.

Grazie
Roberto Cosolini

Il rilancio del lungomare è un valore in più che non penalizzerà gli altri interventi importanti

A proposito di auto sulle Rive, vista la discussione interessantissima innescata dalle mie dichiarazioni aggiungo qualche considerazione:
a) non c’è nessuna contraddizione tra il voler rilanciare il lungomare ed effettuare interventi sui rioni (ho già detto che saranno prioritari e lo confermo) o le bonifiche, il porto o altri temi: afferiscono a obiettivi ed interventi che vanno perseguiti comunque
b) i progetti di parcheggi sulle Rive esistono già, sono previsti nel piano parcheggi, inspiegabilmente tenuti fermi dal Comune, nonostante siano in project financing e non costino nulla: consentirebbero un primo risultato ovvero togliere le macchine dai parcheggi a pagamento di superficie e creare un primo spazio vivibile sul mare per pedoni, turisti, bici ecc. E ripeto non prevedono risorse pubbliche
c) lo sapete che tutti i progetti presentati a suo tempo, quando assessore all’inizio dell’era Dipiazza era l’arch. Bradaschia, per il concorso sulle Rive prevedevano una parte di circolazione sotterranea? Poi Bradaschia è stato sostituito, Dipiazza ha messo via tutti i progetti e ha optato per “l’autostrada” poi affidata all’impresa Bruno (immortalata anche con una targa…). Ritornarci sopra subito certo non è opportuno, ma se guardiamo al medio periodo – e un governo della città lo deve fare – una scelta che si è rivelata limitativa e inadeguata può essere messa in discussione.

Certo costi e impatto andranno valutati, ma va anche valutato il valore per l’immagine di Trieste, la sua qualità della vita, l’attrazione turistica di un lungo mare libero e vivibile. Del resto se vogliamo puntare sulla qualità della città, del suo ambiente, delle sue risorse (tra cui il mare) come volano di sviluppo, invece che su rigassificatore o ferriera, qualche scelta coraggiosa la dovremo pur fare o no? Ripeto: senza penalizzare o posporre altri interventi urgenti ed importanti.

Via il traffico dalle rive, Trieste riconquista il mare

Foto di Eric Medvet
Riavvicinare la città al mare. Oggi Trieste è una città in cui il mare sembra impossibile da raggiungere: in riva al mare c’è più spazio per le automobili che per le persone.
Sin dall’inizio della sua avventura elettorale, il candidato sindaco del centrosinistra Roberto Cosolini non ha perso occasione di ribadire che quello dell’avvicinamento al mare, della possibilità per tutti i cittadini di disporre di luoghi “sul mare”, sarà uno dei punti fermi della propria amministrazione.
Come? Le azioni concrete che Cosolini immagina per la “riconquista del mare” sono solo uno dei tanti aspetti contenuti nella lettera che Cosolini invierà prossimamente a tutti i triestini e le triestine.
Uno dei passaggi chiave è proprio quello dedicato a quanto il candidato sindaco desidera poter fare per le rive: eliminare la circolazione delle automobili, realizzare i parcheggi sotterranei, restituire alle persone, alle passeggiate dei cittadini la parte centrale delle rive.
Spiega Cosolini: “Le rive oggi sono un’autostrada, cui riconosciamo un unico merito: di aver velocizzato il traffico. Per il resto, la separazione delle persone dal mare non poteva essere più netta, e il percorso sostanzialmente ostile ai pedoni: si pensi ai parcheggi, all’attraversamento in due tempi che obbliga a sostare nello mezzo di una via a grande scorrimento. La circolazione e la fisionomia delle rive va ripensata”. Per farlo, ci vogliono soluzioni coraggiose, come sottolinea Cosolini: “Come sindaco, desidero innanzi tutto realizzare i parcheggi sotterranei, oggi inspiegabilmente bloccati. Quindi andare oltre: realizzare un sottopasso per la circolazione sotterranea. Un progetto che renderebbe la parte centrale delle rive uno dei luoghi più vivibili e incantevoli che si possano immaginare sul mare”.

