Roberto Cosolini, candidato sindaco del centrosinistra, prende posizione sull’imbrattamento del Monumento Nazionale della Foiba di Basovizza:«Lordare con una scritta offensiva la Foiba di Basovizza segnala una presenza su cui è necessario riflettere e prendere una netta posizione di condanna.
Con ogni evidenza, infatti, la scritta non è opera di un frettoloso e sprovveduto vandalo di passaggio; basti osservarne la grafia e la struttura. E’ un’iniziativa certamente “pensata” in ambienti contrari allo “spirito del 13 luglio”, quello interpretato e voluto dai tre Presidenti e dalla città. Perciò attenzione da parte di tutti, perché la scritta conferma che sono in corso tentativi per far tornare indietro il clima civile di questi anni. Tentativi, per fortuna, marginali, che possono però cercar di innestare reazioni e provocazioni varie in città e lungo questi confini tra Italia, Slovenia e Croazia, di cui né queste regioni, né Trieste hanno proprio bisogno».
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Avere i TIR in città è insostenibile: Fernetti diventi area retro portuale
La presenza dei TIR turchi posteggiati in terza fila in Riva Traiana ormai da giorni è insostenibile e pare assolutamente incredibile che non si riesca a trovare un’adeguata soluzione al problema. «E’ impensabile rimanere fermi a lamentarci della concorrenza dei porti limitrofi, quando questi corrono più di noi» è il commento di Roberto Cosolini, candidato sindaco del centrosinistra.
Cosolini stigmatizza la vicenda dei TIR come «l’evidente dimostrazione che le solite baruffe e i veti incrociati bloccano Trieste e hanno un unico merito: quello di lasciare i problemi irrisolti sul tappeto».
Davanti all’impellente necessità di un’area retro portuale adeguata, Cosolini suggerisce «di prendere finalmente e seriamente in considerazione l’area di Fernetti, che appare come quella più idonea a svolgere questa funzione».
La prossima settimana il candidato sindaco presenterà una serie di proposte per il porto di Trieste, ma intanto anticipa:«la creazione di un sistema porto cittadino che coinvolga anche Fernetti è un punto fermo irrinunciabile».