Il Ministro Prestigiacomo spinge sulla rapida realizzazione di un rigassificatore, anzi di due, e non pone alcun limite a un terzo in acque slovene, mentre la popolazione di Trieste non ha avuto mai modo di veder chiarite le lecite e forti preoccupazioni sull’impatto dell’impianto di Zaule. E’ bene ricordare al Ministro che al di là delle autorizzazioni amministrative talora sbrigative, impianti di questo genere non si possono realizzare senza il consenso della popolazione interessata. La prospettiva di uno snaturamento del nostro Golfo con la proliferazione di rigassificatori come fossero allevamenti ittici non può essere condivisa dai triestini, che sono i primi a dover essere informati delle effettive conseguenze dell’impatto di una tale opera. Sono peraltro molto preoccupato dall’idea di costruire più impianti di questo genere in un Golfo dalle dimensioni limitate come il nostro, soprattutto quando le soluzioni possono essere trovate con un tavolo congiunto italo-sloveno.
Forse il Ministro dell’Ambiente farebbe bene a dedicare maggiore attenzione al problema del sito inquinato, che blocca qualsiasi prospettiva per le attività produttive di Trieste e per il quale finora sono arrivare dal Ministero solo proposte inaccettabili. Non vorrei che i fondi ministeriali per le bonifiche andassero solo a territori più “vicini” al Ministro Prestigiacomo e il nostro territorio continuasse a languire.
Invito pertanto il Ministro a venire a Trieste per sentire le preoccupazioni dei cittadini e discutere di rigassificatore in maniera trasparente con tutte le componenti interessate, provando a dare risposte efficaci, se ne è capace. Sarebbe occasione importante per prendere magari anche qualche impegno sul sito inquinato. Se viene, però, eviti di fare come il collega Matteoli che ai primi di ottobre del 2009 annunciava solennemente a Trieste che a giorni sarebbero arrivati i finanziamenti del Cipe per la piattaforma logistica.
Roberto Cosolini