E-Mozione in comune: fare obbligo al Consiglio Comunale di dibattere un testo sottoscritto online da 2000 cittadini

Il Comune di Trieste con Sindaco Cosolini farà obbligo per il Consiglio Comunale di dibattere tutte le ‘E-Mozioni’ presentate online e sottoscritte via internet da almeno 2.000 cittadini. Questa l’idea che intende sfruttare le nuove tecnologie per rendere più immediati i rapporti tra cittadinanza e scelte politiche. Internet come base di condivisione e di maggior partecipazione dei cittadini alla pubblica amministrazione.
La proposta è stata illustrata nel pomeriggio di ieri, durante l’evento “Trieste Polis Digitale“, incontro tra Roberto Cosolini e la comunità digitale della città, per ascoltare e accogliere le proposte dei cittadini più esperti proprio su come internet e i nuovi media possano contribuire a cambiare i servizi e le politiche del Comune di Trieste. Trasparenza, partecipazione ed efficienza, queste le tre parole chiave sulle quali il candidato sindaco si è espresso in maniera convinta nel proprio intervento finale, e che ben riassumono quanto illustrato dai dodici relatori della serata.

Il progetto E-Mozione ben concretizza tutte le tre componenti. Trasparente come tutto ciò che si trova online, sempre a disposizione di tutti, immediatamente a disposizione di chiunque voglia partecipare ed efficiente, essendo un filo diretto tra cittadini e comune.
E’ diretto al numero sempre crescente di cittadini che usano su base quotidiana il computer e internet, che ormai è divenuto centro nevralgico di molti dibattiti e aggregatore di gruppi e comunità di cittadini che condividono obbiettivi civici, culturali e politici.
Come funzionerebbe?
Un’area apposita del sito del Comune di Trieste, con Cosolini Sindaco, verrà riservata alla partecipazione diretta da parte dei cittadini. In quest’area ci sarà lo strumento per la ‘E- Mozione’, che funzionerà così:
1) Previa il pagamento di una tassa simbolica, ogni cittadino di Trieste potrà depositare in Comune il testo di una ‘E-Mozione’.
2) Il testo verrà pubblicato online nel sito del Comune di Trieste e a quel punto potranno partire le sottoscrizioni da parte dei cittadini.
3) Ogni cittadino per rendere valida la sua sottoscrizione, dovrà dichiarare i propri nome, cognome, indirizzo di residenza nel Comune, età di nascita.
4) Per rendere valida la sottoscrizione, il cittadino dovrà lasciare o il proprio codice fiscale OPPURE inserire un codice univoco e personale inviato via sms dal Comune al cellulare del sottoscrittore durante la procedura di sottoscrizione.
5) Ogni cittadino potrà facoltativamente lasciare i propri indirizzi email e cellulare per essere aggiornato se la ‘E-Mozione’ avrà raggiunto i 2.000 sottoscrittori e per sapere il risultato del dibattimento in Consiglio Comunale.
Esistono già delle iniziative simili:
E-Petition promosse dal Governo laburista in Gran Bretagna
Nuovo progetto sulle e-petition promosse dal governo Cameron
E-Petitions, Scottish Parliament
Europetition, iniziativa privata per sostenere petizioni online al Parlamento Europeo

Qui potete scaricare il PDF di presentazione dell’iniziativa.

Diario di un viaggio tra i cittadini di Trieste

Qualcuno definisce anomala questa prima parte della mia campagna elettorale condotta in solitario, senza cioè l’avversario indicato dal centrodestra: io la trovo invece molto bella ed appassionante, un vero e proprio “viaggio” in una Trieste di aspettative, problemi, idee e speranze. Fa bene incontrare i cittadini, nei quartieri, nelle piazze, nelle associazioni, in incontri informali; fa bene ascoltare e prepararsi a rispondere nelle prossime settimane con un programma che sarà concreto e ambizioso allo stesso tempo.
Tanti, tantissimi temi emergono da questi incontri, al punto da indurmi a dotarmi di un grande “quadernone” che è diventato il diario di questo viaggio, ma ce ne sono tre che forse emergono con più forza.
Il primo è la questione del lavoro, dei giovani innanzitutto, e quindi del futuro economico di Trieste. Colpisce che siano proprio gli anziani a sottolinearlo come il primo problema, davanti alle loro pensioni insufficienti o alla domanda di servizi. Eppure è così: da un lato perché i vecchi non sono egoisti e sentono perciò il problema del futuro e non solo del presente. In diversi mi hanno raccontato di essersi trovati nella situazione di dover aiutare con la propria pensione o i propri risparmi un figlio o un nipote che hanno perso il lavoro o non lo trovano.
Di questa nostra idea di una Trieste che rinasce dobbiamo perciò mettere economia e lavoro al primo posto.
Il secondo tema è quello dei rioni ridotti a dormitorio: pochi servizi, traffico, mancanza di punti di aggregazione, manutenzioni non fatte, la sensazione diffusa che l’attenzione si sia concentrata esclusivamente sul “salotto buono” della città. Dobbiamo perciò lavorare sull’idea che i rioni possano diventare dei piccoli “centri” attraverso una rivitalizzazione urbanistica che preveda spazi da pedonalizzare, arredo urbano, servizi, valorizzazione del piccolo commercio e delle iniziative culturali.
La terza grande questione è quella del rapporto fra i cittadini e la politica, che poi vuol dir due cose: garantire la trasparenza e quindi la totale conoscenza da parte dei cittadini e favorire la loro partecipazione per contribuire alle scelte. Su questi aspetti mi sento fin d’ora di garantire una casa comunale di vetro, dove i cittadini avranno la possibilità di “leggere” tutto ciò che riguarda l’amministrazione civica ad esempio attraverso il web. Contemporaneamente, saranno attivati nuovi strumenti per garantire il diritto di farsi ascoltare e di partecipare alle nostre scelte.
Roberto Cosolini

Governo, Regione e Comune disinteressati al Porto

Foto di Gabriele Crozzoli per l

Unicredit verso Capodistria? Se confermata la notizia scatenerà i contrapposti commenti sia di chi non ha mai creduto al progetto, sia di chi invece ritiene potrebbero essere le troppe incertezze e i troppi ostacoli ad aver affossato l’idea originale. Forse c’è un po’ di vero in tutte e due le reazioni e in ogni caso emerge chiaramente come il Governo non abbia una strategia per lo sviluppo del sistema portuale e si divida sulla base della capacità delle varie lobbies territoriali di tirare per la manica questo o quel ministro. Ciò che rimane sul tavolo è la mancata scommessa sull’Alto Adriatico. Qui da noi fra balbettii della Regione, incapacità di far arrivare i soldi per la piattaforma logistica e litigiosità anche fra Trieste e Monfalcone, la lobby territoriale proprio non c’è stata.
Oggi ancora di più si conferma la mia idea: per essere presi in considerazione da questo o quell’investitore bisogna smetterla di star fermi e cominciare a camminare. Per il nostro Porto ciò significa avviare fin da subito alcuni provvedimenti; per la loro realizzazione intendo battermi a tutti i costi: attuazione delle opere del Piano regolatore varato da Boniciolli (e in particolare raddoppio del Molo VII e piattaforma logistica), accordo con Ferrovie e Regione per il potenziamento dell’attuale collegamento ferroviario, che con investimenti contenuti è in grado di arrivare a trasportare un milione di teu all’anno (quasi 4 volte il volume attuale), abbattimento delle tariffe ferroviarie anche grazie al superamento del monopolio della gestione dei trasporti, creazione della zona retroportuale a Fernetti, e infine, la realizzazione di un sistema portuale con unica Authority fra Trieste e Monfalcone.

Roberto Cosolini a Prosecco e Contovello – Problemi “cittadini” per una periferia che non vuol sentirsi tale

La foto di Contovello è di Michele Potleca
https://www.flickr.com/photos/euforbio/

In una fredda mattinata sferzata dalla bora Roberto Cosolini si è presentato puntuale all’ascolto dei problemi della sua Trieste. E’ la volta dell’altipiano ovest con Prosecco e Contovello.
Il Comitato per la Salvaguardia del centro storico di Prosecco lamenta la presenza di TIR all’interno dell’abitato. I sistemi GPS continuano a segnalare come strada migliore il passaggio attraverso il centro e ciò nonostante la segnaletica già presente. Per ovviare al disagio di residenti e autisti bisogna trovare presto una soluzione.
Il commento di Roberto Cosolini:«Prosecco sembra una realtà dimenticata dall’amministrazione comunale. La mancanza di parcheggi e la situazione precaria dei marciapiedi qui e a Borgo S. Nazario, la metanizzazione mai completata del centro, la nuova fognatura che ha comportato la chiusura dell’arteria principale causando tanti disagi in particolare ai commercianti e poi nemmeno allacciata: sono solo tre esempi di disinteresse».
I residenti portano avanti le loro istanze, ma al contempo lavorano per garantire i migliori servizi rivolti soprattutto ai giovani. «Le società sportive, polo di aggregazione fondamentale per l’altipiano, hanno gestito gli impianti facendo fronte da sole alle spese» ha affermato Cosolini «e il Comune non ha attivato neppure un congruo contributo regionale già stanziato. Le attività culturali lamentano la totale mancanza di aiuti, quasi fossero realtà invisibili».

La campagna elettorale di Roberto Cosolini – «Le mie risposte ai cittadini»

Parlare di bilancio a un mese dall’inizio della campagna elettorale è fuorviante. Roberto Cosolini, candidato sindaco del centrosinistra, macina ancora incontri per definire il programma da presentare entro fine mese, batte palmo a palmo i rioni per conoscere i problemi quotidiani dei residenti e continua a rimanere in contatto con gli elettori con una fitta serie di appuntamenti.
«E’ il periodo più bello della mia vita politica» ammette sereno Cosolini «farsi carico dei tanti problemi dei cittadini non è un peso da poco, ma è assolutamente fondamentale toccare con mano le reali esigenze della città per dare risposte e soluzioni che siano serie e concrete». «Sono mesi intensi» continua il candidato sindaco «nei quali voglio anche far vedere alla gente come la politica non sia per forza distaccata, “brutta, sporca e cattiva”, ma possa, anzi debba, essere sinonimo di buona amministrazione, di azione trasparente, partecipata e condivisa. E’ questa la politica che voglio incarnare e che i triestini domandano».
Roberto Cosolini dà nota della rotta seguita fino ad ora e traccia quella fino all’appuntamento elettorale, spingendosi anche oltre.
«Sono rimasto colpito da quante persone – in particolare genitori e nonni – richiedano al futuro sindaco lavoro per i giovani. Sono loro a mantenere figli o nipoti con la pensione, visto che sono scarse le prospettive di essere ammessi o reintegrati nel mondo produttivo. Sono porto, scienza e servizi le grandi sfide di Trieste nei prossimi decenni. E davanti a queste sfide non ci si può far trovare impreparati».
Dall’iniziativa “Rioni al centro”, che ha portato Cosolini a visitare nel solo mese di febbraio Roiano, S. Giacomo e Barriera Vecchia, Opicina, S. Giovanni, parte del Centro Città, Borgo S. Sergio, Prosecco e Contovello, il candidato sindaco già ha tratto un insegnamento. «La rivitalizzazione di ogni singolo rione» ha affermato Cosolini «passa attraverso la creazione di un centro attrattivo anche in periferia: una politica intelligente di pedonalizzazioni, miglioramento dell’arredo urbano e insediamento di servizi permette di rendere attrattivo il luogo, è volano del piccolo commercio e incrementa la qualità della vita».
Ai cittadini che chiedono maggior ascolto Cosolini promette tra l’altro riunioni di giunta itineranti e un’amministrazione «trasparente come una casa di vetro, perché tutta l’attività potrà essere conosciuta dai cittadini attraverso il web».

Cosolini incontra le associazioni del cinema – «La Provincia ha fatto un passo fondamentale, ora tocca al Comune»

Nel pomeriggio di ieri il candidato sindaco del centrosinistra Roberto Cosolini ha incontrato alcuni rappresentanti delle associazioni e dei festival di cinema di Trieste.
«La Provincia si è mossa nell’ottica della creazione del progetto Casa del Cinema reperendo una struttura e il budget per avviare un processo di sinergia tra le associazioni; ora la palla passa al Comune che finora ha snobbato gli eventi legati al cinema prodotti sul nostro territorio».
Ma l’attenzione al variegato mondo dei festival non dev’essere solo quella dell’amministrazione, ha precisato Cosolini:«Bisogna coinvolgere i cittadini e le categorie economiche – commercianti e albergatori in primis – per far vivere queste manifestazioni in città, amplificarle e farle diventare un volano del turismo triestino».
Quanto al problema degli spazi per svolgere i festival stessi, Cosolini è chiaro:«Sono gli spazi a doversi adattare alle esigenze dei festival e non il contrario. Il mio impegno è quello di trovare i luoghi adeguati».

Roberto Cosolini a Borgo S. Sergio – Il rione non va abbandonato

La mattinata a Borgo S. Sergio di Roberto Cosolini, candidato sindaco del centrosinistra, è cominciata con una passeggiata nel rione per osservare da vicino quanto fatto in questi anni dalla Giunta uscente. «Borgo S. Sergio è stata oggetto di interventi da parte del Comune» ha affermato Cosolini «un rione per alcuni versi difficile è stato migliorato grazie a servizi più efficienti, ma la facciata qualche volta può ingannare: a Borgo esistono ancora troppe situazioni problematiche che non sono state risolte». «Borgo S. Sergio non sarà abbandonata proprio all’inizio del suo cammino virtuoso» ha promesso il candidato sindaco.
Grazie all’incontro con responsabili e utenti della Microarea di via Grego, i rappresentanti del Comitato dei Cittadini della Consulta e quelli dello SPI locale, oltre naturalmente a tanti residenti impegnati negli acquisti al mercato, Roberto Cosolini ha potuto conoscere meglio pregi e difetti di questa periferia triestina.
Oltre alle richieste puntuali per risolvere alcuni problemi del rione (criticità del traffico in particolare all’incrocio tra Via Flavia, Via Caboto e Strada della Rosandra; inquinamento proveniente dalla vicina zona industriale; miglioramento dell’arredo urbano, dell’illuminazione stradale e dei trasporti pubblici), la maggior parte degli abitanti ha domandato a gran voce un’azione decisa dell’amministrazione per dare lavoro e nuove prospettive ai giovani.
Qui i principali problemi segnalati dagli abitanti di Borgo San Sergio durante la campagna Tra La Gente.

Roberto Cosolini a S. Giovanni – Un rione che vuole riavere il suo cuore

Sabato 19 febbraio Roberto Cosolini, candidato sindaco del centrosinistra, comincia la sua passeggiata attraverso S. Giovanni proprio dal tassello che manca e che i residenti rivendicano fortemente: il cuore, la piazza, lo spazio urbano fulcro della socialità e delle attività produttive.
Piazzale Gioberti è oggi capolinea di tre linee dell’autobus nonché snodo del traffico verso l’altipiano: una zona di passaggio e non di sosta (se non temporanea e selvaggia per le auto). «La chiesa di S. Giovanni Decollato, chiusa da oltre un anno causa infiltrazioni al tetto con i fedeli hanno trovato riparo in una tensostruttura, è un po’ il simbolo di questo rione» ha commentato Cosolini «S. Giovanni ha ancora una sua forte identità, esiste un attivissimo associazionismo, ci sono spazi e risorse che vanno razionalizzati e sfruttati meglio per evitare di depauperare una realtà preziosa come questa». Successivamente Cosolini ha fatto visita ad alcune case di riposo della zona, apprezzando gli altissimi standard garantiti da queste strutture.
Durante l’incontro con i rappresentanti delle associazioni e di un nutrito gruppo di cittadini il candidato sindaco ha ascoltato le lamentele dei residenti e fatto tesoro delle possibili soluzioni proposte da chi quotidianamente vive nel rione. In particolare ci si è concentrati sul problema dei parcheggi – le macchine dovrebbero trovare posto a prezzi calmierati nell’ex rimessa dei tram e sul lastrico solare de Il Giulia – e sulla necessità di una maggior tutela delle aree verdi da una cementificazione selvaggia e sregolata.
L’animata riunione con alcuni consiglieri d’istituto, insegnanti e genitori delle scuole del comprensorio di S. Giovanni ha portato alla luce l’impellente necessità di interventi di manutenzione ordinaria e straordinaria degli edifici, in particolare della palestra Vascotto di Via Giulia.
Alla fine di una mattinata molto intensa Roberto Cosolini ha voluto ringraziare «tutti coloro che hanno reso possibile questa serie di colloqui così proficui e ricchi di stimoli per chi dovrà prendersi carico dell’amministrazione comunale».

Qui potete trovare il report dei problemi sollevati dai residenti del rione di San Giovanni durante la campagna Tra La Gente.

Questo il videoracconto dell’uscita: